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It’s time to rock’n’roll

di Gian Marco Tessier

Numero 208 - Marzo 2020

La realtà raccontata attraverso il rock’n’roll, questo il nuovo album di Pino Scotto che racconta di sé e della sua visione del mondo


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Il nuovo album arriva a due anni di distanza dal suo ultimo lavoro e raccoglie dodici tracce di puro rock’n’roll, in cui Pino Scotto dà la sua visione schietta dell’attualità. “Dog Eat Dog”contiene undici inediti e la cover di “Don’t Be Looking Back”, storico brano dei Vanadium. Tra riff, assoli di chitarra e grande attenzione ai testi il rocker vuole far riflettere l’ascoltatore sulla realtà circostante, basata per lo più sull’apparenza e sull’egoismo.-taglio-

Il 13 marzo esce in anteprima il nuovo singolo “Don’t waste your time”, ce lo racconti?

“Si, è appena stato caricato sul mio canale youtube, insieme al video. Per questo primo brano, come dico sempre, “provveda il padre”. Questo pezzo nasce da un’esperienza traumatica, di un annetto fa, per motivi di salute personali. In generale io sono uno che non ha mai perso tempo nella vita e mai vorrà farlo. Non butto via il mio tempo. Ho settant’anni, ma mi sembra di averne vissuti settecento ma non sono stanco del Rock’n’roll.”

Il nome dell’album “Dog eat Dog” evoca nella mente un’immagine forte, dura. Riflette la tua opinione sulla nostra società?

“Esatto, la solita “guerra dei poveri”. Il problema è che ognuno pensa al suo orticello e quando hanno bisogno tutti a chiedere aiuto. Il Rock’n’roll, i miei testi, la mia musica riflette sempre ciò che penso e al giorno d’oggi vince chi mangia l’altro. Non mi piace e non mi voglio omologare. Questo album è nato anche da questa immagine che ho della società.”

Conosciamo la tua grande attenzione per la musica e i testi. Cosa hai voluto raccontarci di te con il tuo nuovo album?

“Di nuovo ci sono io, c’è la vita che va avanti e io che cerco di portare ciò che vivo e ciò che penso nei miei testi, nelle mie canzoni. Dopo i Vanadium potevo vivere di rendita ma non l’ho fatto. Ho iniziato a cantare prima in italiano e poi sono tornato al Blues, al Rock’n’roll, ho cercato di contaminare il rock con il rap. La contaminazione dovrebbe far parte di ogni artista. Allargare le proprie “viste musicali”. Aprire la mente. E ho provato a fare questo.”

Nel corso della tua carriera hai scritto brani molto diversi tra loro,fatto concerti, avuto grandi collaborazioni e lavorato anche in televisione.-taglio2- Credi che la capacità di rinnovarsi per un’artista sia un elemento fondamentale per la carriera?

“Per un’artista con la “A” maiuscola, si. Ma non è una questione di carriera. E’ un evoluzione artistica e personale prima di tutto. Serve a te, artista, per primo. Certe scelte remano contro la carriera e io l’ho vissuto sulla mia pelle. Ho sempre detto quello che penso ma non solo nella musica, nella vita. La gente vuole che tu gli sorrida e gli dica le cose che loro vogliono sentire ma io la mattina, quando mi sveglio, voglio lavare una sola faccia.”

L’industria musicale italiana del rock’n’roll è in manifesta decadenza. Cosa ti spinge ad andare avanti nonostante questo lungo periodo di “crisi”?

“Spesso le parole possono essere più dirette di una pallottola. Questo lo hanno dimostrato grandi musicisti e cantanti nel passato come, ad esempio, Bob Dylan. Le nuove generazioni devono riapprezzare prima di tutti i testi, il valore culturale che ha la musica. Questa mi sembra la priorità, a prescindere dal tipo di musica.”

Chi ha lavorato con te per la produzione e gli arrangiamenti dei brani?

“Il disco è autoprodotto. I testi sono quasi tutti miei così come ho partecipato in tutte le scelte musicali. Gli arrangiamenti li ha fatti il chitarrista, Steve Otta. Il brano Dust to Dust, invece, l’ho scritto insieme al chitarrista che lavorava con me che si chiama Steve Anghartal.”

Vista l’attuale emergenza nazionale, sai già quando inizierà il tour di promozione dell’album “Dog eat Dog”?

“Avremmo dovuto cominciare il 27 Marzo con la presentazione alla Feltrinelli di Genova ma hanno spostato tutto per via di questa emergenza ed è giusto così. Avrei dovuto iniziare il tour da Piacenza e Genova ma prima di Giugno sarà difficile fare o programmare qualcosa, ci adattiamo ma non vediamo l’ora di cominciare.”





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