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Danza, musica e poesia

di Massimiliano Craus

Numero 239 - Aprile 2023

La terza edizione del Piccolo Concorso “Giosuè Carducci” il prossimo 28 maggio al Teatro De Filippo di Cecina, per celebrare classico e contemporaneo


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Siamo giunti alla terza edizione del Piccolo Concorso “Giosuè Carducci”, occasione unica in Italia per accavallare in ogni momento le tre muse di danza, musica e poesia come in nessun’altra iniziativa. E Cecina diventerà il 28 maggio la fucina dei talenti in un’atmosfera magica, inebriata di cultura ed arti a tutto tondo. -taglio-Nell’idea e nell’organizzazione di Rosita Morelli, il prossimo 28 maggio al Teatro De Filippo di Cecina torneranno infatti le tre sezioni Classico/contemporaneo, Danza la poesia e Danza su musica d’autore del “Giosuè Carducci”, con l’immancabile sostegno dell’ACSI ed una ciliegina sulla torta. La direzione culturale e artistica del Premio Letterario Internazionale ACSI "Firenze Capitale d’Europa” sceglierà infatti una coreografia della sezione Danza la poesia e sarà offerta la partecipazione in qualità di ospite in occasione della Cerimonia di Premiazione nel prestigioso Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze, con esibizione promossa nell’Antologia annuale dell'evento diffusa a livello Nazionale. Un evento nell’evento di questa terza edizione del Giosuè Carducci che godrà della presenza di Gloria Chiappani, splendida figura dell’editoria artistica con la sua creatura “Morfoedro”, un progetto di inestimabile valore artistico e culturale appannaggio della danza e di tutte le arti. Accanto a lei Eugenio Buratti, che da giovane interprete vincitore a Losanna ha girato l’intero mondo della danza anche da coreografo e direttore, ed infine Sabrina Vitangeli, già prima ballerina del Maggio Musicale Fiorentino dopo le prime esperienze al Teatro dell’Opera di Roma e nel 2022 impegnata al Teatro Massimo di Palermo. Nomi, cognomi ed idee appannaggio dei talenti che accoreranno al Teatro De Filippo di Cecina. “Sono orgogliosa di valorizzare giovani talenti – precisa la direttrice artistica Rosita Morelli – e per questo abbiamo stabilito un premio della critica davvero speciale. Riserveremo infatti al vincitore della sezione Danza su musica d’autore una rassegna stampa ad hoc per la valorizzazione della coreografia, aspetto assolutamente unico in Italia di cui andiamo fieri.” Ma entriamo nei dettagli di questa terza edizione, magari snocciolando qualche info utile. A cominciare dalle poesie scelte per la sezione Danza la poesia: “Il tuono” di Giovanni Pascoli (interpretata da Ferruccio Filipazzi), “Io sono nata Grillo” di Giulia Carcasi (interpretata da Francesca Ria), “La morte non è niente” di Henry Scott Holland (interpretata da Marco Gistri), -taglio2- “L’infinito” di Giacomo Leopardi (interpretata da Ferruccio Filipazzi) e “Spazio” di Alda Merini (interpretata da Marco Gistri). La sezione invece dedicata alla musica Danza sull’autore prevede il repertorio di Ezio Bosso e Jean Philippe Ichard.” A supporto di questa giornata di danza del 28 maggio non mancherà Studium fotografi di Firenze per immortalare le emozioni salienti a cornice di Euterpe, Calliope e Tersicore, ovvero le tre muse rispettivamente della musica, della poesia e della danza. “Anche quest’anno il Piccolo Concorso Giosuè Carducci porterà in grembo delle novità – assicura Rosita Morelli – a cominciare dalla rassegna stampa per la sezione Danza sull’autore e l’opportunità esportare la nostra idea a Palazzo Vecchio a Firenze, ennesima ciliegina sulla torta!” E in questo contesto raccogliamo la testimonianza di Gloria Chiappani che ci spiega la sua presenza e l’abbraccio tra danza e poesia: “questa sezione chiama i concorrenti a creare e a interpretare una coreografia sulla parola poetica recitata su un brano musicale. La mia ricerca mi porta a indagare la sinergia fra linguaggi artistici, da un'angolazione non tanto teorica bensì di realizzazione. Entrare nel corpomente di un prodotto sinergico è un'esperienza che non può lasciare indifferenti perché è lì che ritroviamo noi stessi e gli altri, che comunichiamo, che mutiamo. È lì che le emozioni ci sono guida per contattare parti recondite di noi e per conoscere davvero l'altro e il mondo. Emozioni da cui i giovanissimi ballerini delle prime due edizioni del concorso si sono lasciati avvolgere e che hanno trasmesso. Il mio augurio è che impegno, entusiasmo e determinazione che li sorreggono nell'arte e nella vita non tramontino mai e che il loro modo di essere sia una lezione anche per noi adulti, troppo spesso dimentichi di ciò che veramente vale.”





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