Non è astrazione la Bellezza. È, al contrario, una nave robusta, sicura di poter attraversare anche gli oceani più burrascosi. È concretezza, musica, orchestra, coro, regia geniale, canto schietto di fanciullo, alchimia di anima e note, lacrima di gioia, carezza di madre, sguardo tenero e umido di cane, silenzio eloquente, parola modulata come sinfonia e preghiera. -taglio-Queste cose belle, per fortuna, ancora ci sono e sono vive su questo pianeta perennemente insidiato dalla Bruttezza, mistura scellerata di: droga, delinquenti, parassiti, politicanti, ladri, assassini, truffatori, bulli, imbecilli, vigliacchi, arroganti, saccenti, violenti...; e ancora: di “paranze”, “stese” (neologismi sinistri, derive perverse e oscene di vocaboli violati, deformati, defraudati di senso, imbarbariti). La Bellezza è armonia, traccia del divino nell’umano. Quando si riesce a percepirne la presenza, occorre nutrirsene; e poi: farne scorta, riserva salutifera di anticorpi adatti a rafforzare l’anima, restituendole vigore aroma e orgoglio. Chi si disseta alle fonti della Bellezza avverte dentro, con urgenza, la voglia di: ampliare i propri orizzonti conoscitivi, crescere, migliorarsi; rendere onore al privilegio di esserci e di appartenere all’umana famiglia; testimoniare e raccontare alla gente il bene ancora disseminato sulla terra. A volte, davanti alla brutalità e alle abiezioni che continuano a profanare uomini e cose, ci si scoraggia, si è tentati di sospendere ogni sforzo, -taglio2-si comincia a dubitare della possibilità di sostenere il confronto con un male in continua espansione, soverchiante. Ci si chiede se si è sufficientemente dotati di capacità cuore e forza per offrire un sia pur minimo apporto alla realizzazione di un mondo più giusto e sereno, dal momento che le energie e l’impegno profusi nel tempo, al di là delle intenzioni, hanno contribuito in misura quasi ininfluente a migliorare il corso degli eventi. L’incalzare degli anni e gli spettri molesti che s’insinuano tra le nebbie dell’orizzonte accrescono, poi, il senso d’impotenza e quasi suggeriscono di abbandonarsi all’ormai fatale resa. La scelta di piegarsi, però, tradirebbe senso sogni e progetti di una vita. Perciò, per poche che siano, le risorse vanno usate tutte e al meglio; i ‘talenti’ ricevuti vanno messi a frutto con generosità e, soprattutto, spesi al servizio della Bellezza. Che ha dentro di sé un potenziale inesauribile e benefico. Che è nave indistruttibile. Più forte delle burrasche.