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La coscienza di Zeno

di Benedetta Mariani

Numero 202 - Settembre 2019

L’ultimo suo lavoro televisivo è stato un grandissimo successo, ma oltre alla tv è sempre impegnato anche al cinema e a teatro. Cosa si nasconde dietro al suo sguardo tenebroso?


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Nato a Napoli, ha vissuto tra Ercolano (luogo d'origine della sua famiglia) e Vibo Marina, conseguendo il diploma di "Capitano di lungo corso" presso l'Istituto Tecnico Nautico di Pizzo. Giuseppe Zeno, però, è sempre stato determinato a diventare attore, infatti inizia a frequentare l'Accademia d'Arte Drammatica della Calabria e, successivamente, l'Accademia d'Arte Drammatica di Varsavia. Dopo aver lavorato in piccoli ruoli in televisione e nel cinema, nel 1997 Zeno esordisce in teatro con “Le troiane” di Euripide. Tra il 1998 e il 2000 prende parte a delle tournée teatrali in Argentina e in altri paesi del Sud America e una volta tornato in Italia, continua ad alternare al lavoro teatrale quello cinematografico e televisivo. Il primo ruolo televisivo importante di Giuseppe Zeno è stato quello di Alberto Fusaro, interpretato nel 2002 e nel 2003 in “Incantesimo” 5 e 6. Tra il 2004 e il 2005 fa parte del cast della soap opera di Rai 3, “Un posto al sole”, nel ruolo del pugile Armando e nel 2005 interpreta Tony Amitrano in “Gente di mare”. Il 2006 è un anno molto importante nella carriera di Zeno, pieno di impegni e di soddisfazioni professionali, uniti alla popolarità raggiunta grazie soprattutto alla miniserie tv di Canale 5, “L'onore e il rispetto”, regia di Salvatore Samperi, in cui è protagonista nel ruolo di Santi Fortebracci. È stato quello l’anno della svolta professionale di Giuseppe Zeno, che da quel momento ha attirato l’attenzione degli addetti ai lavori ed è riuscito a conquistare il pubblico. Ad oggi è impegnato ancora tra cinema, televisione e teatro, ai lettori di Albatros si racconta. -taglio- “Mentre ero via”, il suo ultimo successo televisivo, per il momento non avrà un seguito. Dispiaciuto?

“Ahimè penso che non esisterà mai un seguito, perché la storia è stata pensata apposta per finire in quel modo, e anche se i fan si sono fatti sentire, dubito che ci possano essere dei ripensamenti da parte del regista e della produzione. Devo ammettere, però, che mi ero particolarmente affezionato al ruolo, e poi sul set si era creata una bella sintonia con tutto il cast, sarebbe stato bello continuare.”

Lei ha una carriera ventennale, che l’ha vista impegnata tra cinema, teatro e televisione: cosa o chi le ha permesso di essere sempre così entusiasta nei confronti del suo lavoro per tutti questi anni?

“La prima cosa è certamente l’amore infinito che provo per la recitazione. Dopodiché bisogna aggiungere anche una bella dose di impegno, io ho sempre detto a me stesso: ‘mai improvvisare’. Non sono di quella schiera di attori che, nonostante il successo, si cullano sugli allori. -taglio2- Proprio perché amo quello che faccio, ho l’obbligo di impegnarmi e di fare sempre tutto al massimo delle mie capacità.”

Lei ha interpretato i ruoli più disparati, le è mai capitato che uno di questi potesse influenzare il suo quotidiano?

“In realtà accade con ogni ruolo, nel bene e nel male. Quando mi preparo per interpretare un personaggio, cerco sempre di immedesimarmi il più possibile anche quando non sono sul set. Essendo uno stacanovista, anche quando torno a casa, o sono per strada, cerco di pensare come farebbe il mio personaggio, solo in questo modo è possibile essere credibili.”

Un ultima domanda: ma è vero che è una persona timida?

“Ebbene sì – ride ndr. La timidezza fa proprio parte di me, e negli anni ho imparato a conviverci. Inoltre, devo ammettere che può anche ritornare utile, essere timido mi ha permesso di essere molto riservato circa il mio privato... pensa se fossi stato un esibizonista!”


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