logo-musica

Creando sonorità

di Maresa Galli

Numero 261 - Giugno - 2025

“Tales of kalthura” di Gianluca Rovinello, arpista e compositore, è un connubio perfetto di atmosfere avvolgenti


albatros-creando-sonorita

Gianluca Rovinello ha presentato il suo nuovo album, “Tales of Kalthura”. Arpista e compositore, Rovinello spazia con maestria tra diversi generi musicali, con al suo attivo tanta musica live e tante collaborazioni. -taglio- Nel 2017 pubblica con Pino Ciccarelli “Canzoni lievi per anime randagie”. Nel 2020 realizza con Ciro Riccardi “Grass ‘n Wood”, album di sperimentazione elettronica. Nel 2021 cura un progetto elegante: la riscrittura per arpa del repertorio di Raffaele Viviani e di Roberto Bracco. Il bel lavoro teatrale, con protagonista Mauro Gioia, è in tournee in tutta Italia. Nello stesso anno scrive e pubblica “Mekanikharp”, featuring Luigi Castiello, e nel 2023 l’album, “Classic Jam”, nel quale fonde musica classica e jazz. Rovinello alterna l’attività di solista con la collaborazione con diverse band, soprattutto i Gatos do Mar con cui pubblica “la Zattera”, “La Sindrome di Wanderlust” e “Stregatti dalla Luna”. È anche fondatore, con Massimo de Vita, del gruppo “I Santi Bevitori”, con cui suona da oltre quindici anni. Oggi sperimenta ancora nuove sonorità, con il suo ultimo album dal titolo onirico. “Kalthura” è un mercatino ideale, nel quale cercare oggetti unici e speciali, per distinguersi e allontanarsi dalla ripetitività e falsità della vita. Le magnifiche foto dell’album sono di Chris Spencer-Pyne (cover) e di Udayteja Pilla (retrocopertina). -taglio2- Il brano di apertura che dà il titolo all’album, “Tales of Kalthura”, si ispira proprio alla ricerca interiore, forte di melodie ancestrali raccontate da un’arpa delicata e sapiente. Echi mediterranei e richiami all’Oriente, folk rock e ricerca di armonie che richiamano memorie antiche. In “Wooden Rock” si affaccia la freschezza dell’alba nel racconto della vita, così come emoziona anche la melodia di “Claustrofobia”. Bella la rivisitazione di “Profondo rosso”, il celebre brano dei Goblin del ’75, colonna sonora del film cult di Dario Argento. Sorprende anche l’altra cover riarrangiata, senza tradirne lo spirito, di “Child in Time”, dall’epico album “Deep Purple in Rock”, del ’70. Se nella versione originale la rock band si avvaleva degli acuti di Ian Gillan, iconico front-man e vocalist, gli arrangiamenti di Rovinello restituiscono intatta la malia del motivo, rock sinfonico o acida poesia ispirata dalla Guerra Fredda. Il compositore inanella ancora suggestioni di memoria e di futuro con “Mother”, che narra l’attesa di venire al mondo, “Plutonian Shore”, “The Unbeliever”, per tornare all’energia di “Wooden Rock” ed alla malia mediorientale di “A Crooked Night”, brano che si avvale del violino di Fernando Marozzi. L’arpista è riuscito, nel suo evocativo album, melodico ma mai stucchevole, ad unire diversi generi, fondendoli nel linguaggio delle emozioni profonde.





Booking.com

Booking.com
No valid encoded path found in value '' for ioncube.loader.encoded_paths.
The error has been logged in /anchor/errors.log
Uncaught Exception

Uncaught Exception

No valid encoded path found in value '' for ioncube.loader.encoded_paths.

Origin

on line 0

Trace

#0 [internal function]: System\Error::shutdown()
#1 {main}