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L’Olimpiade che verrà

di Gilda Notari

Numero 210 - Maggio 2020

Non un addio ma un arrivederci per i XXXII giochi olimpici in programma a Tokyo, rimandati all’estate 2021 causa COVID-19. Atleti e sportivi non si scoraggiano e guardano al futuro, sognando il Podio


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Era il 14 marzo quando il CIO aveva comunicato agli atleti olimpici di continuare a prepararsi per i giochi olimpici di Tokyo 2020 (24 luglio-9 agosto), e di fatto nonostante l’emergenza Covid 19 fosse già diventata pandemia, colpendo tutto il mondo, nei suoi comunicati stampa ancora affermava: “Continueremo a supportare gli atleti, consultando i rispettivi comitati olimpici nazionali.-taglio- Restiamo pienamente impegnati e, con oltre quattro mesi, non è necessario prendere decisioni drastiche in questa fase”. Il suo Presidente Thomas Bach, inoltre, affermava: “La salute e il benessere di tutti coloro che sono coinvolti nella preparazione dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è la nostra principale preoccupazione. Sono state prese tutte le misure per salvaguardare la sicurezza e gli interessi di atleti, allenatori e squadre di supporto. Siamo una comunità olimpica; ci sosteniamo a vicenda in tempi buoni e in tempi difficili. Questa solidarietà olimpica ci definisce una comunità. Cancellare Tokyo distruggerebbe il sogno olimpico di 11.000 atleti di 206 comitati olimpici nazionali e della squadra di rifugiati del CIO. Non si possono rimandare le Olimpiadi come una partita di calcio al sabato successivo. Questa è una situazione molto complessa, qualsiasi decisione deve essere ponderata: una cancellazione non è all'ordine del giorno”. Tali dichiarazioni fanno comprendere come la forza devastante del Coronavirus non fosse stata percepita ancora dal Comitato Olimpico Internazionale. Anche la ministra dello sport giapponese Seiko Hashimoto in conferenza stampa dichiarava: “Le Olimpiadi vanno avanti come da programma”. Ma il Virus ha continuato la sua corsa al contagio, e a fine marzo, finalmente con uno sguardo al numero dei contagiati, anche tra gli atleti, e purtroppo dei morti, arriva l’ufficializzazione della decisione dello stop alle Olimpiadi di Tokyo, rinviate al 2021. Fino alla decisione definitiva gli Atleti avevano continuato ad allenarsi, non a casa chiaramente. Su tale decisione le dichiarazioni del primo ministro del Giappone, Shinzo Abe, e del presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, sono state: “Siamo d’accordo al 100% al rinvio di un anno dell’Olimpiade di Tokyo. I Giochi rinviati al 2021, non oltre l’estate, per salvaguardare la salute degli atleti e di tutti i partecipanti, manterranno il nome di Giochi Olimpici e Paralimpici Tokyo 2020 e la fiamma olimpica rimarrà in Giappone”. Fiamma Olimpica che come da tradizione dei giochi sarebbe arrivata con una staffetta fino a Tokyo con lo slogan “Hope lights the way” (la speranza illumina il percorso). Una Fiamma che non è stata fermata dal Covid 19: accesa con una cerimonia super blindata presso lo stadio di Olimpia, in Grecia è partita giovedì 19 marzo a bordo dell’aereo ufficiale di Tokyo 2020 e il giorno seguente ha raggiunto la base aerea militare della città di Matsushima nella prefettura settentrionale di Miyagi, la più colpita dal terremoto e dal maremoto del Tohoku che a marzo 2011 ha causato il disastro nucleare di Fukushima e la morte di oltre 20mila persone. Qui è stata accolta da addetti ai lavori e un piccolo gruppo di giornalisti, dove resterà a simboleggiare la “Speranza per l’umanità” fino al 23 luglio 2021, inizio dei giochi. Ma cosa pensano di tutto ciò i nostri atleti? Ecco le loro opinioni. Gianmarco Tamberi, altista italiano, campione mondiale indoor a Portland 2016 e campione europeo ad Amsterdam 2016, nonché detentore del record nazionale sia outdoor che indoor: "Ho sacrificato interamente la mia vita privata in questi ultimi quattro anni. Ho messo da parte qualsiasi pensiero di fare una famiglia, di vivere le mie amicizie come un ragazzo normale, di ricambiare il tempo che mi viene regalato da tutte le persone che mi vogliono bene. Ho messo da parte tutto quanto, mettendo davanti un solo pensiero, una dolce ossessione con cui convivere. Mi sono svegliato ogni mattina di questi ultimi 4 anni chiedendomi come prima cosa se avessi dormito abbastanza bene per poter affrontare al meglio l'allenamento del pomeriggio. Poi colazione, caloria per caloria segnata ogni giorno, ad ogni singolo alimento. Allenamenti tutti i giorni, ovvio. Ma tra questi... alcuni andavano male, e condizionavano il mio umore per giorni interi, a volte settimane. Settimane passate a non rispondere a nessuno per trovare dentro di me la forza per reagire. Tutto questo perché sapevo quanto fosse importante ogni singolo dettaglio in vista di quell'appuntamento. Vivevo ogni singola scelta personale in funzione di quell’evento. Ora mi guardo allo specchio dopo aver letto le notizie al giornale. Una lacrima scende lenta sul viso. Capisco che tutto è stato fatto per un qualcosa che non ci sarà... E se quella volta scrissi, addio Rio, addio mia Rio... Ora forse un po' riesco a consolarmi nel darti l'arrivederci! Si, ma chissà a quando... ARRIVEDERCI TOKYO, ARRIVEDERCI MIA TOKYO!". Federica Pellegrini, nuotatrice italiana specializzata nello stile libero. In questa specialità è la primatista mondiale in carica nei 200 m ed europea nei 400 m.: " Mi sento un un po' su due binari paralleli... Da un lato il fatto che devo nuotare un altro anno, non ci voglio credere. Sembra una barzelletta, il destino, le coincidenze... Fatto sta che non posso smettere. E' logico che al netto di quello che sta accadendo nel mondo, avrei preferito gareggiare quest'anno però, visto che tanti atleti non hanno la possibilità di allenarsi, non saremmo arrivati pronti all'Olimpiade. La decisione di spostarla è giusta, sono d'accordo. Ci prepareremo al meglio. Adesso si tratta di riprogrammare tutto quanto, speriamo che il fisico tenga botta ancora per un anno..." Vanessa Ferrari, ginnasta italiana, la prima a conquistare una medaglia d'oro ai Campionati mondiali di ginnastica artistica nel 2006. Per questa storica vittoria ha ottenuto il Collare d'oro del CONI, e nel 2007, a 17 anni, è stata nominata Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana: "Il momento difficile che tutti noi stiamo attraversando non ci permette di pensare al futuro quindi aspettiamo, rispettiamo le regole e speriamo che tutto passi il prima possibile. -taglio2-Di sicuro lo spostamento non mi preoccupa più di tanto. Mi sono messa in gioco per centrare la mia quarta olimpiade e non sarà certo il rinvio di qualche mese a farmi desistere dall'inseguire il mio sogno." Alessia Trost, altista italiana, medaglia di bronzo mondiale indoor nel 2018. In carriera è stata campionessa mondiale juniores e allieve, nonché campionessa europea under 23: "Credo che il rinvio fosse l’unica opzione esistente. Vista la situazione mi auguro che si possa fare qualche gara, magari verso la fine della stagione, perché significherebbe che il mondo sta guarendo dal Coronavirus e inizieremmo a prendere le misure per il 2021 che a questo punto diventa l’anno più importante" Filippo Tortu, velocista italiano, primatista nazionale dei 100 metri piani con il tempo di 9"99, primo italiano capace di scendere sotto i 10" sulla distanza: "È la scelta giusta, la salute prima di tutto. Per qualsiasi atleta pensare di non poter gareggiare nella più prestigiosa delle competizioni non è certamente una buona notizia, ma considerata la gravità della situazione sanitaria a livello mondiale, non si poteva fare altrimenti. Per quanto mi riguarda avrò un anno in più per prepararmi, mi mancherà non essere a Tokyo e l’attesa sarà ancora più bella, come quando desideri tanto qualcosa. Dobbiamo tutelare la salute di tutti e anche noi atleti dobbiamo adeguarci a questo momento di crisi internazionale" Ayomide Folorunso, ostacolista e velocista italiana, di origine nigeriana, campionessa europea under 23 dei 400 metri ostacoli a Bydgoszcz 2017: "Abbiamo attraversato settimane di limbo e congetture, non c’era più serenità per preparare i Giochi. Non rinviarli sarebbe stato un atto di grande insensibilità, e sarebbe andato contro tutti i valori che lo sport e lo spirito olimpico rappresentano. Dov’è la pace? Che festa è? Spero invece che nel 2021 sarà una grande celebrazione dello spirito umano capace di superare questa avversità e di restare uniti. Mai come ora questa pandemia ci sta facendo riflettere su quanto siamo vulnerabili e in questo momento le priorità sono altre: è meglio dedicare le nostre energie a quello che è realmente importante. I Giochi del prossimo anno saranno la festa dell’umanità. Certo, come sportivi dovremo riprogrammare tutto, ma almeno non siamo più destabilizzati dall’incertezza". Yeman Crippa, mezzofondista italiano di origini etiopi. In carriera ha vinto la medaglia di bronzo nei 10000 metri piani agli Europei di Berlino 2018: "Non una bella notizia, anzi brutta, bruttissima. Si potrà pensare che sono un egoista ma avrei preferito almeno che i Giochi si facessero quest’anno, magari a ottobre o novembre. Bisogna riprogrammare tutto sperando che il virus si fermi. Pensiamo agli altri obiettivi, sperando che vengano confermati, dagli Europei di Parigi a quelli di cross a Dublino" Davide Re, velocista italiano, primatista nazionale dei 400 metri piani: "Da un lato sono dispiaciuto perché la stagione 2020 prenderà una piega completamente diversa e ancora più incerta, bisognerà capire se ci saranno gli Europei e i meeting internazionali, ma è sicuramente una scelta condivisibile perché si stavano cominciando a creare troppe disparità tra Paesi. Nel 2021 si spera ci siano pari opportunità di allenamento e di controlli antidoping. L’obiettivo resta sempre la finale olimpica, è soltanto un anno più in là" Vincenzo Nibali, ciclista su strada italiano che corre per il team Trek-Segafredo. Professionista dal 2005, ha doti da passista-scalatore ed è anche un discreto cronoman e un forte discesista: “Il CIO ha fatto la scelta giusta. Il mondo deve combattere l’emergenza, lo sport può aspettare. Tokyo 2020 era forse il più importante obiettivo della mia stagione, ma lo slittamento non cambierà le mie aspirazioni. Lavorerò duro per arrivare prontissimo al nuovo appuntamento.” Ivan Zaytsev, pallavolista italiano. Gioca nel ruolo di schiacciatore e opposto nel Modena: “Sia chiaro, sogno Tokyo dal giorno dopo la finale olimpica di Rio.. ma sarei estremamente felice se questo possa essere in effetti il rinvio del buonsenso olimpico!” Gabriele Detti, nuotatore italiano specializzato nello stile libero, è stato campione mondiale degli 800 m stile libero, medaglia di bronzo nei 400 m stile libero e nei 1500 m stile libero ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016: “Penso che la decisione del CIO sia stata quella giusta, in questo momento difficile la salute viene prima di tutto. L'obiettivo rimane sempre lo stesso e da oggi si pensa al prossimo anno!” Bebe Vio, schermitrice italiana, campionessa paraolimpica, mondiale ed europea in carica di fioretto individuale: “Le abbiamo sognate per così tanto...e poi all’improvviso tutto si resetta. Sono triste, certo, ma è giusto così. Non lamentiamoci del tempo perduto e non dimentichiamo chi, ora e nei prossimi giorni, lotterà per non perdere qualcosa di più grande.” Michela Moioli, snowboarder italiana, campionessa olimpica di snowboard cross ai Giochi olimpici di Pyeongchang 2018: "Il rinvio di Tokyo 2020 è un duro colpo per tutti gli atleti, per preparare un Olimpiade ci vogliono 4 anni e sentirsi dire agli sgoccioli che sarà rimandata di un anno è durissima, ma invito tutti a tenere duro e speriamo che l'estate prossima si possa fare e che gli italiani vincano più ori possibili. Questo periodo è stato molto difficile per me e la mia famiglia. Ho finito la stagione lontano da casa e continuavo a pensare a quello che succedeva a Bergamo. Quando sono rientrata è mancata la nonna, mio nonno è ricoverato. È davvero dura, ma andiamo avanti e siamo fiduciosi che finirà presto. Teniamo duro e rispettiamo le regole, è l'unico modo che abbiamo di sconfiggere il virus. Ringrazio i medici e chi aiuta i malati, non è facile ma dobbiamo stringere i denti, distanti ma uniti."





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