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Isola di Ko Lanta

di Yvonne Carbonaro

Numero 220 - Maggio 2021

Thailandia al tempo del Covid: restrizioni e quarantena


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Ko significa isola, mentre l'origine del nome Lanta non è chiara, potrebbe derivare dalla parola giavanese “lantas”, che significa un tipo di griglia per il pesce. Il nome fu ufficialmente cambiato in Lanta nel 1917. Si ritiene che l'area fosse abitata da una delle più antiche comunità della Thailandia, -taglio-risalente al periodo preistorico e che l’intera provincia che fa capo alla città di Krabi abbia preso il nome dal termine Krabi, che significa "spada". Ciò potrebbe essere derivato da una leggenda secondo cui un'antica spada fu portata alla luce prima della fondazione della città. La popolazione di Krabi e di Ko Lanta comprende un mix di buddisti, thailandesi-cinesi, musulmani e zingari del mare. Gli Chao-le (zingari del mare) che abitano a Ko Lanta seguono uno stile di vita che è rimasto relativamente inalterato nonostante il turismo delle isole. La maggioranza della popolazione nelle zone rurali è musulmana. L'area, tuttavia, non dà segni di apparenti tensioni religiose. La maggior parte parla un dialetto stretto meridionale che è difficile da capire anche per gli altri thailandesi. Dato questo multiculturalismo, Krabi celebra sempre qualcosa, che si tratti della tradizione buddista thailandese, thailandese-cinese o thailandese-islamica.
La più grande e popolata isola di Ko Lanta Yai (comunemente nota semplicemente come "Ko Lanta") e la più piccolo Ko Lanta Noi, insieme ad altre 50 isole minori, compongono il parco nazionale di 52 isole Mu Ko Lanta. L'isola più grande (Ko Lanta Yai) ha nove spiagge che corrono lungo l'intera costa occidentale, foreste e giungla tropicale. La geografia dell'isola è caratterizzata da mangrovie, spiagge bordate di corallo e colline coperte di alberi. È una destinazione turistica molto richiesta, le isole sono famose per le loro lunghe spiagge sabbiose e le immersioni subacquee. Ko Lanta Yai e Ko Lanta Noi sono collegate con un ponte creato nel 2016. Il ponte ha portato a molti progetti turistici sull'isola ancora in larga parte selvaggia. La parte sud più impervia e montagnosa è zona protetta. Negli ultimi anni quindi sempre più strutture sono andate costruendosi lungo la linea costiera. La pandemia però ha dato un forte stop allo sviluppo dell'isola come del resto di tutta la Thailandia. Nonostante che molte strutture continuino a operare manutenzione e a rimanere aperte, la maggior parte delle attività turistiche sono al momento interrotte.-taglio2- I pochi residenti stranieri sull'isola si sono arrangiati a vedersi come potevano durante il periodo del lockdown e adesso cercano di riprendere una vita normale. In totale sembrerebbe che ci siano circa 250 residenti stranieri che, non essendoci contagio, organizzano un paio di volte a settimana degli incontri per mantenere vivo il clima di vita di spiaggia tropicale. Ci raccontano i nostri inviati sul luogo: “Abbiamo recentemente visitato l'isola e constatato lo stupore degli astanti al nostro arrivo: pur essendo solo in tre a bordo siamo stati additati come il più numeroso gruppo di turisti dall'inizio dell'anno. Il mare pulitissimo data la completa assenza di turisti e di barche ha reso la vacanza molto piacevole. Moltissime strutture sono chiuse o abbandonate ma altre sono aperte e praticamente vuote quindi è possibile scegliere a prezzi bassissimi qualsiasi tipo di “accommodation”. Sembra di viaggiare nella Thailandia di 30 anni fa o forse anche più. È possibile visitare i luoghi normalmente invasi di turisti in qualsiasi periodo della stagione dell'anno senza essere soggetti alla ressa o al nervosismo dei locali che invece in questo periodo sono tornati ad essere gentili e disponibili. Anche gli stranieri che vivono in Thailandia di solito diffidenti verso gli estranei sono felici di incontrarci. Andiamo a fare una gita da veri turisti e noleggiamo una barca longtail per esplorare i dintorni”. A noi che siamo in Italia e non possiamo muoverci, non resta che limitarci a viaggiare con la fantasia sul filo di questi racconti, e del resto le autorità thailandesi hanno a loro volta prorogato fino a nuovo ordine lo stato di emergenza nazionale e imposto forti restrizioni all’ingresso. Thai Airways ha sospeso la tratta aerea Fiumicino-Bangkok e Milano-Bangkok e, anche se sono operativi dalla Thailandia voli di linea per destinazioni europee, c’è l’obbligo di quarantena in strutture obbligate. Per coloro che non sono vaccinati la quarantena è di 10 giorni, escluso il giorno dell'arrivo. Per coloro che sono vaccinati (inclusa l'eventuale seconda dose di richiamo) da almeno 14 giorni prima della partenza, la quarantena è ridotta a 7 giorni, escluso il giorno dell'arrivo. L'interessato deve essere munito di certificato di avvenuta vaccinazione da esibire all'arrivo.





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