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Il senso del mondo

di Teresa Pugliese

Numero 210 - Maggio 2020

Uscito da poche settimane l’Ep d’esordio di Cincilla “Sogni in saldo”, ed è già un successo


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Il suo nome è Pietro Milella e lui ci tiene tanto a far sapere chi è Cincilla. Anni di gavetta e musica lo hanno portato in giro per l’Italia. Oggi c’è la voglia di gridare al mondo la passione per quello che fa. Così nel 2019 conosce Pablo Davilla che ascolta alcune sue demo e lo porta in studio di registrazione.-taglio- Il risultato della collaborazione tra i due è l’uscita del primo singolo di Cincilla, “Sakè”, che è in rotazione radiofonica dal 27 marzo oltre che disponibile in digitale. A questo primo singolo seguirà un EP di cinque brani dal titolo “Sogni In Saldo”. Abbiamo incontrato Pietro proprio per farci raccontare il suo futuro e i suoi sogni. Chi è Cincilla? Perché questo nome d’arte? “Tutto è partito un anno e mezzo fa, quando ho incontrato la persona che ha deciso di produrmi: Pablo Davilla. Lui ha sentito i miei demo e da lì è partito tutto. Il percorso in studio è stato parallelo al percorso compositivo, così ho scritto molte canzoni. Il nome Cincilla nasce da una coincidenza anche un po' banale. In quel periodo guardando in internet avevo visto un gatto che mi piaceva ed era proprio un persiano cincillà, ho riutilizzato questo nome per la cartella che conteneva i miei demo e allora ho deciso di farlo diventare il nome d’arte. Suonava così bene!” Il videoclip del tuo singolo è ambientato a Venezia, il luogo dove sei nato. Che rapporto hai con la tua città? “In realtà la scelta del video è stata abbastanza coerente con la scelta dei pezzi per il disco, nel senso che sto sfruttando qualsiasi contenuto per far capire alla gente chi sono. È chiaro che devo molto a Venezia. Sono nato e cresciuto lì, ed anche se adesso vivo a Bologna, dove mi trovo benissimo, quella è la mia città, la mia casa. I video di tanti cantanti, anche molto famosi, sono stati ambientati lì, io volevo che fosse un veneziano a raccontarla. Quindi non ho scelto le classiche location, ad esempio Piazza San Marco o il Ponte di Rialto, che sono comunque bellissime, ma ho preferito raccontare i luoghi nascosti, quelli che pochi conoscono ad esempio le callette, cioè quei vicoli stretti e suggestivi.”-taglio2- Sakè è il tuo nuovo singolo, un invito a vivere il mondo come si vuole senza congetture. Un pensiero molto attuale dato il periodo che stiamo vivendo. Da dove nasce questa riflessione? “In realtà l’ho scritto tempo fa in un periodo particolare della mia vita, mi facevo tanti problemi, stavo attento a quello che dicevano gli altri, alla fine tutto questo mi portava a non godere delle cose belle della vita, come può essere semplicemente una giornata di sole. C’era di base un’insoddisfazione, una malinconia causata da me stesso. Ho capito così che la vita va vissuta per quella che è, senza troppi problemi inutili. Da lì nasce Sakè. In molti la definiscono una canzone d’amore, a me piace che ognuno dia una sua lettura del pezzo, è una cosa interessante.”
“Sogni in saldo” è il tuo primo Ep. Come mai questo titolo? “Questo è un Ep di presentazione, vuole mostrare chi sono. L’ho fatto dal punto di vista delle tematiche, dei testi, della musica. Ho scelto queste canzoni tra tante, e non è stato facile, ma ho cercato di dedicare ciascun pezzo ad una sfaccettatura del mio carattere. Il sogno è quello di poter far musica e che la musica diventi parte integrante e totale della mia vita.” Cosa hai fatto in questi anni? “Sempre tanta musica. Quello che è cambiato in quest’ultimo anno è l’aspetto legato alla comunicazione di quello che ho fatto. Io scrivo pezzi da quando ho quattordici anni, con il mio pianoforte in camera. Ho composto tanto in inglese per esempio. Per me la musica va di pari passo con tutto quello che ho fatto nella mia vita. Ad esempio mentre stavo in giro per Venezia avevo sempre le cuffie nelle orecchie. Non c’è differenza per me tra ieri ed oggi, continuo a sognare e a vivere di musica.”





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