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Fermare il tempo

di Teresa Rovani

Numero 204 - Novembre 2019

Michelarcangelo Galli presenta la sua nuova opera letteraria: un viaggio attraverso la profondità dell’animo umano


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È stato appena pubblicato “E poi...”, libro di versi di Michelarcangelo Galli per la collana lirica Orizzonte 2000, Guida editori, diretta dallo stesso Galli. Nato ad Ischia (Napoli), da tempo risiede a Belluno, dove è stato docente di Lettere latine e greche nei licei. Ricercatore e docente, collaboratore universitario, studioso di fama, vanta una copiosa attività di studi e pubblicazioni letterarie con case editrici nazionali. -taglio-Negli anni Settanta/Ottanta ha diretto diverse Collane di poesie per la C.E. Rebellato di Torre di Mosto (Venezia), ottenendo vari premi nazionali. All’attività di critico letterario, poeta e saggista, affianca quella di pittore, partecipando con successo a numerosi concorsi nazionali e definito dalla critica “il pittore degli ulivi”. Ha fondato e diretto, per diversi anni, la Pinacoteca d’arte contemporanea di Nicotera (VV). Alcune sue opere sono in dotazione di pinacoteche e in prestigiose collezioni private. Sulla copertina del nuovo libro, “E poi...”, è raffigurato l’olio su tela “Pagliaccio triste” dell’artista. “La solitudine, la tristezza, le inquietudini e i tormenti dell’animo, e, inoltre, l’ansia o l’angoscia che si prova davanti al peso dei quotidiani impegni di vita che ci attanagliano – scrive Galli – e, ancor più, quell’inconscio o consapevole riproporsi spesso del pensiero, ovvero della paura della morte, quel bisogno di aprirsi con gli altri, di comunicare, quella necessità avvertita di amare e di essere amati (...), quell’attonita paura davanti all’ignoto, al -taglio2-mistero della vita e della morte: tutti questi motivi sostanziano queste liriche e ne sono sovrani”. Come non ritrovarsi in “Fermare il tempo”, “per avvertire l’intenso respiro dell’anima”, o abbandonarsi al dolce suono delle “Foglie al vento”, o ai tetri pensieri della “Terribile sera”, o provare improvvisa felicità e armoniose riflessioni nell’ “Autunno”, stagione di memorie, di speranza e forse di nuovi approdi. I versi di Galli sono nitidi, come stelle nel cielo dell’aurora, come un’alba che rinnova le speranze e le attese di vita, solidi, forti di un percorso intellettuale che parte dai classici, maestri di stile e di pensiero. I versi si leggono tutto d’un fiato, come un racconto che mette a nudo emozioni profonde, gioie, angosce, domande destinate a rimanere (forse) senza risposta ma che almeno provano a rendere meno impervio il percorso. Solitudini, dolenti richiami ma anche “costellazioni dell’Amore infinito”: tra questi sentimenti autentici si culla l’umanità proiettata all’eterno, all’infinito mistero.





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