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Il valzer di Al

di Gian Marco Tessier

Numero 210 - Maggio 2020

Un genere ancora inesplorato, una voce graffiante, una musica che fa ballare: tutto questo nel nuovo album di Al the Coordinator


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“Raven Waltz” (La Lumaca Dischi / Audioglobe) è il titolo del secondo album di Aldo D’Orrico, in arte Al The Coordinator. Un valzer oscuro e ventoso, un orizzonte sonoro fatto di folk, bluegrass e country mischiati da voce, chitarra e banjo sono le fondamenta di questo disco.-taglio- Una chitarra decisa e incontenibile al servizio di una voce acuta, graffiante e molto espressiva. Dopo aver consumato un po’ di walkman con le prime musicassette di rock, musica d’autore, metal e punk, all’età di 13 anni prende la sua prima chitarra. Dopo un lungo percorso musicale, fatto di studi e tante collaborazioni, incide due album: “Join the coordinator”, nel 2016 e “Raven Waltz”, nel 2019, in cui esprime tutto il suo talento e passione per la musica. Alo iniziamo da te. Qual è il tuo background personale e musicale? “Suono dall’età di 13 anni. Ho preso la chitarra in mano perché volevo suonare con gli amici ai falò. Non volevo fare il chitarrista sul palco o l’artista. Dopodiché ascoltando un po’ di dischi, ascoltando i chitarristi, mi dicevo “vorrei suonare come lui”. E così è iniziata. Ho fatto un po’ di esperienze: ho suonato metal, rock, blues e ultimamente suono bluegrass. Sono stato in una band, i “Miss Fraulein”. Quando questo gruppo si è sciolto, ho deciso di suonare da solo. La cosa brutta di quando sei da solo è che non puoi dare la colpa al batterista se vai fuori tempo, però ci metti meno tempo per ultimare i lavori. Alla fine di tutto, mi sono trovato bene e ho continuato su questa strada.” Il tuo nuovo album è “Raven Waltz”: come nasce l’idea del titolo? “Io vivo a Cosenza, in città, ma sono molto affascinato dai boschi, dalle montagne, soprattutto dalla Sila e il corvo è un animale che si trova spesso in questi posti. Difronte alla mia finestra c’è un grande albero e spesso ci si posano sopra dei corvi. Molte volte mi svegliano, perché sono molto rumorosi e l’albero è molto vicino alla mia finestra. Quando mi affaccio vedo questi corvi che danzano davanti alla mia finestra e così mi è venuta l’idea.” Com’è stato il percorso dalla progettazione alla realizzazione? “Non è mai facile. Il mio primo disco era una novità per me, la prima volta che facevo qualcosa da solo, con tutte le difficoltà della solitudine. Devi avere le idee chiare, sempre.-taglio2- In questo nuovo progetto le avevo, ero più sicuro. Ho scritto i testi e ho arrangiato le canzoni in casa e poi sono andato in studio alla Lumaca Dischi. Sono andato in studio pochi giorni, mai una settimana o due di fila. In questo modo credo che le idee siano arrivate meglio perché è stato qualcosa fatto in modo più rilassato, semplice. Come piace a me.” Tutte le canzoni trascinano l’ascoltatore verso diversi generi musicali, dal Britpop, al R’n’R’, dal Bluegrass fino al Folk. Credi che essere eclettici sia fondamentale per un’artista? “Alcune influenze sono innate e non le puoi ignorare. Non è fondamentale essere eclettici secondo me. Se fai una canzone battendo le mani e viene bene, va bene così. Per me stesso è fondamentale, ma lo faccio non pensandoci. Cerco di fare cose che piacciono a me, riascolto le mie canzoni e dico se comprerei il disco o meno.”

Dai testi emerge la tua voglia di raccontarci una storia, di un sogno, in un’atmosfera musicale che ti accompagna, che ti culla dolcemente. Quanto c’è di te nei testi? “Voglio più che altro di raccontare una storia. ‘Mi piace fare una foto a una finestra dove dentro c’è qualcuno che sta facendo qualcosa, dove c’è una vita’, ecco, io la vedo così. Creare delle piccole istantanee è l’obiettivo che mi sono dato in questo disco e in esso cerco di raccontare qualcosa che è al di fuori. In alcuni versi ci sono delle micro-finestre di quello che ho vissuto o esperienze che mi hanno raccontato. Non è un album biografico, ma le proprie esperienze aiutano nella stesura del racconto.” Quale sarà il tuo percorso dopo questo album? “In questo momento non ho nulla in programma. Quando mi va faccio una diretta sui social, è questa la cosa bella di stare a casa. Non so quando risuonerò. Ho delle date a Dicembre e spero che dopo questa emergenza, la gente vada ai concerti, che si diverta e che torni più forte di prima.”





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