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Isabella Turso

di Maresa Galli

Numero 211 - Giugno 2020

L'elegante e raffinato approccio alla musica di una delle più rappresentative artiste della scena neoclassical new-age, tra melodie evocative ed atmosfere da sogno


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Considerata una delle compositrici e pianiste più brave ed interessanti degli ultimi anni, Isabella Turso fonde un tocco colto ed impeccabile con l’improvvisazione e la creatività di una jazzista. Diplomata con lode al Conservatorio di Trento, si è perfezionata con celebri pianisti quali Bruno Mezzena, Leonid Margarius, Anna Kravtchenko, Alicia de Larrocha. -taglio-Premiata in concorsi pianistici nazionali ed europei, ha collaborato con diverse orchestre in Italia e all’estero. Intreccia l’attività concertistica con quella di organizzatrice e ideatrice di eventi musicali, collaborando con artisti come Arnoldo Foà, David Riondino, Luis Bacalov, Andrea Morricone, Paolo Fresu, Elio, Pino Donaggio, Carlos Alves, Rui Massena, Gabriele Mirabassi, Roberto Fabbriciani. Ha registrato un album negli Stati Uniti con il violinista americano Albert Stern e pubblicato il suo primo album da solista, “All Light”, nel 2013, in collaborazione con Maurizio Dini Ciacci, lavoro nel suo stile classico-pop-jazz. Con Patti Smith ha condiviso il palco del “Teatro Ariston” di Sanremo, in occasione del “Premio Tenco”. Ha suonato in prestigiosi teatri, da New York a Shanghai, da Mosca a Colonia e la ritroviamo oggi alle prese con il lancio del suo nuovo album da solista, “Big Break” (Bluebelldisc Music). Lei spazia con disinvolta eleganza dalla classica al jazz, dalla new age al rock, dal pop al rap: ha condiviso progetti musicali con Dargen D’Amico, Pino Donaggio, Elio (Elio e le Storie Tese), Luis Bacalov e molti altri celebri artisti. La poliedricità è la sua cifra stilistica… “Si, mi piace sperimentare, sin dai tempi del Conservatorio. Sono un po’ “border” perché mi piace superare i limiti per togliermi di dosso la zona di conforto – le cose più interessanti avvengono fuori la zona! A volte può rappresentare un salto nel vuoto, altre nascono situazioni interessanti, divertenti.” Nel 2017 lavora con il rapper Dargen D’Amico all’album “Variazioni”, (notevoli i video dei brani “L’altra”! e “Ama noi”), il cui scopo principale è quello di avvicinare il genere hip hop alla musica colta. “Un’esperienza molto positiva è stata quella con Dargen D’Amico, un artista ad ampio raggio, un “cantautorap”, un poeta moderno dalla scrittura profonda, sfaccettata. Mi ha intrigato subito collaborare con lui per la libertà espressiva reciproca, anche se mi sono confrontata con uno stile particolare. Abbiamo molti punti in comune, tante affinità, ricevendo soddisfazioni nei concerti: il pubblico dei giovani ci chiede le partiture dei brani! A tre anni dall’uscita dell’album “Ama noi”, il disco sembra profetico, parlando di un’epidemia… Il “Variazioni tour”, che ci ha portati dalla Sicilia al Piemonte, è partito nel 2017; in Puglia, lo scorso anno, abbiamo suonato con un’orchestra di fiati.” Nel 2014 realizza il suo secondo album, “Omaggio a Donaggio”, con 13 composizioni create da lei, tratte da colonne sonore di film del grande compositore… “Anche l’album “Omaggio a Donaggio” è andato benissimo. È un progetto accompagnato da video realizzati sulla mia musica, che ho scritto rieditando i film originali, soprattutto i più importanti di Brian De Palma, ma anche cinema italiano, con Benigni, Troisi, Argento. Donaggio era il compositore preferito di De Palma che lo conobbe negli anni ‘70. Ho presentato il progetto, per la prima volta, a New York, all’ “Opera America Center”, con un pianoforte e un video show. Ho ricevuto l’apprezzamento di Maury Yeston, l’autore delle colonne sonore di “Titanic”, di “Nine” e “Grand Hotel”, tutte insignite dei più prestigiosi premi. Abbiamo presentato il cd a Venezia, la città di Pino, che naturalmente non poteva mancare, e in giro per l’Europa. “Omaggio a Donaggio” è un album dalla scrittura complessa, con tutti brani originali. Si tratta di un’improvvisazione scritta: sembra che esegua le composizioni in modo jazzistico ma in realtà l’impostazione rimane classica. Per quanto riguarda il premio Oscar Luis Bacalov, abbiamo immaginato un progetto insieme al maestro Maurizio Dini Ciacci, -taglio2-“Tosca tango”: era un personaggio davvero eccezionale. Il progetto prevedeva l’orchestra e Paolo Fresu. Siamo stati al festival “Kilometro Zero” a Trento e a Milano, nel 2012. In quell’edizione suonò lo stesso Bacalov, con l’orchestra giovanile J.Futura, eseguendo la sua composizione “Concerto per pianoforte e orchestra.” Con Riondino e Foà ha realizzato dei reading… “Con David Riondino abbiamo messo in scena uno spettacolo ideato da me, “La biblioteca del diavolo”, progetto per voce recitante, pianoforte e suggestioni visive e sonore, insieme all’attore e regista veronese Paolo Valerio, regista, attore e direttore artistico dello Stabile di Verona. Lo abbiamo rappresentato anche in Perù, a Lima. Con Arnoldo Foà abbiamo messo in scena uno spettacolo teatrale musicale basato sulle sonate di Mozart e sull’adattamento teatrale delle lettere di Mozart. Foà mi ha scritto una bellissima lettera: era apparentemente burbero, in realtà una dolce persona”. Nel 2019 ha avviato la sua collaborazione con la rinata etichetta “Bluebelldisc Music” in qualità di direttore artistico, per la quale ha selezionato giovani artisti. Lei ha anche ideato un festival… “Bluebell Records” è la storica etichetta fondata nel ’59 da Tony Casetta, con cui ha pubblicato Fabrizio De Andrè. È rinata nel 2018. Il manager produttore, Andrea Natale, mi produsse due singoli e mi chiese di curarne la direzione artistica. Ho già pubblicato un cantautore francese e un giovane rapper: punto sulla diversità dei generi. Sto realizzando “iorestoacasafestival”, staffetta musicale di Instagram, online ogni mercoledì, con performances di cinque artisti per raccogliere fondi per l’emergenza Covid19”. Fresco di pubblicazione il suo nuovo album, “Big Break”, “Bluebelldisc Music”, anticipato dai singoli “Dimples” e “Sliding Doors”, con un video che mostra un luogo sospeso, un’isola disabitata: parla anche di questo periodo? Nei video e nelle foto lei indossa abiti favolosi, particolari… “Si. La cover di “Nuovo cinema Paradiso”, uscita lo scorso marzo, è un contributo a questa situazione critica, potrei dire un messaggio “anti virus”. Non pensavo a questo momento quando ho scritto i brani ma la pausa può rivelarsi una grande occasione, cambiandoci la vita. Viviamo tra la dimensione reale e questa sospensione, un’opportunità di riflessione che ci rende introspettivi. Dove andare? Speriamo che nel “dopo” non dimentichiamo queste difficoltà. “Dimples” (tra tutte le composizioni la più new age), mostra questa bidimensionalità. E ci sono due dimensioni anche a livello di scrittura, contemporanea e classica. Nell’album vi è anche un remix di “Sliding Door”, in collaborazione con due produttori, Alex Uhlmann e Luca La Morgia. Lo accompagna un video molto particolare, contemporaneo. Le foto sono del bravissimo Andrea Varani. I begli abiti sono a cura del progetto Scart di Maurizio Giani (www.scartline.it), marchio di opere e installazioni esclusive fatte al 100% con materiali di recupero: l’abito nero che indosso sulla copertina del cd è realizzato con copertoni di pneumatici!” Come cambierà la fruizione dei concerti, degli spettacoli che dovranno fare a meno del respiro del pubblico? “Il live performance diventerà live streaming. I giovani sono più preparati a questa fruizione, la vivono in maniera meno drammatica. Il futuro è già in cambiamento. C’è sofferenza, manca quel calore umano ma sarà più bello il domani se anche noi saremo cambiati, avrà più valore.”





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