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Il mondo dei media

di Maresa Galli

Numero 192 - Ottobre 2018

Come orientarsi nella nuova realtà socio-tecnologica grazie al manuale di Giuseppe Frazzetto


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Sempre attuale, con la prima pubblicazione di Fausto Lupetti Editore del 2014, “Epico caotico. Videogiochi e altre mitologie tecnologiche” di Giuseppe Frazzetto (pagg.240), è agile manuale per orientarsi sociologicamente nel complesso e “fragmentato” mondo plasmato dai media digitali. L’autore, storico, critico d’arte e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, ha dedicato diversi saggi alle implicazioni estetiche ed antropologiche dei media. -taglio- I diversi saggi che raccoglie nel volume costituiscono un prezioso e colto ausilio per orientarsi nelle nuove grammatiche sempre più settoriali, “caotiche” se prive della giusta lettura, estremamente complesse. Videogiochi e ricerca del senso, “gamification” (la trasformazione in attività ludiche di pratiche quotidiane), “inconscio tecnologico” saccheggiato dal buon cinema: questi i temi ricorrenti e approfonditi. Il nuovo epos è quello dell’attivista digitale, giocatore o prosumer di toffleriana memoria (crasi di producer e consumer, ovvero consumatore che è a sua volta produttore). I videogiochi potrebbero essere definiti “centauri digitali”, entità ibride uomo/macchina, come quelle invocate dai Futuristi. Come e quanto è mutata la fruizione dei new media si dimostra, ad esempio, con il grande successo dei programmi dedicati alla cucina: chi guarda la tv sa che non diventerà chef ma potrà poi cucinare, diventando prosumer in cucina. Così come è assicurato il coinvolgimento performativo del videogioco: “ogni playformer – scrive l’Autore – potenzialmente è una star”. Anche se si parla di “intelligenza collettiva” creata dai new media, in realtà, quando si parla nell’arena dei social network, non si esprime un’opinione ma frammenti di emotività, producendo “effimeri eroi, effimeri mostri” che mitizzano il Singolo, esaltandone il narcisismo, brevemente. È così forte la pulsione autobiografica da porre in crisi le -taglio2- deleghe (io so farmi un selfie, posso fare quasi tutto da solo...), giungendo al trionfo del punto di vista qualunque. Facebook è “il karaoke della vita”: “power to the pop corn”, per dirla con uno slogan di MTV Movie Awards, perfetta metafora di eccitazione indotta; consumo inutile e potenzialmente dannoso connesso all’essere consumatori. E tale crisi è evidente ormai in ogni ambito. In questa nuova ottica che procede per flussi non potevano mancare le citazioni del cinema più visionario: “Avatar”, “Wolverine”, “Mulholland Drive”, “2001: Odissea nello spazio”, “eXistenZ”, “Inception”, narrazioni distopiche che mostrano tutta l’attualità (e realismo!) delle teorie di Baudrillard. E ancora F.F.Coppola, R.Scott, M.Antonioni, quasi-demiurghi di una tecnologia visiva: è la stessa narrazione, non più la sceneggiatura, a dettare il sens. È, inoltre, evidente l’occhio del critico d’arte nell’impaginazione del volume ricco di splendide foto di opere contemporanea. “Se lo si considera dal punto di vista estetico (e non da quello sociologico o semiologico) – afferma Frazzetto - lo studio dei nuovi media appare una branca della storia dell’arte”. Il rapporto tra uomo e new media muta velocemente, ridisegnando gli scenari antropologici, il mondo che verrà. Sta a noi esserne protagonisti consapevoli, “giocatori” motivati e capaci di dominarne le regole e di creare nuove forme espressive. Il futuro è già archeologia.





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