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Il belcanto al pianoforte

di Umberto Garberini

Numero 220 - Maggio 2021


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Nella ricorrenza del 150esimo anniversario della morte del grande pianista e compositore Sigismund Thalberg (nato in Austria e sepolto a Napoli), l’etichetta Naxos ha ripubblicato, in un elegante cofanetto contenente sei CD, le registrazioni realizzate fra il 1990 e il 1995 dal pianista Francesco Nicolosi. -taglio-Un posto di rilievo occupano le fantasie e le parafrasi su temi d’opera: le immortali melodie di Bellini, Donizetti, Rossini e Verdi risuonano nobilmente al centro della tastiera, mentre nel registro grave e in quello acuto si scatenano tempeste e raffiche di suoni, che suscitano l’illusione di dita che sembrano moltiplicarsi all’infinito: è il segreto della poetica e del virtuosismo trascendentale di Thalberg, che fu l’unico in grado di mandare in visibilio le folle e rivaleggiare con Franz Liszt. Leggendaria la sfida che ebbe con quest’ultimo a Parigi, in casa della principessa di Belgiojoso nel 1837, che decretò un salomonico pareggio. La sua eredità più preziosa è racchiusa in quell’opera-manifesto dal titolo in francese, “L’Art du chant appliqué au piano”, op. 70, del 1853, che segna l’atto di nascita e il fondamento della scuola pianistica napoletana. Acclamato in tutta Europa, con tournèe negli Stati Uniti e in America latina, nel 1864 Thalberg scelse di ritirarsi in una villa di Posillipo (oggi Villa Thalberg), appartenuta alla famiglia di sua moglie, Francesca Lablache, figlia del celebre basso-baritono Luigi Lablache. Testimonianza di quel periodo è la raccolta intitolata “Soirées de Pausilippe”, op. 75, dedicata a Rossini, ventiquattro pensieri musicali in forma di raffinate romanze (quasi “un atto di contrizione” le giudicava Vincenzo Vitale per la loro aurea semplicità), fra echi malinconici e trascinanti ritmi di tarantella; infine, ultimo regalo per appassionati e ammiratori di questo straordinario repertorio, il Concerto per pianoforte e orchestra in fa minore op. 5, col quale l’autore debuttò diciottenne nel 1830: tre solidi movimenti nel tipico stile Biedermeier, in cui il pianoforte è protagonista assoluto. Nonostante incarnasse la figura del virtuoso e dell’incantatore da palcoscenico, -taglio2-Thalberg amò profondamente il classicismo: al pianoforte sedeva con un contegno aristocratico (era figlio di un principe), suonava con un gesto misurato e composto; agli allievi raccomandava il rigore e lo studio della polifonia. A Napoli, trasmise il suo magistero a Beniamino Cesi, dal quale si dirama una discendenza illustre di pianisti e di illuminati didatti, che ha oltrepassato i confini e annovera, fra gli altri, Giuseppe Martucci, Benedetti Michelangeli, fino allo stesso Nicolosi. A causa di invidie e gelosie - adducendo pretesti burocratici circa la sua nazionalità austriaca - il Conservatorio di San Pietro a Majella gli negò la cattedra di pianoforte, ma alla sua morte, avvenuta nel 1871, gli furono tributati onori grandiosi ed eretto un monumento marmoreo in Villa Comunale, tuttora visibile. Francesco Nicolosi è nato a Catania e si è laureato giovanissimo con il massimo dei voti e la lode. A diciassette parte alla volta di Napoli, per studiare con Vincenzo Vitale, divenendone ben presto uno degli allievi più rappresentativi. Il 1980 è un anno importante, con due Premi che segneranno il suo destino artistico: quello al Concorso Pianistico Internazionale di Santander e, soprattutto, il secondo premio al Concorso Internazionale d’Esecuzione Musicale di Ginevra. Si è esibito nelle più importanti sale da concerto del mondo, ospite dei festival più esclusivi. Sull’incisione di due rari concerti di Paisiello, l’autorevole critico e musicologo Paolo Isotta ha scritto di lui: “Bisogna riconoscere che nessuno oggi gli può essere accostato per la luminosità del suono, la capacità di cantare e legare, egli va considerato uno dei migliori pianisti viventi”. Docente universitario, è stato titolare della cattedra di ‘Prassi esecutiva e repertorio Pianoforte’ presso il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli. Dal 2015 al 2019 è stato direttore artistico dell’E.A.R. Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania. Animatore della vita musicale italiana, insieme alla Principessa di Strongoli donna Francesca Ferrara Pignatelli, erede diretta di Thalberg, ha fondato a Napoli, nel 1996, il Centro Studi Internazionale Sigismund Thalberg, che organizza l’omonimo Premio Pianistico Internazionale, la cui dodicesima edizione si svolgerà dal 15 al 18 giugno prossimo.





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