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Giovani talenti

di Paola Ratti

Numero 216 - Dicembre 2020 Gennaio 2021

La giovane cantautrice Nadia D'Aguanno ci stupisce con gli effetti speciali della musica grazie al singolo “Volare via”


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Il nostro paese è pieno di talenti artistici ed è bello scoprirli. Uno di loro è la giovane cantautrice Nadia D'Aguanno che, dopo essere stata finalista dell'ultima edizione del Festival di Castrocaro, è tornata sulle scene con un singolo delicato e poetico dal titolo “Volare via” (pubblicato dall'etichetta Ondesonore Records).-taglio- L'abbiamo intervistata per scoprire qualcosa in più su di lei... Come nasce la tua passione per la musica?
“La passione per la musica è stata sempre presente nella mia vita, fin da bambina. È nata quasi inconsapevolmente da una sensazione che, a quell’età, non riuscivo molto a decifrare, ma che con il tempo è andata consolidandosi sempre di più. Un giorno, da piccola, mentre ero a lezione di danza, ho ascoltato un pianoforte suonare, mi sentivo trasportare da quella melodia, la trovavo bellissima. Quel momento non lo dimenticherò mai perché, in quel preciso istante, ho preso consapevolezza del mio amore per la musica. Così ho cominciato a studiare pianoforte, successivamente il canto e poi, da lì, anche a scrivere le prime canzoni.” Quando hai iniziato a scrivere le tue prime canzoni? “La primissima canzone l’ho scritta a 12 anni, ancora prima che iniziassi a studiare canto. La custodisco segretamente e gelosamente perché, anche nel suo stato profondamente acerbo, racchiude tutta l’ingenuità e nel contempo la determinazione della Nadia bambina. Così è nato il mio amore per la scrittura.” Cosa ci dici della tua esperienza al Festival di Castrocaro? “Una gran bella esperienza quella di Castrocaro. Mi rende molto felice che la mia musica e il mio mondo interiore siano stati fortemente apprezzati. È stato emozionante e molto formativo esibirmi su uno dei palchi italiani più ambiti dagli emergenti e ricevere, contestualmente alle esibizioni, preziosi consigli da artisti che hanno una carriera già ben definita. Partecipare alla finale del Festival mi ha fatto comprendere quanto sia importante, per noi giovani, credere nei nostri sogni e lavorare sodo per poterli realizzare. I limiti che ci poniamo, non esistono davvero, ma vivono solamente, in forme astratte, nella nostra mente. Quindi sì, non è e non sarà semplice raggiungere sempre i propri obiettivi ma, se non altro, lavorare duramente è indice di forte orgoglio e soddisfazione personale.” “Volare Via” è una canzone molto suggestiva. Com’è nata (sia dal punto di vista testuale che musicale? “È nata da una percezione, come tutte le canzoni che scrivo. Darsi ascolto e riconoscere ciò che si prova è importante per capire meglio se stessi e, scrivere le proprie emozioni, significa prendere consapevolezza della propria interiorità.-taglio2-Ho sempre pensato che l’amore fosse un tema estremamente difficile da trattare e fondamentalmente lo penso ancora. Sicuramente anche perché tutti lo proviamo almeno una volta nella vita. Un unico sentimento che viene percepito differentemente da ciascuna persona del mondo. I caratteri dell’amore sono quindi sbiaditi e disegnati dalla soggettività di ognuno di noi. Allora, ho voluto personificare l’amore, cosicché per una volta, non dovessimo essere noi a decifrarlo ma lui a presentarsi a noi. Naturalmente è un testo molto intimo che rappresenta la mia visione di questo sentimento. E la musica si è originata, allo stesso modo, spontaneamente, quasi come fosse una liberazione interiore in simbiosi con il testo.” Ci parli del videoclip del singolo? “Per quanto riguarda la realizzazione del videoclip, non volevo che risultasse troppo carico di elementi data la delicatezza della canzone. All’inizio non sapevo come fare per rendere al meglio l’evanescenza dell’amore. Poi, un pomeriggio, casualmente, mi è capitato di osservare un’opera di un artista anonimo che mi ha aperto gli occhi. Essa si trova all’ interno di una raccolta nella quale, il famoso psicoanalista Carl Gustave Jung, ha voluto reclutare le immagini delle tempeste interiori che si agitavano nella psiche delle persone che assisteva. L’opera rappresenta una donna immersa in un fiume rosso che si lascia trasportare da esso. Perciò ho capito che in realtà non c’era bisogno di molto per rappresentare un sentimento che nella sua forma è puro e molto semplice. È nato allora un video minimalista che mette al centro il sentimento protagonista della canzone e nel quale l’immagine del velo rosso indica il suo carattere avvolgente, onesto, libero da ogni condizionamento esteriore. Ho prestato la voce a questo sentimento che, con questa canzone, desidera farsi conoscere agli altri.” Prossimi progetti e sogni nel cassetto? “Prossimi progetti, tantissimi. Continuare a proporre il nuovo. Nuova musica, nuovi testi, nuove percezioni. Poi continuare a studiare per migliorare sempre. E per il resto starete a vedere, non voglio rivelarvi troppo.”





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