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Grandi ritorni

di Maresa Galli

Numero 222 - Luglio-Agosto 2021

Kate Winslet torna sul piccolo schermo, protagonista della mini-serie “Omicidio a Easttown”


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Brava, carismatica, di gran talento, capace di scegliersi sempre ruoli significativi: Kate Winslet torna sul piccolo schermo, protagonista della mini-serie “Omicidio a Easttown” (“Mare of Easttown”), trasmessa da Sky e in streaming su Now. Appena ventenne, candidata all’Oscar per “Ragione e sentimento” come migliore attrice non protagonista,-taglio- Kate Elizabeth Winslet nel ’97 è la star, con Di Caprio, del celebre “Titanic”. Tanti e diversi i ruoli interpretati dall’attrice inglese: “Iris”, “Se mi lasci ti cancello”, “Neverland”, “Little Children”, “Revolutionary Road”, “The Reader – A voce alta” (che le frutta il premio Oscar come migliore attrice), “Steve Jobs”, “The Dressmaker”, solo per citarne alcuni di successo. È stata insignita dei più importanti riconoscimenti: sette candidature agli Oscar, ai Golden Globe, i Bafta, un Grammy Award, un Premio César e ancora numerosi altri ed è Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico. Il suo talento la fa scegliere da grandi registi, da Peter Jackson ad Ang Lee, da James Cameron a Kenneth Branagh, da Jane Campion a Michael Winterbottom, da Alan Parker a Charlie Kaufman, da Steven Soderbergh a Roman Polanski, da Woody Allen a Danny Boyle. Anche doppiatrice, voce di audiolibri, alterna cinema, serie tv e teatro ed oggi anche produttrice della mini-serie di successo “Omicidio a Easttown”. Entusiasta di lavorare di nuovo con Hbo dopo “Mildred Pierce”, l’attrice ama da subito la sceneggiatura di “Mare of Easttown” che “è stato come il sogno di un'attrice di mezza età”, spiega. -taglio2-Ora interpreta il difficile ruolo di Mare Sheehan, detective in gamba, sensibile e attenta ai sentimenti altrui, provata dalla vita. Un tempo stimata dalla piccola comunità di Easttown (Pennsylvania) nella quale si era distinta da ragazza giocando nella squadra di pallacanestro, è oggi una donna indurita dai troppi dispiaceri che la vita le ha inflitto. Le rughe, i chili di troppo appartengono all’attrice che li sfoggia con disinvoltura, rifiutandosi di sottoporsi a trattamenti estetici e a ritocchi. Ciò che conta è lo spirito della serie, il valore dei personaggi. “Esiste questo mito per cui le attrici di Hollywood – spiega – devono essere sempre impeccabili. Bene, non è più così”, rivela con orgoglio. Ciò che conta, nella finzione come nella vita, è ciò per cui si lotta, i valori da tenere accesi. E così la forte/debole Mare, “amabile e fastidiosa, ripugnante e affascinante, controllata e appassionata”, diviene una sorta di alter ego dell’attrice che rende conto a se stessa degli anni che passano, dei chili e delle rughe in più, non sempre perfettamente pettinata, trasandata. Una detective con sensi di colpa da digerire, un futuro poco roseo dinanzi, una famiglia disgregata da tener insieme, il malessere di una piccola comunità di provincia, da affrontare: un ruolo forte egregiamente interpretato dall’attrice, antieroina che conquista pubblico e critica.





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