Sorridere e riflettere
Con “Tu Quoque”, con protagonista Maurizio Battista, il regista e sceneggiatore porta al cinema un mix riuscito di risate e comicità all’italiana, insieme ad una vena di naturale malinconia…
In passato ha ottenuto un grande successo prevalentemente a teatro, ma ultimamente ha raccolto un eccellente riscontro anche sul grande schermo. Gianni Quinto, regista del film “Tu Quoque” che vede protagonista Maurizio Battista, si racconta ad Albatros Magazine, svelandoci qualcosa in più sul suo sguardo “behind the camera”.-taglio- Gianni, come nasce il tuo coinvolgimento nel film? “Lavoro con Maurizio Battista da diversi anni come autore nei suoi show e una delle cose che ci lega maggiormente è l’amore per il cinema. Commentiamo quasi quotidianamente film che entrambi vediamo al cinema o sulle piattaforme. Con lui abbiamo sempre ipotizzato di scrivere e realizzare un film insieme e da questo desiderio è nata l’idea di ‘Tu Quoque’, di cui firmo la sceneggiatura con lui. Quando poi Ballandi ha confermato la sua intenzione di produrlo, insieme ad Alma e LML, Maurizio molto impegnato come attore davanti alla macchina da presa, mi ha chiesto di dirigerlo.” Come ti sei trovato a dirigere Maurizio Battista? “Maurizio è un vero artista, verace. Sa far ridere in modo spontaneo e naturale, ma la cosa sorprendente è che ha dato al suo personaggio anche una vena malinconica incredibilmente realista. Il pubblico troverà un Maurizio Battista inedito, capace con grande maestria di fare commuovere. La sua recitazione è davvero molto spontanea. Sul set eravamo molto in sintonia, anche perché venivamo già da un lungo lavoro di preparazione durante la fase di scrittura. Quindi non c’era altro da fare che ricordargli che tipologia di scena fosse quella che stavamo per girare e lui andava da solo. Anche agli altri attori non si sono affezionati troppo alle loro battute e si sono abbandonati a momenti di totale improvvisazione. Il risultato è che le scene sono sembrate tutte molto reali.” Ci racconti un episodio divertente tratto dal set? “Ce ne sono almeno tre. Il primo riguarda proprio Maurizio e la sua capacità di mettere a proprio agio chiunque, dalle maestranze alle figurazioni. Ogni mattina si presentava sul set con dei ciambelloniper tutti. Il secondo riguarda una scena in cui Maurizio e Guglielmo Poggi, che interpreta suo figlio, dovevano litigare. La scena, girata all’interno di un centro sportivo, è risultata così veritiera, che la gente si fermava per chiedere cosa fosse successo. Il terzo riguarda una strana coincidenza. Il protagonista del film fa un incidente col il motorino sull’appia Antica. Poco prima dell’inizio delle riprese, durante dei sopralluoghi sull’Appia ho fatto un incidente con il mio motorino e per tutta la lavorazione sono stato sul set con le stampelle. Da questo episodio Maurizio ha deciso di chiamare il suo personaggio Massimo Quinto.” Chi vorresti, in particolare, che vedesse il film? “Abbiamo deciso sin da subito con Maurizio che ‘Tu Quoque’ sarebbe stata una commedia priva di ogni genere di volgarità per renderlo fruibile a tutti, soprattutto alle famiglie. A teatro Battista è in grado di fare questo miracolo. Ci sono genitori che comprano i biglietti per tutta la famiglia per trascorrere qualche ora in allegria, insieme. Ma capita sempre più spesso che ci siano anche figli a fare un regalo ai propri genitori e decidono poi di accompagnarli. Ecco, mi piacerebbe che al cinema accadesse la stessa cosa.” Quale vorresti fosse il tuo prossimo step professionale? “Pur essendo legato al genere della commedia, alla quale devo tutto, mi piacerebbe diversificare il mio lavoro esplorando altri generi. Oggi capita sempre di più che un regista venga etichettato e relegato a un solo genere. In passato c’era più varietà e la possibilità per un regista di confrontarsi con linguaggi diversi fra loro. Potevi fare una commedia e il film successivo poteva essere un film drammatico o un film d’avventura. Io per esempio amo tantissimo il thriller e ho da poco completato la stesura di una sceneggiatura. Chissà… Nel frattempo mi godo l’uscita al cinema di ‘Tu Quoque’.”