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La costruzione della pace

di Antonio Morabito

Numero 185 - Febbraio 2018

In un mondo così complicato è difficile davvero definire i confini della pace o quelli dei conflitti, dove arriva il male o dove avanza il bene


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In un mondo così complicato è difficile davvero definire i confini della pace o quelli dei conflitti, dove arriva il male o dove avanza il bene. Ognuno di noi sperimenta nella propria vita, nel proprio lavoro negli ambienti in cui vive e opera le difficoltà di definire questa delimitazione. Trovo di grande ispirazione proprio sul tema della pace, una visione forte e che va aldilà dei tornaconti, il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace. Si tratta di un messaggio, coraggioso come tutte le posizioni di Papa Francesco, che attira l’attenzione sul dramma di “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”. Papa Francesco fa un’analisi cruda su come va il mondo in questa direzione: oltre 250 milioni di migranti nel mondo, di cui 22, 5 milioni sono rifugiati. Tutti alla ricerca di “un luogo dove vivere in pace” a causa di guerra, fame, “discriminazioni, persecuzioni, povertà e degrado ambientale”. E sottolinea che “chi fomenta paura contro migranti semina violenza, discriminazione e xenofobia”. Se il secolo scorso è stato dominato dalle grandi guerre mondiali dai genocidi dalle grandi carestie dalle frontiere infrante e sconvolgimenti geopolitici, questo millennio si contraddistingue sicuramente per le guerre rapide o invisibili o da conflitti cruenti o da emarginazioni epocali sempre seguiti da masse di popolazioni che migrano e da popoli accampati in loculi che segnano il degrado della dignità umana. -taglio- Necessariamente il dramma evocato è connesso a quello dell’accoglienza e dell’integrazione e per il Papa accogliere l’altro comporta impegni concreti e una catena di aiuti e di benevolenza, un’attenzione vigilante e comprensiva, la gestione responsabile di nuove situazioni complesse, nonché risorse che sono sempre limitate. Da qui l’invito ai governanti perché agiscano per il bene comune. In questo numero la rivista si concentra come argomento prioritario sulle azioni che ogni Paese dispiega per il bene comune dell'umanità. Il dramma delle migrazione è uno di quei temi che tocca i nervi e la sensibilità di ogni singolo e di ogni Paese. A dispetto dei timori diffusi e delle tante reticenze, Papa Francesco invita a “guardare con uno sguardo carico di fiducia e come opportunità per costruire un futuro di fiducia.” E vede migranti e rifugiati non come minaccia ma come portatori di “coraggio, capacità, energie e aspirazioni, oltre ai tesori delle loro culture native”, che “arricchiscono la vita delle nazioni che li accolgono”. La sensibilità dei singoli e delle comunità può fare molto ma la più grande responsabilità pesa su Governi e sulla comunità internazionale in primo luogo le Nazioni Unite. Papa Francesco indica come azioni prioritarie: “accogliere, proteggere, promuovere e integrare”. -taglio2- E vede quest’anno iniziato come un anno fondamentale per definire e approvare i due patti globali da parte delle nazioni Unite. Il primo riguarda le migrazioni sicure, ordinate e regolari, l’altro riguarda i rifugiati. Per Papa Francesco la costruzione della pace e della tolleranza passa da questi temi cruciali. E le azioni che egli considera necessari sono “compassione, lungimiranza e coraggio.” E non teme di ammonire i governanti a non “arrendersi al cinismo e alla globalizzazione dell’indifferenza”. E invita la comunità internazionale al dialogo e a coordinarsi per prevedere che anche i Paesi meno ricchi al di fuori dei confini nazionali “possano accogliere un numero maggiore di rifugiati, o accoglierli meglio, se la cooperazione internazionale assicura loro la disponibilità dei fondi necessari”. Il messaggio di Papa Francesco è ancora una volta temerario perché si pone contro corrente in difesa degli ultimi, quindi non certo alla ricerca di plausi facili. I migranti e rifugiati sono persone senza proprietà e senza beni non sono oggetto di pubblicità commerciali ne’ interessano chi cerca vantaggi economici o profitti. Sono i derelitti e i dimenticati in cammino senza una metà chiara. Papa Francesco traccia un cammino chiaro e senza equivoci e lo ritiene precondizione alla costruzione di una pace duratura.


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