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EGIDIO CARBONE LUCIFERO

di Maresa Galli

Numero 217 - Febbraio 2021

Drammaturgo e regista, Egidio Carbone Lucifero sperimenta il suo linguaggio artistico anche nella rappresentazione cinematografica. Nel 2016 ha fondato l’AvaNposto Numero Zero, il primo Teatro Costitutivo, situato nel centro storico di Napoli. La sua ultima opera è il corto “Il Mistero di Nylon”. Ai lettori di Albatrosmagazine racconta i suoi progetti.


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Lei ha ideato la Teoria dell’Attore Costitutivo, una rappresentazione scenica costruita sulle affinità tra i legami costitutivi della materia inerte e il modo di essere di un personaggio in scena: di che cosa si tratta? I suoi studi tecnici (Ingegneria) hanno influenzato la sua visione artistica?-taglio- “Ciò che oggi è vero, domani è la negazione del vero. È l’unica legge del nostro tempo. Il liberismo si è travestito da libertà e crea fantocci. Lo verifico giornalmente quanto labili e calcolati siano molti dei rapporti tra le persone, anche i più stretti ormai, una pandemia inarrestabile. La libertà di scegliere, anche solo per provare il gusto di tradire la propria scelta in seguito, è sostituita dalla libertà di non scegliere affatto e prendersi superficialmente, in modo acquiescente, ciò che viene da un po’ di tutto. Abbracci, sguardi, condivisioni, confidenze spesso sono la copia dell’originale, restituendoci un mondo depresso, incerto e dunque, nevrotico, disorientato ma paradossalmente da noi stessi difeso e perpetuato. Un mondo di miserabili vincenti! Lo vedo solo io? È l’assenza di legami consistenti, costruiti nel tempo, solidi che mi ossessiona e l’atto della ripresentazione scenica è il mio modo di ribellarmi a tutto questo. Ovviamente mi rimane l’illusione di riuscire in questa rivoluzione, in un mondo di vincenti io perdo costantemente. Quello che penso, però, è che la Materia ci può insegnare molto, può essere addirittura un modello di comportamento se osservata nella sua natura costitutiva, ossia indagando il glutine che lega le parti che la costituiscono, il legame costitutivo che può, appunto, indicarci la strada maestra per un rinascimento umanistico. La fisica come un trampolino per tuffarsi nella metafisica. Quando rileggo ciò che scrivo o rivedo un mio lavoro, ho la netta sensazione che si siano invertiti i ruoli: le persone in scena e i personaggi per strada, anzi nel web. La persona come un attore, ossia attua una vita ma non la vive. Un attore che ha smarrito il proprio glutine, il proprio legame costitutivo. Un attore non costitutivo”. Nel 2016 fonda il “Teatro Avanposto Numero Zero” a Napoli, spazio underground che ha visto quattro Stagioni di successo con spettacoli come l’atto unico “La Bufaliera”, che si è avvalso di un eccellente cast capitanato da Tina Femiano… “Sono un bambino insoddisfatto dei giocattoli in vendita nei negozi e allora ho provato a costruirmeli di me. L’Attore Costitutivo, il Teatro Avanposto Numero Zero, la Bufaliera, Guado, Calìgo e così via, sono null’altro che la mia illusoria, ma efficace, opera di giocattolaio ad uso personale. Sono fortunato perché, poi, questi giochi ho potuto condividerli con molti e godermi anche momenti di felicità e soddisfazione. Tina è un’attrice di lunga esperienza, per mio onore e fortuna, ha voluto lavorare su uno dei personaggi più complessi che io abbia scritto, almeno fino ad ora, ed è stato davvero emozionante ritrovarlo in scena dopo dieci anni dall’ultima volta. Molti sono, per fortuna, gli artisti con cui ho collaborato, spesso in un clima di amicizia e complicità, ovviamente nella professionalità, su tutti Enzo Moscato ma ricordo Mariano Rigillo, Angela Pagano, Antonio Casagrande, James Senese, Eugenio Bennato, Enzo Gragnaniello, Salvatore Cantalupo e molti altri. Così ci piace. Questo è poi il buono che mi rimane e che mi spinge a continuare a sognare”.-taglio2- Nel 2014 debutta con il mediometraggio “Guado”, seguito, nel 2016, da “Calìgo”, secondo lavoro cinematografico: la multimedialità ne è cifra stilistica… “Mi viene difficile, e mi annoia anche, autodefinire una mia personale cifra stilistica ma devo ammettere che mi diverte molto, mi gratifica e mi lusinga ascoltare chi ne vede una nelle mie espressioni artistiche e poi sente il desiderio di argomentare. È una cura per l’anima ricevere dei complimenti, è capitato spesso come è capitato di ricevere dure contestazioni o critiche negative, fa parte del gioco. È sicuramente importante viversi tutto questo ma sarebbe poco se non fosse poi accompagnato dall’entusiasmo e il coinvolgimento emotivo del pubblico”. La Teoria dell’Attore Costitutivo, partendo dall’indagine sulla materia, torna nel nuovo corto, “Il Mistero di Nylon” che chiude la trilogia cinematografica “Trascendenze”. Sulla piattaforma Zoom è stato possibile seguire il dibattito animato da Giuseppe Borrone, Fausto Rossano, Marco Rossano, Giuseppe Balirano e Salvatore Cirillo (interprete del film) e la proiezione del video in anteprima assoluta… “Avevo programmato un ciclo di cinque anni di sperimentazione dell’Attore Costitutivo nel cinema, dopo aver cominciato molto prima nel teatro. Come spesso mi succede, non rispetto i programmi e ho impiegato sette anni per chiudere la trilogia Trascendenze. Il Mistero di Nylon è il frutto di un cammino felicemente non rettilineo, lungo e affascinante. Tutta la trilogia è stata una meravigliosa esperienza. Mai avrei pensato di concludere questo ciclo di lavoro con un’anteprima su piattaforma virtuale, dopo due fantastiche anteprime lancio, molto fortunate e affollate, al Metropolitan di Napoli per Guado e Calìgo. É davvero un’emozione unica verificare ogni volta l’interesse delle persone per le cose che fai, soprattutto se non riesci a farne una all’anno. L’anteprima su zoom è stata una nuova esperienza, forse vissuta da me anche con un certo scetticismo ma devo dire che mi sono divertito. É l’occasione giusta per ringraziare i tanti che si sono collegati e anche chi mi ha scritto che non ha potuto. Sono stato benissimo nel condividere questa esperienza con Giuseppe Borrone, Giuseppe Balirano e Marco Rossano che davvero da anni seguono le mie follie e hanno voluto animare questo bell’evento voluto da Anna Maria Vitale e organizzato dalla Biblioteca Digitale. Un grazie infinito a Salvatore Cirillo, interprete eccellente del personaggio Nylon e unico attore ad essere in tutti e tre i lavori della trilogia. Non nego però che non vedo l’ora di ritrovarmi in un cinema”. In attesa di tornare al teatro e al cinema in presenza, quali altri progetti ha in cantiere? “Sto lavorando da qualche anno al mio primo lungometraggio, credo e spero di essere ormai non molto lontani dalla meta. Appena sarà possibile allestire uno spettacolo per il teatro e godere della partecipazione piena del pubblico, darò luogo anche all’allestimento del mio nuovo spettacolo teatrale. Non vedo l’ora”.





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