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Intervista a fed'n marlen

di Maresa Galli

Numero 223 - Settembre 2021

“intercostale” anticipa il nuovo album delle due cantautrici dall’animo cosmopolita


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Tornano con un nuovo album di prossima uscita Fede’N’Marlen, al secolo Federica Ottombrino e Marilena Vitale. Disponibile su tutte le piattaforme digitali “Intercostale”, il nuovo video-singolo delle cantautrici e musiciste, dà un’idea del nuovo, raffinato album che sarà, a breve, pubblicato dalle label FullHeads records/Arealive/Altovolume con distribuzione Believe Digital, prodotto artisticamente da Massimo De Vita (Blindur). -taglio- Il duo, che vanta numerosi fan entusiasti, torna a pubblicare un brano inedito dopo le release dell’Ep “Stalattiti Live” (2015) e del debut album “Mandorle” (2016). Con la cover di “Malafemmina”, il celebre brano di Antonio De Curtis tradotto in spagnolo, si sono aggiudicate il “Premio Malafemmena”. “Intercostale” è accompagnato dal suggestivo videoclip del regista Valerio Casanova, che intreccia l’arte visiva ai sentimenti, alle note, alla memoria affettiva, al senso della vita e della morte. Oltre ad una musica originale, capace di triturare diverse influenze culturali e fonderle in un linguaggio unico e nuovo, i testi colpiscono per la profondità e l’ispirazione. Da sempre Fede’N’Marlen lottano per i diritti LGBTIQ+, e i loro versi sono inclusivi, oltre ogni chiusura o barriera – un anelito di libertà. Il duo, ispirato da maestri del calibro di Caetano Veloso e Adriana da Cunha Calcanhotto, suonano strumenti acustici e tradizionali per canzoni dal sapore sudamericano, mediterraneo, gipsy, napoletano: la musica è un unico linguaggio, meraviglioso collante di emozioni. Ai lettori di albatrosmagazine raccontano il nuovo album.

Dal 2016, dal debut album “Mandorle”, sono trascorsi diversi anni: si sente che i vostri brani sono sempre profondi e nascono solo quando l’ispirazione lo detta… Come nasce il nuovo lavoro?

Una pop star della pittura, Jean Micheal Basquiat diceva: “Non penso all’arte quando lavoro, tento di pensare alla vita”. La nascita di un disco è dettata da tante concause…alcune risiedono dentro di noi altre sono legate al mondo esterno. A volte si ha la fortuna che entrambe le cose si allineino per la creazione. Cerchiamo sempre di rispettare il naturale incastro degli eventi, senza mai forzare il nostro istinto. Gli anni trascorsi dall’uscita di “Mandorle” sono stati un accumulo di storie e viaggi grazie a più di 400 live in tutta Italia. Sono la vita e i legami che ci ispirano. Alla fine di questo lungo tour abbiamo deciso di registrarli in “Terra di Madonne”.

Quali sono i musicisti che vi accompagnano nel nuovo progetto?

Questa volta erano importanti i dettagli e Max De Vita è stato molto bravo a dargli il loro valore, suonando a fianco a noi tanti strumenti. È riuscito a far suonare anche un secchio pieno d’acqua! -taglio2- Per noi è stata una sfida cantare su un riarrangiamento al contrabbasso di Ferruccio Spinetti (Avion Travel, Musica Nuda) la nostra versione ispano napoletana di “Malafemmena”. Poi ci sono stati i bravissimi Jonathan Maurano e Riccardo Schmitt alle percussioni, Carla Grimaldi al violino.

Chi ha curato gli arrangiamenti?

Massimo De Vita, che ci ha fatte tornare alla nudità, sempre bene essere più vicine all’essenza che all’apparenza.

Che riscontro ha avuto il concerto di luglio nello spazio “Mezzocannone Occupato”? Avete un pubblico fedele che ama il vostro stile…

Il concerto alla Mensa Occupata dell’Università a Mezzocannone è stato un piccolo ritorno dopo questo lungo periodo di stop e nutriamo, come sempre, gratitudine per averlo riempito. Non daremo mai per scontato l’affetto e soprattutto l’entusiasmo con cui il nostro pubblico ci accoglie. Abbiamo cercato dal primo momento di fare sentire ogni persona parte integrante del live e della nostra stessa vita. Il cantautore spesso è il musicista più vicino al suo pubblico, con cui va a creare una grande comunità in cui le necessità degli altri diventano le tue.

Qualche anno fa, sempre al nostro magazine (www.albatrosmagazine.net), avete detto di avere un obiettivo, un sogno, quello di non perdere di vista la realtà e di non distrarsi dalle cose veramente importanti: quali sono oggi?

Ricordiamo bene questa risposta. Era un periodo in cui le cose andavamo molto molto bene e cercavamo di non farci mai sviare, dalle lusinghe come dalle critiche. Le cose davvero importanti sono le stesse di ieri. Essere oneste, leali, ancora capaci di emozionarci e libere.

Ci sono degli artisti con i quali vorreste collaborare in futuro?

Dal nazionale all’internazionale ti rispondiamo: “La rappresentante di Lista” e Hindi Zahra.

Quale il futuro della musica nell’epoca post covid?

Speriamo non lo streaming! Per quanto i sensi siano fallaci abbiamo ancora bisogno di sentite gli odori delle persone, poterli toccare, che ci raccontino a freddo un pianto dopo una canzone che abbiamo cantato o un amore che è tornato a scoppiare dopo quello che abbiamo detto presentando un altro brano.





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