Sempre in lotta
L’attrice premio Oscar alle prese col tema della maternità nel nuovo film di Lynne Ramsay. Un ruolo interpretato magistralmente, “pescando” dal proprio vissuto
Ha cominciato la sua carriera giovanissima, vincendo un Oscar ad appena 22 anni, inanellando un successo dietro l’altro che le ha permesso di diventare una delle attrici più richieste della storia di Hollywood. -taglio- Oggi, a 35 anni, Jennifer Lawrence sceglie accuratamente ogni suo film, privilegiando sempre le emozioni che è in grado di offrirle sin dalla prima lettura del copione. Com’è successo per “Die my love”, in sala dal prossimo 27 novembre, che ha presentato alla Festa del cinema di Roma dopo averlo proposto in anteprima al Festival di Cannes, dove è riuscita a prendere parte nonostante i numerosi impegni in agenda, dove spiccano le imminenti riprese del film Cose che succedono di notte, tratto dal romanzo di Peter Cameron, con Martin Scorsese e Leonardo Di Caprio. Jennifer, il suo nuovo film “Die my Love” affronta il tema della maternità e della depressione post partum… “È un tema importantissimo, che finalmente viene affrontato. Non oso immaginare, anni fa, a cosa si andava incontro quando non si sapeva neppure cosa fosse. Fortunatamente, ora che è un tema che viene affrontato dalla società, si hanno gli strumenti per far sì che non solo possa essere affrontato ma anche risolto.” La maternità, nel tuo percorso umano e professionale, come l’ha cambiata? “Inevitabilmente la maternità cambia. Cambia le priorità, l’importanza che automaticamente si dà alle cose. E inevitabilmente ti arricchisce interiormente, nel profondo.” A trentacinque anni può già vantare un Premio Oscar come migliore attrice protagonista e quattro candidature: com'è cambiata la tua vita da quando hai ritirato la prestigiosa statuetta? “Partendo dal presupposto che mi fa piacere ricevere dei premi che inevitabilmente hanno contribuito a far crescere la mia carriera professionale, non credo, però, che la mia vita sia cambiata. Sono gratificata e onorata. Ma continuo a vivere la mia quotidianità nella stessa maniera in cui vivevo prima.” Sta ottenendo un grande successo al cinema e continua a dividere il set con le principali star hollywoodiane... “Amo il mio lavoro, adoro fare l'attrice e mi interessa soltanto questo. Quando mi propongono un progetto, cerco subito di capire quanto possa interessarmi il personaggio che mi viene assegnato oppure m'informo sul regista che sarà chiamato a dirigermi. Tutto il resto conta meno. Anche perché, se penso a tutto il resto, poi rischia di venirmi l'ansia (sorride, ndr).” Gran parte del pubblico l'ha conosciuta grazie al film cult “Hunger games” e il personaggio da lei interpretato, Katniss Everdeen, ha rappresentato un modello per tanti giovani. Quali ricordi conserva? “La prima volta che ho avuto modo di leggere la storia degli Hunger games, una delle cose che mi ha sin da subito inorgoglito riguardava proprio il fatto di poter, attraverso il personaggio che mi era stato assegnato, offrire un modello a cui i giovani potessero ispirarsi. Anzi, non solamente i giovani. Non nascondo, proprio per questo, di aver provato un forte senso di responsabilità, visto che sono consapevole del fatto che ci siano tante persone che mi seguono. Ma alla fine credo che tutto dipenda da ognuno di noi e dal messaggio che decide di lanciare.”