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I rumori non necessari

di Pasquale Matrone

Numero 241 - Giugno 2023


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Rumori non necessari: voci alte; risate; urla; imprecazioni oscene indirizzate al lagnoso della stanza sette, da lavare e rivestire; sbattere di porte; luci accese all’improvviso; battibecco scurrile sui turni assegnati per vendetta dallo spione; il fragore del carrello contro la pediera del letto… -taglio- Manca poco all’alba e, con quel trambusto, è impossibile dormire. Florence Nightingale, l’infermiera britannica, nota come “la signora con la lanterna”, fondatrice dell’assistenza paramedica moderna, ha scritto, nel 1859: “I rumori non necessari sono la più crudele mancanza di cura che si possa infliggere al soggetto ammalato o al sano”. Riposare, infatti, per un infermo in particolare, vale quanto e più di una medicina. Verità sacrosanta e, tuttavia, ancora difficile da far capire a molti di quelli che, per pur avendo scelto di curare e alleviare il dolore altrui, finiscono con l’accrescerne il peso con azioni vessatorie insopportabili. Sono ancora troppi, infatti, coloro che, in ospedale, tanto più se vecchi e privi di santi protettori, contano quasi nulla, data anche la colpevole e iniqua esiguità di risorse di un bilancio della sanità teso al risparmio e sempre più prosciugato da incompetenti, parassiti, farabutti e affaristi. Generalizzare sarebbe ingiusto. Nel caso in questione, tuttavia, la cronaca conferma e documenta, che un degente, di notte, soffre spesso più per i rumori non necessari, che per la sua patologia. Tra infermieri e personale ausiliario, ci sono angeli, per empatia e professionalità.-taglio2- E poi, purtroppo, ci sono anche bestie, tante: rozze, indolenti, incapaci, pericolose aggressive, frustrate, maleducate. Chi sorveglia le bestie? Chi ha il dovere, l’autorità e il coraggio di metterle in condizione di non nuocere? Sanno che è da vigliacchi mancare di rispetto agli indifesi? Qualcuno ha mai parlato con loro della dignità della persona e della “medicina compassionevole”? Chi ha omesso di formarle? Chi ne ha certificato l’idoneità a svolgere un compito così delicato? Quali dimenticanze, interessi o complicità hanno consentito a gente inadeguata di scorrazzare, rumorosa, di giorno, e soprattutto di notte, nelle corsie e nei corridoi segnati dalla sofferenza e, perciò, luoghi riservati al silenzio e alla pace? La Sanità, lei sì che avrebbe bisogno di rumore, addirittura di un boato, di una tonante terapia d’urto: più fondi, rigore e personale qualificato; meno baroni, meno asservimento alla politica…. Nel caso specifico, si tratterebbe di rumore necessario; che, in quanto tale, risulterebbe rispettoso, gradevole e salutare.





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