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JEAN MICHEL JARRE

di Maresa Galli

Numero 196 - Febbraio 2019

Gode di un successo planetario, ha ispirato i più importanti musicisti della scena mondiale


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Gode di un successo planetario, ha ispirato i più importanti musicisti della scena mondiale, ha venduto oltre 80 milioni di album, i suoi concerti, veri e propri eventi, sono seguiti da folle osannanti, eppure si sente ancora “un debuttante”: Jean Michel Jarre, classe ’48, ha da poco pubblicato un nuovo album, “Equinoxe Infinity”, seguito ideale del suo album del 1978; l’opera in due parti “Electronica” (Electronica 1: The Time Machine” ed “Electronica 2: The Heart of Noise”) e il terzo capitolo di “Oxygene”, uscito a quarant’anni dal debutto. I suoi album sono suite che hanno affascinato il pubblico più trasversale, mescolando elettronica e melodia. -taglio-Come per storici dischi anni ’70, “Equinoxe” è un concept, con l’artwork del cover artist Filip Hodas che ripropone misteriosi watchers della copertina originale somiglianti alle statue dell’Isola di Pasqua. “Equinoxe Infinity” è disponibile con due diverse copertine: oltre alla succitata, che mostra la Terra distrutta dagli uomini e dalle macchine, la seconda mostra un ambiente verde con un cielo blu, senza tempo. L’album è composto da dieci movimenti che si leggono come un libro o un film di fantascienza, con i protagonisti, gli ominidi, che osservano la devastazione, la catastrofe. Eppure un altro futuro è possibile, unendo ambientalismo e nuove tecnologie, per il compositore francese omaggiato lo scorso anno con il best “Planet Jarre” che ripercorre i suoi cinquant’anni di carriera. Jarre, con musicisti come Vangelis, ha anticipato la moderna “techno” e la “new age”. Proviene da una famiglia di musicisti: il nonno paterno, Andrè Jarre, era un ingegnere, un oboista e un inventore; perfezionò il primo mixer audio di Radio Lyon e donò al nipote il suo primo registratore. Il padre, Maurice Jarre, è stato autore di celebri colonne sonore. La madre, France Pejot, è stata membro della resistenza francese, sopravvissuta ai campi di concentramento. Jarre ha affascinato il pubblico da Hong Kong alla Russia, dal Cairo a Houston, con grandi eventi sonoro-visivi che hanno acceso piazze e luoghi simbolo. Affascinato dalla creazione dei suoni, da ragazzo scopre uno strumento nuovo, la “tromba-violino” ideata da Boris Vian e reperita in un mercatino di antiquariato. -taglio2-Grazie alla madre, frequenta i jazz club parigini dove ascolta mostri sacri: Archie Shepp, John Coltrane, Chet Baker, Don Cherry. Influenzato dall’artista francese Pierre Soulages, alimenta la sua creatività con l’arte visiva – “con suoni e frequenze – spiega - un musicista può lavorare con la musica come un pittore lavora con i colori”. Musicalmente onnivoro, è influenzato anche da Igor Stravinskij, Eric Satie, John Cage, Terry Riley, ama i pionieri dell’elettronica: Tangerine Dream, Klaus Schulze, Isao Tomita. Grande ispiratore è anche Brian Eno, con la sua musica ambient, che ne influenza la new age elegante e sperimentale. Inventore dell’arpa laser, durante i suoi concerti utilizza altri strumenti particolari come il theremin, il cristal baschet, il digisequencer e il matrisequencer elettronici. Pubblica brani con i Tangerine Dream, Massive Attack, Pete Townshend, John Carpenter, ma anche con i Pet Shop Boys, The Orb, Primal Scream, Gary Numan; nel brano “Exit” riproduce la voce registrata di Edward Snowden. Fascinato dal futuro e dalla tecnologia, Jarre è ricercatore di suoni infaticabile, seppure capace di declinare all’infinito sempre la stessa idea, così come gli insegnò Fellini che lo avrebbe voluto al suo fianco per le colonne sonore dei suoi film dopo la morte di Nino Rota. Con “Equinoxe Infinity” regala oggi una colonna sonora per il futuro che si apre nuovamente alla speranza, all’ottimismo. Con la tecnologia al servizio della buona musica e di nuove visioni.





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