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Frammenti di Cervantes

di Massimiliano Craus

Numero 230 - Maggio 2022

Stefano Duranti Poccetti ci propone il suo “Don Chisciotte in frammenti”, opera che intende rileggere il mitico personaggio del cavaliere errante


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“Inoltrandosi nella lettura di questa storia in frammenti, subito dopo le prime avventure, il nostro Don Chisciotte perde gradualmente la connotazione di personaggio comico e acquista uno spessore più complesso.” Ecco una primissima guida proposta da Nicola Caldarone per una lettura più consapevole del volume “Don Chisciotte in frammenti”, una vera e propria variazione sul mito di Stefano Duranti Poccetti edita da Prometheus. -taglio-“La vita descritta dalle opere di finzione non è mai quella che realmente hanno vissuto coloro che le hanno inventate e celebrate, ma quella fittizia, quella che hanno dovuto creare artificialmente perché non potevano viverla nella realtà, e perciò si sono rassegnati a viverla soltanto in modo indiretto e soggettivo in cui si vive l’altra vita, quella dei sogni e delle finzioni. Ma la finzione, sembra ricordarci Stefano Duranti, è una menzogna, che racchiude una verità profonda: è la vita che non è stata, quella che uomini e donne di un’epoca determinata avrebbero voluto e non hanno avuto, e perciò sono stati costretti ad inventarla.” Nicola Caldarone apre dunque i nuovi spiragli a cui Stefano Duranti ambisce con una penna fluida come non mai, almeno come nel solco in cui si è insinuato non tanto l’opera del “Don Chisciotte” ma quanto, almeno, il personaggio stesso. E di quel personaggio, magari, rintracciarne i frammenti, dettagli e scorci che sfuggono ad una prima lettura. Ma anche ad una seconda, in verità. E sta qui la consapevolezza e la dimestichezza dell’autore a riscrivere in frammenti storie come quelle già scritte e pubblicate in passato, pensiamo a “Frammenti della Senna” ed alla “Poetica del frammento”, il firmamento celeste delle idee di Stefano Duranti che ripropone anche attraverso le gesta del suo Don Chisciotte. Ma per una lettura consapevole, il lettore è chiamato alla massima attenzione della sovrapposizione dei personaggi e dei temi, partendo dalla storia di due operai in pausa di lavoro abili a recitare il “Faust”. -taglio2-“Colleghi di mestiere, nonché amici, condividevano la passione per l’arrte drammatica e avevano deciso d’iscriversi insieme a un corso di teatro nel loro paese.” Metateatro, passione per la letteratura e per i suoi frammenti, ecco il “Don Chisciotte” rivisto ed ambientato nei giorni nostri, con due tute di lavoro abbandonate per la più gratificante epica vita alla Don Chisciotte e Sancho Panza. Che “era in possesso di una FIAT 600 Multipla, dalla carrozzeria rossa ormai consunta e sbiadita, appartenuta in passato al bisnonno, ed entrambi la trovarono consona alle future peripezie. Così iniziava la loro stramba avventura, senza meta ma con tante tappe.” Le sessantasei pagine scorrono godibilissime, soprattutto perché accostano alla storia cavalleresca dei protagonisti un’aderenza alla nostra realtà quasi irriverente, creando le condizioni per una lettura su due livelli adatta assolutamente a tutte le librerie di casa. Eh sì, chiunque può trovare in queste pagine la propria metastoria: a teatro o con una consolle, in auto o allo stadio, in carcere o ebbro in giro per il mondo alla ricerca di una Dulcinea lungo i trentotto capitoletti incalzanti che Stefano Duranti ha distillato per noi lettori, quasi ad invitarci a leggerlo tutto d’un sorso. L’autore del resto non è nuovo a queste incursioni di frammenti e lazzi nel variegato mondo della letteratura, qui abbiamo già recensito “Frammenti di baseball” del 2019 che, insieme a “La voce dell’alba”, “Storie del Santo Maledetto”, “Per una nuova Commedia dell’Arte” e “Frammenti della Senna”, appartiene alla prosa lirica a lui tanto cara.





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