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JazziAmo

di Maresa Galli

Numero 205 - Dicembre 2019

Dopo il successo di “My Fair Lady” della precedente Stagione, è ancora febbre da musical con “Lady, Be Good!”


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Al Teatro di San Carlo approda il musical “Lady, Be Good!”, musica di George Gershwin, parole di Ira Gershwin, su libretto di Guy Bolton e Fred Thompson. Una produzione del Teatro della Zarzuela di Madrid in prima esecuzione in Italia, con la regia di Emilio Sagi e la direzione di Timothy Brock. Rappresentato al “Liberty Theatre” di Broadway nel ’24, inizialmente intitolato “Black Eyed Susan”, il musical trasporta all’età del jazz nella New York anni ’20, raccontata in musica da George Gershwin con l’incantevole “Rhapsody in Blue”, anch’essa composta nel ‘24. “Il jazz – spiega Gershwin – è il risultato delle energie immagazzinate dall’America. È un genere di musica molto energica, rumorosa, impetuosa e persino volgare. È una realizzazione originale americana che lascerà il segno nella musica futura”. -taglio-“Lady, Be Good!”, scritto a quattro mani dai fratelli Gershwin, è scritto per altri due fratelli, Fred e Adele Astaire, dando vita ad un trionfo di canto, ritmo, ballo e spettacolarità, gli elementi del nuovo musical americano. Lo spettacolo al Teatro San Carlo, si avvale delle coreografie di Nuria Castejon, eseguite dal Balletto del Teatro stesso, delle splendide scene di Daniel Bianco, dei bei costumi sgargianti di Jesús Ruiz e delle luci di Eduardo Bravo. Dall’atmosfera triste della coppia povera e sfrattata da casa, composta da Susie, la protagonista, e da Dick, suo fratello, si passa a quella di festa e di allegria contagiosa in casa della ricca Josephine Vanderwater, che lo squattrinato Dick decide di sposare benché innamorato di Sherley. Colpi di scena, idee bizzarre per fare soldi, equivoci e fatidico happy and per le coppie di innamorati offrono un frizzante affresco di vita. Magnifiche songs incantano nelle armonie jazz, nel ritmo trascinante e ballabile di canzoni celebri quali “Hang on to Me”, “A Wonderful Party”, “The End of a String”, “We’re Here Bacause”, “Nice work if You can get It”, fino ai capolavori “Fascinating Rhythm”, “So Am I”, “Oh, Lady, Be Good!”, che fu tra i cavalli di battaglia della divina Ella Fitzgerald, “Juanita”, “I’d Rather Charleston”, “Little Jazz Bird”, l’insuperabile, struggente “The Man I Love”, inizialmente tagliata dal musical perché non era stata apprezzata nella messinscena di Filadelfia. Song di inesprimibile bellezza, sia per melodia che per testo, “The Man I Love” è un capolavoro al pari di altre perle gershwiniane come “Summertime” (Da “Porgy and Bess”). Gershwin, che persegue una dimensione compositiva votata alla grande forma, eccelle nella canzone, nella quale spiccano doti armoniche raffinate e un personale senso melodico-ritmico. -taglio2-Nelle sue partiture entrano la musica afroamericana, gli intervalli del blues, il ragtime, la musica colta, il jazz. La bellezza e la ricchezza melodico-armonica delle sue canzoni ne fanno uno degli autori preferiti dai jazzisti. Il librettista di “Porgy and Bess”, DuBose Hayward, dirà dei fratelli Gershwin che “ognuno ha auna profonda influenza sull’altro, ognuno si completa con l’altro”, e una canzone è work in progress, una sorta di dialogo creativo tra i due autori. Solo così si spiegano le meraviglie scritte a quattro mani. Come sempre nei musical di Broadway, sul palco degli specialisti del genere, tutti in parte e bravi anche nei movimenti coreutici: Dick Trevor (Nicholas Garrett); Susie Trevor (Jeni Bern); Jack Robinson (Dominic Tighe); Jeff White (Carl Danielsen); Josephine Wanderwater (Manuela Custer); “Watty” Watkins (Troy Cook); Bertie Bassett (Jonhathan Gunthorpe); Daisy Parke (Susanna Wolff); Shirley Vernon (Lynette Tapia); Manuel Estrada (Francesco Cordella); Rufus Parke (Joseph Shovelton); Funkey, poliziotto, maggiordomo (Fiorenzo Madonna). Bravi l’orchestra del Teatro di San Carlo, il Coro diretto da Gea Garatti Ansini e il Corpo di Ballo. Emilio Sagi afferma: - “ho subito capito che Lady Be Good! è un’opera meravigliosa, scritta per divertire il pubblico. Mi piace che il tutto sia impregnato di tradizione, ma che possa risultare anche attuale e nuovo. E in questo caso le musiche di Gershwin sono come profumi che abbiamo sentito e risentito, e che sempre ci piacciono. Le loro melodie sono orecchiabili, traboccano di bellezza, carattere e personalità e, senza che ce ne rendiamo conto, arrivano dirette al cuore, ci rasserenano l’esistenza… E già che lo Swing delle nostre vite ha bisogno, molte volte, di un po’ o molto più di piacere, di fantasia, di follia!”.





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