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Fortunati esordi

di Tommaso Martinelli

Numero 232 - Luglio-Agosto 2022

Con “Il circolo delle anime - Storie di crimini di famiglia”, Federica Candelise segna il suo esordio letterario, un’opera tutta da leggere, con la prefazione di Gian Ettore Gassani


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S'intitola “Il circolo delle anime - Storie di crimini di famiglia”, il libro che segna l’esordio letterario di Federica Candelise, avvocato del foro di Cosenza, esperta in diritto di famiglia, penale di famiglia e criminologia. Il volume vanta una prefazione firmata dall’avvocato e scrittore Gian Ettore Gassani, mentre l’illustrazione in copertina è stata firmata da Alessia Santamaria.-taglio- Federica, come nasce questa tua nuova avventura letteraria? “Effettivamente è un’esperienza completamente nuova per me, in quanto fino ad ora mi sono cimentata unicamente in pubblicazioni legate a manuali e rubriche giuridiche per gli “addetti ai lavori”, la mia personale comfort zone. Dal momento però che mi piacciono le sfide ho voluto provare ad ampliare il bacino di utenza e cimentarmi in un progetto che fosse rivolto a tutti, di facile comprensione quindi anche per chi non mastica quotidianamente il diritto. Da qui l’idea di trasferire tutto ciò che apprendo e tocco con mano da circa dieci anni a questa parte in un vero e proprio romanzo, attraverso l’esperienza diretta accumulata sul campo ed una formazione specialistica costante a cui non smetterò mai di dedicarmi.” Qual è il messaggio che ti piacerebbe lanciare attraverso questo libro? “Il messaggio principale che vorrei arrivasse attraverso il mio libro è senza dubbio il seguente: capire quando è il momento di fermarsi, prima che sia troppo tardi! Come avvocato matrimonialista mi occupo essenzialmente di situazioni familiari delicate, dalle separazioni ai divorzi fino alle vere e proprie violenze in famiglia, per cui mi capita spesso di riflettere sulle estreme conseguenze che, sempre più spesso, sono frutto di difficili dinamiche ancora molto sottovalutate, a volte dalle istituzioni è vero, ma tante altre volte dai soggetti direttamente coinvolti. Proprio per questo motivo ho voluto raccontare, sotto forma di romanzo, 5 storie di crimini in famiglia, inserendo alla fine di ogni capitolo le “pillole di diritto” con cui spiego al lettore il tipo di reato trattato in quella storia e le tutele offerte attualmente dalla nostra legge per contrastarlo al meglio. Un mio modestissimo contributo per provare ad aiutare chi, leggendo il libro, potrà identificarsi e trovare quello stimolo in più per liberarsi del proprio carnefice.” Dove hai trovato il tempo di scrivere un libro nonostante i tuoi numerosi impegni professionali... “Sinceramente ho iniziato a dedicarmi a questo libro un pò per gioco, ed un pò per sfida personale, durante l’estate scorsa per poi riuscire a terminarlo in modo definitivo a distanza di 6/7 mesi circa. -taglio2-Non mi sono data un tempo preciso per terminarlo pur se a questo progetto ho dedicato buona parte delle mie serate sacrificando anche i momenti di svago, ma l’ho fatto con piacere ed il sacrificio è stato ripagato in primis dalla Rossini Editore, la casa editrice che ha voluto subito pubblicarmi, nonostante non faccia la scrittrice di professione, e che ringrazio per la fiducia senza mezzi termini che mi ha dimostrato. Un ringraziamento speciale lo faccio inoltre al Presidente Nazionale dell’AMI, l’avvocato Gian Ettore Gassani, che mi ha donato una prefazione bellissima e che rappresenta uno dei principali esempi che seguo ed ammiro fin dai tempi dell’Università, avere sostegno da eccellenze come lui è per me un enorme privilegio.” Sappiamo che di recente hai preso parte anche a un cortometraggio... “Si, è stata una bella esperienza sicuramente diversa dalla routine quotidiana, ma non per questo sganciata totalmente dal mio mondo professionale. Il cortometraggio risale all’anno scorso, si intitola “Sacrificio disumano” ed ha come protagonista Maria Grazia Cucinotta. Ho accettato con onore di prendere parte a questo mini film perchè rappresenta una vera e propria denuncia sociale contro la sparizione dei minorenni, vittime inconsapevoli di angoscianti e tragici adescamenti. Credo che fare prevenzione e informazione su certi argomenti, attraverso qualsiasi forma, sia un bene per cui sono grata al regista, Pierfrancesco Campanella, per avermi coinvolto e avermi dato un’occasione di crescita umana aggiuntiva attraverso questo suo premiatissimo lavoro.” In futuro, a livello professionale, quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere? “Mi reputo abbastanza ambiziosa ma con molta umiltà e perseveranza provo a mettermi in gioco ogni giorno nella giungla spietata della libera professione, nonostante le innumerevoli difficoltà che ciò comporta. Sono un avvocato di 35 anni per cui i progetti e gli obiettivi sono tantissimi, primo fra tutti continuare a crescere professionalmente e migliorarmi continuando a fare quello che mi piace e che ho scelto dall’inizio del mio percorso professionale, considerando ogni piccolo scalino raggiunto un punto di partenza e mai di arrivo.”





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