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Il respiro delle emozioni

di Teresa Pugliese

Numero 204 - Novembre 2019

Vasco Barbieri, mette in musica la sua anima con “A little bit of present”, il suo nuovo singolo


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La musica ha il suo potere, una catarsi che da voce alle preoccupazioni, alle emozioni, ai sentimenti più profondi. Attraverso la musica si impara ad accettare e non temere, e questo è quello che sente Vasco Barbieri quando poggia le sue mani sul pianoforte, quando mette in scena la sua armonia avvicinandosi con più fiducia al mondo esterno che in fondo condivide con lui le stesse insicurezze. Il cantautore firma così il suo nuovo singolo “A little bit of present” una canzone dalla forte componente emotiva, che rappresenta l’anima profonda di questo cantante dalla storia particolare. Vasco Barbieri nasce infatti per la prima volta il 6 agosto 1985 a Roma, la seconda dopo un coma che lo riporta allo stato iniziale, il 30 aprile 1993. A 7 anni ritorna a casa dopo il trauma con gravi danni alla vista, si avvicina al pianoforte e senza aver mai suonato prima esegue ad orecchio una canzone: da quel momento Vasco fa della musica il suo strumento principale per esprimersi e costruire il proprio mondo. Noi di Albatros Magazine abbiamo chiacchierato con lui scoprendo un po' il suo mondo.-taglio-

“A little bit of present” nasce come una reazione ad un momento di crisi, quanto ti ha aiutato la musica nella tua vita?

“Totalmente, senza la musica non sarei mai diventato quello che sono oggi. La musica come arte è stata indispensabile per dare significato a tutto quello che mi circondava, mi ha dato coraggio e aiuto. Questa canzone è importantissima per me, mi ha dato tanta forza per insistere e per andare avanti. Come quando unisci i puntini nei giochi dell’enigmistica, ecco, questa canzone è un po' così, ha unito tanti pezzi della mia vita.”

Per chi non lo conoscesse, cos’è il pianoforte intuitivo?

“Il pianoforte intuitivo non l’ho mai vissuto come una cosa originale, perché grazie ai miei studi ho scoperto che se n’è sempre parlato, sin dai tempi di Pitagora, cioè l’utilizzo della musica per stare meglio. Io ho voluto sviluppare un blog per condividere con le altre persone questa mia passione, che mi ha salvato la vita. Quando fai lezioni di pianoforte intuitivo, cominci da te, dalla tua anima, dalle tue sensazioni, in questo modo capisci che esiste una sintonia tra te e l’universo, e il pianoforte è lo strumento giusto per sottolineare questo rapporto. Diventa così una terapia, una cura.”

Ti definisci un “alchimista delle frequenze”, quali sono i tuoi ingredienti per scrivere un brano?

“Io utilizzo gli elementi essenziali della natura, che sono: le emozioni, i colori, come se volessi dipingere un quadro. Così è con la musica, unisci i vari ingredienti: un po' di -taglio2-teoria, unita al gusto e all’esperienza personale. Facendo defluire tutte queste sensazioni, il gioco è fatto.”

La tua storia è forte, hai superato molte difficoltà, che ruolo ha avuto la tua famiglia nella tua vita professionale, ti hanno appoggiato?

“A posteriori direi che sono stati fondamentali. All’inizio hanno tentato di ‘difendermi’ dal perdermi totalmente nel panorama musicale, mi hanno consigliato di studiare cose un pochino più ‘ortodosse’. La famiglia di mio padre voleva che io diventassi avvocato, la famiglia di mia madre mi vedeva medico. Io penso che la musica, e la filosofia che poi ho studiato all’università, siano stati il modo per unire la salute della mente e la salute del corpo in un unico linguaggio. La mia bisnonna un giorno mi disse una cosa che porterò sempre nel cuore: ‘Vasco, per mettere in ordine casa si comincia sempre da un angolo’ e ha continuato dicendomi ‘va bene qualunque cosa purché ti emozioni, purché ti faccia respirare’. È stata lei la promotrice di questa mia follia, di questo mio coraggio.”

Cosa dobbiamo aspettarci dopo “A little bit of present”, sarà l’inizio di un nuovo percorso?

“Questo singolo è la punta di un iceberg, nel senso che io, insieme alla mia casa discografica, abbiamo scelto, registrato e inciso, dieci pezzi che usciranno nel 2020 con un album. Abbiamo esordito con ‘A little bit of present’ che è la canzone cavallo di battaglia di questo progetto, il simbolo di questa evoluzione musicale che vogliamo raccontarvi.”





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