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I primi filosofi

di Alfredo Salucci

Numero 193 - Novembre 2018

Capita a tutti, nel corso della vita, di porsi delle domande. Da dove veniamo? Dove andremo alla fine dei nostri giorni? Ci sarà qualcosa dopo la morte o finisce tutto qui sulla terra?


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Capita a tutti, nel corso della vita, di porsi delle domande. Da dove veniamo? Dove andremo alla fine dei nostri giorni? Ci sarà qualcosa dopo la morte o finisce tutto qui sulla terra? Com’è nato il cosmo? Ci sono altri esseri viventi come noi nell’universo? Perché dobbiamo assistere a tanti orrori: guerre, malattie, disgrazie, morte? E ci sarebbero tante altre domande, perché ognuno di noi ha da chiedere o da cercare una risposta a qualcosa di suo, di personale.
I primi a tentare di dare una risposta furono i poeti greci. Basti pensare alla Teogonia di Esiodo, dove l’autore tenta di dare una spiegazione alla nascita del mondo e delle cose. A porsi le stesse domande, ma in modo filosofico, furono, però, i filosofi greci. Inizia così il pensiero speculativo in Grecia con l’interesse per la cosmologia. Il pensiero filosofico si svilupperà poco alla volta fino ad affrontare altri temi come quello antropologico, ontologico, etico e religioso. I primi filosofi si interrogarono in modo particolare sulla nascita del mondo e la prima domanda che si posero fu questa: qual è il principio di tutte le cose? Il primo a tentare di dare una risposta a questa domanda fu Talete di Mileto (nato tra il 624 o 623 a.C., morto tra il 548 e 545 a.C.). -taglio- Uomo di grande ingegno, annoverato fra i sette sapienti, è stato il fondatore della scuola di Mileto. Di queste cose ci informa Aristotele nella sua Metafisica. In quest’opera lo Stagirita afferma che per Talete il principio di tutte le cose (arkhē) è l’acqua giacché, si legge nella Metafisica: “Talete dice che il principio è l’acqua, perciò anche sosteneva che la terra sta sopra l’acqua; prendeva forse argomento dal vedere che il nutrimento di ogni cosa è umido e persino il caldo si genera e vive nell’umido, ora ciò da cui tutto si genera è il principio di tutto”. Per Anassimandro di Mileto, contemporaneo di Talete, il principio di tutte le cose va ricercato nell’illimitato (apeiron), per alcuni infinito o indefinito. Che cosa intendesse Anassimandro per apeiron non è chiaro. Per alcuni potrebbe essere la materia infinita da cui originerebbero tutte le cose. Infatti, ritenere l’apeiron un qualcosa di immateriale è giudicato dalla maggioranza degli studiosi errato. La presenza di questa sostanza illimitata porta Anassimandro ad ammettere l’esistenza di più mondi. Altro concetto interessante di Anassimandro riguarda la nascita e lo sviluppo dell’uomo, che riteneva derivasse dai pesci in cui si sarebbe sviluppato, prima di uscirne perfettamente formato e in grado di generare. Per Anassimene, forse discepolo di Anassimandro, il principio di tutte le cose è l’aria. È l’aria a generare il mutamento e, attraverso un processo di rarefazione e di condensazione, la trasformazione di tutte -taglio2- le cose. Simplicio scrive nel Commento alla Fisica che: “Quando l’aēr è rarefatto, esso diventa fuoco, quando è condensato diventa vento, poi nuvola e – ancora oltre – acqua, poi terra, poi pietra, e altre cose che sono formate a partire da queste. L’aēr è inoltre la causa del moto eterno, per mezzo del quale ha luogo anche il cambiamento”. La nascita dei corpi celesti per Anassimene avviene nella fase di rarefazione. Per il filosofo quindi l’aria è una sostanza particolare che poteva rappresentare a pieno titolo il principio di tutte le cose. Alcuni autori hanno addirittura pensato che l’aēr di Anassimene potesse essere una divinità. Dei quattro elementi considerati come principio di tutte le cose dai primi filosofi – acqua, aria, terra e fuoco – Senofane di Colofone ritenne la terra inizio di tutte le cose, e tutto ritornerà alla terra. Vissuto nella seconda metà del VI secolo è noto soprattutto per i suoi attacchi a Esiodo e a Omero per aver rappresentato gli dei non solo in modo antropomorfico, ma anche per aver attribuito a loro tutti i peggiori vizi umani. L’altro elemento, il fuoco, è ritenuto da Eraclito, il filosofo del pianto, principio di tutte le cose. Considerata l’importanza delle teorie di questo filosofo, detto anche l’oscuro per la difficoltà a capire il suo pensiero, ritorneremo su Eraclito in un prossimo articolo.





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