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Io più forte del destino

di Paola Ratti

Numero 196 - Febbraio 2019

L'attrice e scrittrice Antonella Ferrari torna in scena con “Più forte del destino”, diventato un best-seller anche teatrale


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La sclerosi multipla e la disabilità non hanno mai fermato Antonella Ferrari, attrice e scrittrice di spessore, che inizia il 2019 in bellezza riportando nei teatri italiani “Più forte del destino”, spettacolo tratto dal suo omonimo best-seller pubblicato nel 2012 e giunto alla sua quinta edizione. Un libro autobiografico, nel quale Antonella Ferrari ripercorre la sua vita, le sue lotte e le sue vittorie nonostante la malattia: l’inizio della sua carriera da ballerina di danza classica, l’approdo in televisione e le difficoltà di un carattere forte e iperattivo frenato da un corpo che non sempre risponde ai comandi, una storia a tratti drammatica, ma nonostante tutto ricca di sorrisi e di speranze. Parte dei proventi del libro sono stati donati dall’autrice all’associazione onlus AISM. Il testo adattato per il teatro debutta come spettacolo nel luglio del 2013 al Festival Asti Teatro, e da allora non smette di ricevere pareri favorevoli dalla critica e dal pubblico. Noi di Albatros abbiamo incontrato in esclusiva Antonella Ferrari!

Come nasce lo spettacolo “Più forte del destino”?

“Nasce dal mio libro che porta lo stesso titolo. Quando Mondadori mi chiese di scrivere la mia storia devo ammettere che mi prese il panico. Avevo paura di non riuscire a trasmettere ciò che provavo, e invece il libro è stato un grande successo, ristampato 8 volte e diventato best seller Mondadori. Scriverlo mi ha aiutata a far pace con i ricordi , anche quelli dolorosi, della mia vita. -taglio-Essendo un’attrice ho deciso poi di trasformarlo in spettacolo teatrale e portare in scena il mio vissuto e sembra che il pubblico stia apprezzando!”

Questa è la quarta stagione dello spettacolo, ci sono state delle variazioni rispetto alla prima?

“No, nessuna variazione. Ho girato l’Italia in lungo e in largo ma i teatri e la gente lo chiedono ancora. La vita non ha stagioni, se facessi delle variazioni non sarebbe più la stessa cosa.”

Lo spettacolo ha avuto un grande successo di pubblico. Quali sono stati i complimenti più belli che ti hanno fatto?

“Di complimenti bellissimi ne ho ricevuti veramente tanti. Una volta un neurologo è venuto a complimentarsi alla fine dello spettacolo dicendomi che l’avrebbe consigliato ai suoi pazienti per imparare ad affrontare la malattia con lo spirito giusto. Altre volte, invece, la gente mi ha ringraziata per non aver usato retorica e per aver trattato il tema disabilità in modo leggero. I genitori di una ragazza con la mia stessa malattia, si sono presentati a teatro con un grande mazzo di fiori e un biglietto che diceva: 'grazie per aver salvato la vita a nostra figlia'. Mi si è gelato il sangue. Come potevo aver fatto tutto questo? Ho scoperto poi che la ragazza, dopo la diagnosi, era caduta in depressione e il mio libro, con lo spettacolo, l’avevano aiutata ad accettare la malattia.”

Il binomio cuore-emozione che valore ha nel tuo lavoro, soprattutto in una dimensione teatrale?

“Un valore altissimo. Questo spettacolo ne è la -taglio2-dimostrazione. Il ritmo è dato proprio dalle diverse emozioni che ogni scena provoca in ognuno di noi. Il teatro è il luogo migliore per trasmettere le proprie emozioni e rendere partecipe il pubblico della propria lotta.”

Ci puoi dire le prime date 2019 di “Più forte del destino”?

“Il 21 Febbraio sarò a Saronno (Teatro Giuditta Pasta), il 7 marzo a Montecchio Maggiore (Teatro S. Antonio), il 9 marzo a Canzo (Teatro Sociale) e il 16 marzo a Cormano (Spazio Bi).”

È vero che stai lavorando anche a un altro spettacolo?

“Sì, sto lavorando su due spettacoli. Il primo tocca un tema molto attuale e delicato: la violenza alle donne. Invece il secondo è una vera e propria commedia dove la disabilità fa ridere... finalmente!”

Quanto è difficile oggi fare l'attrice in Italia?

“Difficilissimo, soprattutto se cammini con una stampella e vieni vista come un’attrice di serie b perché malata. Il teatro, per fortuna, è un po’ più aperto ma il cinema e la fiction devono ancora fare passi da gigante. Io, però, non mi lascio intimidire dagli stereotipi e continuo per la mia strada.”

Altri progetti per questo 2019?

“Sto lavorando alla creazione di una linea di stampelle glamour come le mie, con una particolare attenzione ai bambini. Si può essere ‘stilosi’ a prescindere dal proprio status fisico!”


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