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Energia XX

di Laura Fiore

Numero 204 - Novembre 2019

Un’artista unica con radici in tutto il mondo. La sua è una storia fatta di incontri tra persone e culture diverse, proprio come si può capire dalle sue canzoni e dal suo ultimo album


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Nata a L'Avana, Yilian Cañizares inizia lo studio del violino nella sua città natale, strumento che la porterà a calcare i più grandi palchi internazionali. Ma facciamo un passo indietro... nel 1997, a soli sedici anni, Yilian si trasferisce in Venezuela dove continuerà a studiare musica; e nel 2000 la ritroviamo in Svizzera, dove entra nel Conservatorio di Friburgo. In Europa costruisce la sua “casa base”, infatti poco tempo dopo ne acquisisce la nazionalità. Inizialmente Yilian pensava di dedicarsi alla musica classica, ma in Svizzera, scopre il jazz e decide di cantare. Trova il tuo stile dopo avere scoperto il violinista jazz francese Stéphane Grappelli e sentendo la mancanza delle sue radici, decide di mescolare lo stile di Grappelli con la musica cubana. Alla fine dei suoi studi, la Cañizares fonda il gruppo Ochumare, "arcobaleno" in yoruba, con David Brito (basso) e Cyril Regamey (batteria e percussione) e dopo decide di continuare la sua carriera come solista. La rivista francese Le Nouvel Observateur parla di lei come la "rivelazione dell'anno 2013" e la rivista francese Les Inrockuptibles considera il suo CD Invocación come uno dei dieci migliori CD del Sud America del 2015. In questi anni ha condiviso il palco con Ibrahim Maalouf, Omar Sosa, Youn Sun Nah, Richard Bona, Chucho Valdés, Roberto Fonseca, Dhafer Youssef, El Comité. Il 5 ottobre 2018, è uscito “Aguas”, l'album realizzato in collaborazione con Omar Sosa. Il 15 Novembre 2019 è in uscita il suo nuovo album intitolato “Erzulie”, su etichetta Planeta Y, fondata dalla stessa Yilian Canizares, dedicato alla divinità femminile haitiana dell'Amore e della Libertà.-taglio-

Il 15 novembre è uscito il tuo nuovo album “ERZULIE”, un lavoro nato dall’unione di culture diverse tra loro ma per alcuni versi molto simili. Spiegaci meglio...

“Sì. Tutte queste culture hanno radici comuni, o meglio un unico fulcro: Madre Africa. Cuba, Haiti New Orleans, visitando quei luoghi sembrava che fossimo tutti fratelli e sorelle che a un certo punto erano stati separati. La musica, però, unisce ed anche a distanza può farci sentire parte di una grande famiglia, proprio come mi sento io. È questo l’obiettivo della mi arte, far sentire tutti parte di qualcosa.”

Nella tua musica unisci il jazz e la musica latina, come riesci a trovare il giusto equilibrio tra queste stili?

“Devo essere sincera: non bado molto a questo aspetto, cioè non penso mai a nessuno stile in particolare. Faccio solo una musica onesta e che per me sia sensata. Ciò che conta secondo me, non è lo stile o l’equilibrio ma il contenuto, il messaggio che si vuole trasmettere.”

Erzulie è la divinità femminile per eccellenza, come mai la scelta di chiamare il tuo album così?

“Perché l'energia femminile è molto presente in tutto questo lavoro discografico. Credo che ogni donna sia collegata al potere divino della vita e dell'amore. Volevo che questa energia, nella sua forma più divina, fosse al centro della mia musica. Non solo perché sono una donna, ma perché al giorno d'oggi dobbiamo riconoscere il potere femminile. Abbiamo bisogno di modelli di ruolo più positivi e potenti per le ragazze. Attraverso Erzulie, sto dicendo ad ogni donna che può essere fiera e potente, può essere sensuale e forte, può essere una dea e può ottenere tutto ciò che vuole senza nessun timore.”

Hai iniziato a studiare violino davvero molto giovane, secondo la rigorosa tradizione russa, quanto ti è servita la “disciplina” della musica classica nel tuo percorso musicale?

“Tanto, posso dire che la formazione russa è stata una-taglio2- grande scuola di vita. Abbracciare un metodo simile si è rivelato molto utile, non solo per la Yilian musicista, ma anche per la Yilian come persona. Attraverso il mio insegnante russo Alla Taran, ho imparato che per costruire i tuoi sogni hai bisogno di coraggio, disciplina e duro lavoro. È qualcosa che ho portato con me da quelle prime lezioni, ed ha sicuramente plasmato il mio personaggio e ciò che sono oggi.”

Tu e la tua musica siete certamente un esempio della bellezza della multiculturalità, vivendo in Europa a che punto siamo secondo te e che ruolo può avere la musica in questa faccenda?

“Prima di risponderti, devo premettere che trovo una grande ricchezza nel multiculturalismo, a prescindere dall’area geografica cui facciamo riferimento. Infatti, non smetterò mai di essere grata per aver avuto la possibilità, attraverso i miei viaggi, di vedere e imparare da culture diverse. Tutte le mie diverse esperienze, mi hanno resa una musicista migliore e una persona migliore da diversi punti di vista. Abbiamo bisogno, in Europa e in tutto il mondo, di abbracciare il multiculturalismo, di aprire i nostri cuori con tolleranza e rispetto per le differenze altrui. Sono una persona positiva, quindi credo riusciremo ad integrarci l’uno con l’altro.”

Hai avuto la possibilità di collaborare con grandi nomi del panorama musicale, c’è un artista con cui ti piacerebbe duettare?

“Mica uno solo! – ride ndr. Una delle cose che amo di più della musica è condividere; mi piacerebbe lavorare con Sting, Stevie Wonder, Erykah Badu e molti altri... ho una lista di cose da fare nella mia testa, spero di riuscire a realizzare tutto!”

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

“In questo periodo mi dedicherò al tour, è questo il momento di portare l’album ‘Erzulie’ in tutto il mondo e accendere il fuoco sul palco. Sono molto eccitata e non vedo l’ora di sentire il calore del pubblico!”


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