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Essere felici

di Paolo Carotenuto

Numero 188 - Maggio 2018

È da poco uscito il suo ultimo album: un inno alla vita ricco di sfumature e di esperienze che inevitabilmente hanno cambiato la vita di Michele Anelli


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Abbiamo avuto modo di conoscere Michele Anelli nel 1989, era il leader della band The Groovers con i quali ha pubblicato ben sette album. Ora, però, lo ritroviamo nelle vesti di cantautore, e nel corso del tempo (ha tre album all’attivo come solista) la sua musica si è evoluta. Michele Anelli è passato da testi in inglese a quelli in lingua italiana, cosa che gli permette di creare delle vere e proprie poesie che successivamente si fondono con la musica. Al centro della sua produzione c’è l’importanza delle parole, ed in questo nuovo album dal titolo “Divertente importante” esce fuori un pezzo della sua vita e del suo cuore.

Il tuo nuovo album “Divertente Importante” è composto da testi che racchiudono momenti quotidiani da te vissuti ed altri condivisi con persone che hai incontrato durante la tua vita. C’è un episodio che porti nel cuore?

“Di episodi nel cuore ne porto più di uno, perché sono entrati parecchi personaggi e si sono miscelati con le mie suggestioni. Ad esempio uno degli episodi riguarda il gruppo degli ‘Esodati di Lodi’, che mi avevano particolarmente toccato per il disagio che albergava nel loro animo e che dopo aver lavorato una vita intera si trovavano d’un tratto in un limbo senza via d’uscita, questo coinvolgeva non solo loro ma tutti i familiari e le persone a loro vicine...”-taglio-

Qual è stato il lavoro fatto dietro a questo progetto discografico?

“Beh, all’inizio è stato fatto un lungo lavoro di scrittura, avevo preparato circa una ventina di brani e successivamente li ho lavorati insieme al tastierista Andrea Limpullo. Dopo questo processo di ricerca e lavorazione ci siamo messi all’opera insieme al produttore Jacopo Iafelice scegliendo i brani che avrebbero composto l’album. A quel punto abbiamo fatto entrare nel combo sonoro Nik Taccori alla batteria e Lia Anelli alla chitarra elettrica completando il lavoro.”

A cosa si deve la scelta del titolo “Divertente Importante”?

“Sono diversi anni ormai in cui viviamo le notizie in un modo abbastanza triste. Tutto questo disagio alla fine non ti fa vivere, io però penso che ogni persona debba ricercare momenti di svago, perché altrimenti la vita diventa sempre a senso unico, monocromatica. Le persone devono pretendere un momento ‘divertente’, per stare bene con se stressi e con gli altri, senza tuttavia dimenticare le cose importanti.”

Scrivi personalmente i tuoi testi, segui un iter particolare durante la fase di scrittura?

“Nel corso degli anni ho sicuramente affinato il mio modo -taglio2- di scrivere e sono diventato più autocritico verso le cose che scrivo. Ora, infatti, prima di arrivare a proporre un pezzo ci metto davvero del tempo. Non c’è una regola particolare di scrittura, personalmente ho un sacco di quaderni di appunti dove annoto spunti e riflessioni di qualsiasi genere, soprattutto quando sono in viaggio o quando sto con persone che mi trasmettono qualcosa. Leggo tantissimi libri per cui mi faccio tutta una serie di schemi, dopodiché comincio a vedere quali sono le parole interessanti e se ho delle melodie già pronte da poter utilizzare, in ogni caso non c’è una linea comune, ogni canzone ha una storia a sé.”

Nel corso della tua carriera hai svolto una serie di laboratori musicali con ragazzi diversamente abili, che esperienza è stata?

“Un’esperienza bellissima dal punto di vista emotivo, forte ed intensa anche perché poi alla fine degli incontri coi ragazzi è stato fatto un disco con tutte le canzoni… Poi, come un po’ tutte le opere nel sociale vengono tagliati i fondi e purtroppo queste sono costrette a terminare. È stata una delle esperienze più significative e toccanti della mia vita, anche perché quando sei insieme a certe persone capisci che c’è una ricchezza e una profondità d’animo che non immagini nemmeno!”





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