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Il Senso della Storia

di Lucia de Cristofaro

Numero 199 - Maggio 2019

La storia ha il senso che noi riusciamo a darle, secondo quanto affermava Popper, e soprattutto è dalla Storia che dobbiamo imparare, e imparare da essa significa darle un significato etico...


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La storia ha il senso che noi riusciamo a darle, secondo quanto affermava Popper, e soprattutto è dalla Storia che dobbiamo imparare, e imparare da essa significa darle un significato etico, che non deve essere vano, in cui non solo ci emancipiamo, ma ci liberiamo grazie alla conoscenza. Una conoscenza che dovrebbe in qualche modo migliorarci, farci capire gli errori, e quindi far si che non ci siano più atti crudeli, ripugnanti o assolutamente stupidi a caratterizzare il nostro tempo e quindi la Storia contemporanea. Inutile pensare che grazie agli insegnamenti della Storia gli uomini possano costruire una società perfetta, perché già nella sua accezione “società”, ovvero Insieme organizzato d'individui, c’è la componente individui, riferita agli esseri umani che per loro natura, o forse per fortuna, non sono perfetti. Pur sognando un mondo migliore, ispirato a riforme e cambiamenti positivi, mai nessun nucleo sociale è riuscito a realizzare la cosiddetta società perfetta. Ma al di là dei desideri degli uomini, oggi si avverte una notevole “ignoranza”, su quello che è il nostro passato, considerato che gli anni in cui a scuola ci propongono di studiarlo sembrano non bastare per fare un approfondimento cronologico dalla nascita dell’uomo ad oggi. -taglio- Qualcuno suggerisce che si potrebbe fare il percorso a ritroso, ritenendo la storia contemporanea più importante di quella preistorica, ma anche in questo caso, cronologicamente, si avrebbero serie difficoltà a ripercorrerla tutta. E allora che fare? Beh! Varie sono le metodologie messe in campo dagli storici, la prima è quella di fare appassionare gli studenti, giovanissimi o giovani che siano alla Storia, ripercorrendo la stessa non solo in relazione alla cronologia degli aventi, ma per i grandi temi affrontati dagli uomini del nostro passato, che evolvendosi hanno costruito ciò che noi oggi abbiamo, e che portandoci ad un livello superiore di conoscenza ci proietta in un futuro per il quale operare, cercando di costruire il cambiamento e soprattutto far sì che esso apporti situazioni strutturali a favore delle popolazioni, ossia della società. Per tali tematiche, è opportuno posizionare date, protagonisti, fatti, azioni, fonti, documenti e quant’altro ci possa offrire un quadro storico-scientifico di quella specifica tematica, sulla linea del tempo, in tanti momenti lungo i secoli, approfondendone le motivazioni e i cambiamenti apportati a livello sociale. Affrontare ad esempio la tematica delle “Rivoluzioni”, significa comprendere prima di tutto la motivazione che spinge a monte gli uomini a sovvertire il potere e poi le singole situazioni e quanto queste hanno, poi, contribuito ai cambiamenti sociali. -taglio2-Consapevoli, inoltre, di non poter trasferire tutti ai propri discenti i docenti, dovrebbero fare delle scelte, ponendo delle conoscenze di base sotto la soglia delle quali non si può andare per far sì che i giovani conoscano il loro passato, e soprattutto dare ai propri studenti la possibilità di costruirsi da soli i ponti dei propri approfondimenti storici. Di fatto considerato che la vita continua anche dopo gli studi, così come sono concepiti classicamente, creare degli appassionati, significa infondere in giovani menti in crescita il desiderio di continuare ad apprendere, a conoscere, ad approfondire, anche se la Storia non farà parte della loro professione futura, perché forse essere liberi di scegliere ciò che si desidera approfondire del nostro passato e del nostro presente, può essere uno sprono in più a continuare su un percorso che ci riguarda molto da vicino, perché anche se spesso non ce ne rendiamo conto, la storia siamo noi e la costruiamo ogni giorno con la nostra quotidianità, con le nostre scelte. Come si studia la storia oggi, sottovalutando la storia contemporanea, è un problema di non poco conto. La coscienza del tempo arriva tardi nei giovani, e la tendenza prevalente è quella di appiattire il passato. A cosa ci porterà tutto questo? Non sarebbe meglio "cominciare dalla fine" e spiegare ai nostri giovani il mondo in cui vivono e i suoi perché?





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