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Il sepolcro del primo Giovanni XXIII

di Yvonne Carbonaro

Numero 243 - Settembre 2023

La grande scultura di Donatello nel Battistero di Firenze


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Quando si parla di Giovanni XXIII si pensa a Papa Roncalli, sul soglio pontificio dal 1958 al 1963 quando morì, ricordato come il Papa Buono. E invece c’è stato un altro Giovanni XIII, al secolo Baldassarre Cossa, nato a Ischia o a Procida intorno al 1370, morto a Firenze nel 1419. -taglio- Abbiamo cominciato a parlarne nell’articolo del precedente numero di questa rivista e reputiamo opportuno un approfondimento su di lui e sul suo importante monumento funebre. La sua famiglia, legata alla dinastia angioina esercitava la signoria su quelle isole. Eletto papa nel conclave di Bologna a maggio 1410, venne poi dichiarato antipapa ma per circa cinque secoli ufficialmente continuò a figurare come un papa legittimo, sino al 1947, quando il suo nome fu espunto dall'Annuario Pontificio. Durante il periodo del suo pontificato vissero altri due papi: Papa Gregorio XII a Roma, deposto dal concilio di Pisa del 1409, e l'antipapa Benedetto XIII ad Avignone. Dopo il tentativo non riuscito a Pisa contro Gregorio XII, su pressione dell'imperatore Sigismondo di Lussemburgo, egli convocò il Concilio di Costanza per trovare una soluzione più diplomatica allo scisma d'Occidente. Una volta a Costanza, Giovanni XXIII promise per tre volte che avrebbe lasciato il pontificato per agevolare la soluzione dello scisma, ma quando si rese conto che dopo la rinuncia rischiava di essere imprigionato si diede alla fuga. Catturato, venne processato dal Concilio stesso e deposto. Il processo di Costanza lo dipinse come un uomo corrotto nei costumi e nell'animo, violento, sessualmente pervertito e indifferente ai suoi doveri di capo della Chiesa. I suoi molti nemici lo denominarono: “Il Cardinale Diavolo”. La storiografia più recente sta impegnandosi a riabilitare dalle tante accuse infamanti rivoltegli dai cronisti coevi di parte avversa. Tra gli storici che hanno cercato di riscattarne la figura, si ricordano Georg Erler e, più recentemente, il cardinale Walter Brandmüller, autore di un saggio intitolato “Giovanni XXIII nel giudizio della storia, ovvero il potere dei luoghi comuni”, oltre allo scrittore Fabio Baldassarri che da molti anni si interessa del personaggio.-taglio2- Va detto inoltre che, seppure costretto a lasciare il soglio pontificio non è stato mai totalmente cancellato dall’elenco dei pontefici e, anche dopo che Roncalli volle assumere il nome Giovanni XXIII, come a voler stabilire definitivamente che Cossa non era stato un papa ma un antipapa, a Roma in San Paolo fuori le Mura il suo ritratto è pur sempre presente tra i tondi che raffigurano i volti dei papi in ordine cronologico. Una pagina di storia contraddittoria, a tratti indecifrabile, che nasconde contrastanti interessi e torbide manovre politiche tutte ancora da studiare e comprendere a fondo. E Firenze ancora lo onora con un monumentale sepolcro realizzato da Donatello nel Battistero. Aveva dato a Giovanni di Bicci de' Medici, di cui era amico, la possibilità di accedere alla Camera Apostolica, consentendo così al loro Banco un’attività oltremodo lucrosa che accrebbe notevolmente le fortune finanziarie della famiglia. Ciò spiega la protezione dei Medici che, quando cadde in disgrazia lo sostennero con ogni mezzo e lo accolsero a Firenze. L'11 novembre 1417, infatti, fu eletto papa Martino V, il quale ne ottenne la liberazione. Temendo punizioni dal nuovo papa, tentò invece di fuggire, fu ricatturato e si recò a Firenze. Si presentò quindi a Martino V riconoscendolo legittimo pontefice e il papa gli concesse di rientrare nel Sacro Collegio come vescovo. Visse e morì a Firenze il 22 dicembre 1419 e fu sepolto, come da lui richiesto, nel Battistero, al quale aveva donato la preziosa reliquia di un dito di San Giovanni Battista, conservata oggi al Museo dell'Opera del Duomo. I Medici fecero realizzare nientedimeno che da Donatello il suo sepolcro tra il 1421 – 1427, che fu collocato nel Battistero di San Giovanni. Il Battistero, in stile romanico, a pianta ottagonale, intitolato al patrono della città, è uno dei suoi edifici storici più importanti. Il mausoleo di Cossa vi è collocato all’interno entro due colonne. Consta di tre livelli sovrapposti: in basso, i bassorilievi con le Virtù teologali, Fede, Speranza e Carità; al centro, il sarcofago con l’iscrizione che specifica la condizione di ex–papa; in cima, la statua in bronzo del defunto in abito cardinalizio, sovrastato da un baldacchino entro cui è la lunetta con la Vergine e il Bambino. È molto ben conservato ed essendo il monumento più notevole all’interno del Battistero, attira l’interesse dei turisti e degli studiosi.





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