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Cristiano CACCAMO

Ridere di gusto

di Angelo Luongo

Numero 199 - Maggio 2019

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È uno dei nuovi volti del cinema italiano, anche se gli piacerebbe molto poter prender parte ad una serie tv, l’attore calabrese ci apre le porte del suo – divertentissimo – mondo


Nessuno immaginava che da un piccolo paesino della Calabria, Taurianova, potesse nascere uno degli attori italiani più richiesti del momento. Sì, perché Cristiano Caccamo ha la capacità di ipnotizzare tutto e tutti per poi scoppiare in una grande e rumorosa risata. In particolare, è molto amato dal pubblico della tv, l’abbiamo visto in diverse fiction: “Questo è il mio paese”, “Il paradiso delle signore”, “Don Matteo”, “La vita promessa” e ultimamente in “Che Dio ci aiuti”. Il suo debutto al cinema, invece, c’è stato nella pellicola “Puoi baciare lo sposo”, al fianco di Salvatore Esposito, una commedia esilarante ma con un messaggio di fondo molto forte. Set a parte, Cristiano Caccamo è diventato anche l’Italian Ambassador di Campari nella comunicazione del progetto Red Diaries 2019, infatti è tra i volti del cortometraggio per i 100 anni del Negroni Entering Red, diretto da Matteo Garrone e con l’attrice Ana de Armas e Lorenzo Richelmy.

A proposito dell’esperienza con Garrone per il corto Campari, che esperienza è stata?

“Un’esperienza incredibile, anche se all’inizio ero decisamente molto teso e ho pregato di non fare una brutta figura davanti ad un professionista come Garrone, che poi ho scoperto essere la persona più serena di questo mondo, ti sembra di lavorare con un tuo amico da una vita. Non impone gerarchie e ti fa sentire davvero parte di qualcosa.”

C’è un momento particolarmente divertente che ricordi delle riprese?

“Sì, anche se già so che quando per te una cosa è super divertente, quando la racconti a qualcun altro non fa più ridere… in ogni caso: Lorenzo Richelmy ed io facevamo delle Stories su Instagram; andavamo in giro, indicavamo qualcosa e ci sbattevamo il telefono in testa, lo so che detto così non fa ridere ma se lo vedi senti proprio il rumore, è da scemi, ma è esilarante. L’abbiamo fatto a chiunque, ma non ad Ana perché non volevamo che le venisse un bozzo sulla testa, e nemmeno a Garrone, non ce la siamo sentita. Visto?! Non fa ridere!” -taglio- Facciamo un passo indietro, hai lasciato casa a soli 15 anni. Scelta precoce…

“Beh, sì considerando che ormai i miei coetanei stanno ancora a casa con i genitori. Io, però, già a 15 anni mi ero proprio rotto di stare in Calabria, ricordo di aver detto a mio padre di voler andare all’estero a studiare, ma inutile dire che la risposta fu un no secco. Poi, però, ho convinto i miei a mandarmi ad Assisi, dove sono stato in un convitto nazionale per 3 anni. Dopo mi sono trasferito a Roma per studiare Lingue all’università, facevo inglese e russo, ma poi mi sono imbattuto nella recitazione ed il resto è storia…”

A proposito della recitazione, quindi non è stato un amore a prima vista?

“Si e no, nel senso che fu mio padre a dirmi ‘perché non fai un corso di teatro?’, io però all’inizio non ero molto convinto… anzi mi vergognavo tantissimo. Sembrerà assurdo, ma io di base sono un timidone, mi sentivo stupido e sono stato rimandato in recitazione. Gli esercizi della scuola di teatro sono ridicoli, visti da fuori sembri uno scemo, non mi volevo mettere troppo in discussione, non mi piaceva sentirmi ridicolo prima, invece ora è la mia forza. Poi, lavorando da solo con l’insegnante, ho iniziato a divertirmi, è stato quello il passaggio: me ne sono fregato. Dopo un anno ho provato ad entrare al Centro Sperimentale e ce l’ho fatta.”

Cosa hai provato quando per la prima volta sei stato selezionato per un lavoro importante?

“In realtà, già essere accettato al Centro Sperimentale, è stata per me una grandissima vittoria, perché era come se avessi capito che quella era la strada giusta da seguire nella mia vita. Poi c’è stata la prima fiction, ‘Questo è il mio Paese’: ai provini arrivavo quasi sempre secondo a causa dei miei tratti un po’ orientali e del mio bel faccino, invece quando sono stato preso ero la persona più felice di questo mondo.”

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