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Dicembre in letteratura

di di Angelo Luongo

Numero 205 - Dicembre 2019

Presentato il 1 dicembre l’opera di Mariella Santomauro, “L’albero di Eva”


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Ad aprire la lunga serie delle presentazioni letterarie di dicembre della nostra casa editrice “Albatros Edizioni” un’opera davvero particolare e di grande valenza letteraria e storica, “L’albero di Eva” di Mariella Santomauro, presentata all’ Artè Caffè Culturale di Battipaglia in provincia di Salerno lo scorso 1 dicembre. -taglio-Numeroso il pubblico presente che ha accolto con interesse questo nuovo lavoro della Santomauro, che esplora attraverso la saga familiare un passato in cui sono poste le radici di tutte le famiglie italiane. Infatti ad essere raccontati nelle pagine del libro il costume, la società del ventennio fascista e chiaramente la storia che lo ha caratterizzato, visto con gli occhi soprattutto delle donne di questa famiglia, ovvero di Eva, in un confronto generazionale in cui emerge uno spaccato femminile molto significativo. Ecco che l'albero di Eva si inserisce a pieno titolo tra le opere della Saga Familiare, un genere di letteratura che racconta le vite e le azioni familiari. La parola saga, di fatto, significa appunto “dire, narrare” e viene dalla lingua islandese, riferendosi alle storie di famiglia degli antichi norvegesi e islandesi. La tipica saga familiare segue generazioni di una famiglia attraverso un periodo storico, proprio come fa la nostra scrittrice. La sua opera non è solo una piacevole lettura ma anche una riflessione su grandi vicende familiari e storiche, con i loro personaggi, intrecci, drammi, che rappresentano la storia di ognuno di noi. L’atmosfera che unisce, il calore, la cura dei dettagli storici e delle ambientazioni, le vicende che si intrecciano e si rinnovano di generazione in generazione senza mai tradire lo spirito familiare, fanno dell' Albero di Eva una vera e propria testimonianza dei tempi: le storie, infatti, sono accompagnate dai cambiamenti politici, sociali, dalle guerre, dalle tradizioni e dalle culture, dal cammino delle donne verso l’indipendenza. Perché -taglio2-scrivere ancora oggi dell'emancipazione femminile? Perché anche se le condizioni di vita e di lavoro delle donne sono molto cambiate e migliorate dal dopoguerra ad oggi, ricordare come eravamo significa dare un senso alla battaglia per una parità che non è ancora conclusa. Le giovani generazioni di donne sono nate e cresciute con tutta una serie di diritti acquisiti e per questo danno per scontata la possibilità di realizzare la propria vita secondo le proprie scelte personali. Ma non è stato sempre così, come è ben raccontato nell'opera. Ripercorrere le tappe fondamentali della storia delle conquiste delle donne serve a due cose principalmente: la prima, a concretizzare il fatto che questo è stato un percorso scandito momenti duri, andato a buon fine grazie alla determinazione e alla unione trasversale delle donne; la seconda, a mettere in evidenza tutto quello che ancore c’è da fare. Il passaggio di fatto è la consapevolezza delle esigenze e dei diritti delle donne e consapevolezza dei mezzi necessari per realizzarli. Ecco che l'opera diventa momento di riflessione sulla necessità del cambiamento, che non è esaminato come potrebbe fare un saggio, ma bensì romanzato, narrato attraverso i personaggi in cui possiamo riconoscerci vivendo con loro emozioni, amori, dolori per una vita che pur essendo sempre in evoluzione non può non provare emozione per un sapore di passato che ci resta dentro, definendo chi siamo, proprio da queste nostre radici da questo nostro DNA.





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