Un compleanno speciale per la SIME, Società Italiana di Medicina Estetica, con la centralità del ruolo della medicina estetica e anti-aging nel garantire benessere psico-fisico ai pazienti
“Healthspan versus Lifespan”: questo è stato il titolo, emblematico, del 46° congresso della Società Italiana di Medicina Estetica Sime – come sempre insieme al 23° dell’Accademia Italiana di Medicina Anti-Aging – che, -taglio- come ha spiegato il presidente della SIME Emanuele Bartoletti “è stato il tema centrale del congresso che quest’anno festeggia i 50anni della SIME. Il Convegno SIME 2025 ha rappresentato non solo un momento di confronto scientifico, ma anche un’opportunità per riflettere sul ruolo della medicina estetica nella società moderna. Un settore che, grazie anche al contributo dei social media, continua a evolversi, cercando di bilanciare etica, sicurezza e innovazione. La vita si è allungata, ma è ora necessario lavorare sulla qualità di questa vita, altrimenti è inutile che si allunghi più di tanto”. E la medicina estetica, insieme alla medicina anti-aging, è centrale in questa ricerca del benessere psico-fisico del paziente, anche – se non soprattutto – se ‘avanti’ negli anni. Il Congresso SIME 2025 rappresenta una svolta epocale nel panorama della medicina estetica internazionale. Per la prima volta, partecipanti provenienti da ogni parte del mondo hanno scelto di convergere a Roma, dando vita a un evento di portata globale che va ben oltre il consueto congresso scientifico. Tra i contributi che hanno destato maggiore interesse a livello mondiale figurano: la ricerca sull’impiego del PRP (plasma ricco di piastrine) nei pazienti arteriopatici in terapia antiaggregante. Una scoperta che ha rivoluzionato i paradigmi clinici preesistenti, aprendo nuove prospettive terapeutiche per una categoria di pazienti precedentemente esclusa da tali trattamenti. Questa ricerca, vincitrice della borsa di studio SIME come miglior progetto di ricerca 2021-2022, ha ottenuto riconoscimenti a livello internazionale, contribuendo in modo decisivo a rafforzare la reputazione scientifica della nostra società. “Centrale in questo impegno è sicuramente la prevenzione – ha dichiarato Bartoletti – perché ci permette di affrontare al meglio l’ineluttabile passare degli anni. E in questo, ovviamente, la fa da padrona la medicina anti-aging, sempre al fianco della medicina estetica nella pratica quotidiana come nel nostro congresso”. Si è parlato inoltre dell'approccio alla correzione dei difetti estetici della tempia e della regione mandibolare – del terzo inferiore del volto e della parte superiore del collo. -taglio2- Si è discusso anche dell'utilizzo dei fili di sospensione in aree insolite – quali il sopracciglio, il naso e una parte particolare del bordo mandibolare – e dell’uso dei bio-ristrutturanti, categoria di prodotti che sta riscuotendo molto successo. Altro tema, sul quale si è cercato di fare chiarezza, è la pre-juvenation termine abusato in questi ultimi anni e che temo si usi per giustificare interventi e terapie di medicina estetica su soggetti troppo giovani. Si è parlato poi di décolleté, seno, mani, dita e unghie, zone spesso dimenticate ma che sono importantissime perché ci si concentra troppo sul volto mentre sono questi ultimi quelli che dichiarano la vera età della paziente. Al congresso si è discusso anche di medicina estetica al maschile, “di come mantenere i lineamenti ‘da uomo’, perché purtroppo spesso e volentieri assistiamo a delle ‘femminilizzazioni’ del volto maschile che invece ha caratteristiche completamente diverse da quello femminile”. E sono state presentate al congresso innovazioni tecnologiche e medical device che entreranno nel mercato solo a fronte di un altissimo livello di sperimentazione scientifica. “Senza dimenticare il nostro impegno nel sociale –ha precisato Bartoletti – un connubio tra medicina estetica e oncologia: abbiamo infatti siglato un accordo con la LILT per cui alcuni nostri soci si rendono disponibili a titolo assolutamente gratuito, a fornire consulenze a pazienti oncologici. Durante il convegno, sono stati presentati i risultati di un’indagine svolta da Telpress, che ha monitorato 7.887 menzioni relative alla medicina estetica sui social e sul web, generando oltre 23 milioni di impressioni e 458.000 interazioni. I social più attivi sono stati YouTube, siti web di settore e Instagram. Il concetto di ‘beauty burnout’, discusso durante il convegno, ha evidenziato come i social media possano influire negativamente sull’autopercezione, spingendo le persone a inseguire standard estetici irrealistici. La medicina estetica, come sottolineato da Nadia Fraone, consigliere della SIME, deve invece promuovere un concetto di bellezza autentica e armoniosa. Il presidente Bartoletti ha sottolineato infine l’importanza di affidarsi solo a medici certificati, ricordando che la medicina estetica deve essere una disciplina sicura e scientificamente valida.