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Classiche conversazioni

di Umberto Garberini

Numero 197 - Marzo 2019

Da un concerto del Quartetto Terpsycordes alla imminente sesta edizione di Piano City Napoli


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Ospite della stagione concertistica dell’Associazione Alessandro Scarlatti, si è esibito al Teatro Sannazaro di Napoli il Quartetto Terpsycordes, formato da Girolamo Bottiglieri e Raya Raytcheva ai violini, Marion Stienne alla viola, François Grin al violoncello. Ensemble internazionale, caleidoscopio di personalità contrastanti, si è costituito nel 1997, vincitore di numerosi premi internazionali, tra cui il Primo Premio al Concorso di Ginevra nel 2001; trae il suo nome da Tersicore, mitica divinità della danza e della musica, che lega gestualità e spirito, anima e materia, in un gioco di parole che è fonte d’ispirazione. In mattinata si era svolta la quinta lezione-concerto dell’iniziativa “Parliamo di Musica”, giunta alla terza edizione, dopo il successo delle prime due stagioni (circa 1500 studenti, con oltre 10 istituti coinvolti). -taglio-Questa la mission: trasmettere alle nuove generazioni il valore pedagogico della musica, in un contesto dialogico e informale, creando connessioni con le altre materie di studio, attraverso la testimonianza e il confronto diretto con gli stessi artisti. Il programma proposto ha reso omaggio allo stile classico viennese, dalle origini al romanticismo, con pagine di Haydn, Beethoven e Schubert. Dunque, in apertura il Quartetto in sol minore op. 20 n. 3 del primo autore, datato 1772: esordio di un genere che Goethe definì “un’elegante conversazione fra quattro gentiluomini”. La forma è già compiutamente attuata: alla maestria tecnica si unisce un inedito e raffinato gusto estetico, le cui parole d’ordine sono sobrietà e humour; quasi crepuscolare, invece, il beethoveniano Quartetto “Serioso” op. 95, composto nel 1810, in bilico fra slanci irrequieti e rigore contrappuntistico, alla ricerca di una libertà espressiva pienamente raggiunta nel Quartetto in sol maggiore D. 887 di Schubert: opera monumentale, emblema e suggello di una poetica profondamente lirica e struggente. Esecuzione impeccabile da parte del Terpsycordes, che si è congedato col bis di un travolgente “Four For Tango” di Piazzolla. Intanto, fervono i preparativi della sesta edizione di Piano City Napoli, che si terrà dal 5 al 7 aprile prossimo, una delle manifestazioni nazionali di maggior interesse per la novità del format ideato dal vulcanico pianista tedesco Andreas Kern. Il Festival è sostenuto e organizzato dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli,-taglio2- in collaborazione con l’Associazione Napolipiano e la storica Ditta Alberto Napolitano Pianoforti di piazza Carità. Lo scopo divulgativo della manifestazione mira alla promozione della musica per pianoforte rivolta a platee fino a poco tempo fa escluse dai circuiti istituzionali, ma con l’obiettivo di un’offerta culturale di grande spessore e originalità. Nasce così il progetto, mai prima d’ora portato a termine in Italia, di eseguire in pubblico l’inestimabile corpus delle oltre 550 Sonate di Domenico Scarlatti (1685-1757), omaggiando un compositore partenopeo di nascita e formazione e una produzione entrata di diritto nel repertorio per pianoforte. A partire dal 1° aprile - e per sei giorni consecutivi - prenderà infatti il via il “FORUM Scarlatti”, con cui si inaugurerà ufficialmente l’edizione 2019 di Piano City Napoli, presso la Sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella, per un’integrale che si completerà nel 2020. Dodici i conservatori italiani che hanno aderito al progetto: oltre a Napoli, Roma, Milano, Bari, Torino, Firenze, Perugia, Vicenza, Salerno, Avellino, Benevento, Potenza, selezionando ciascuno i propri migliori allievi che si alterneranno nelle esecuzioni. Accanto ai giovani pianisti si avvicenderanno artisti affermati come Valentina Lisitsa, Bruno Canino, Francesco Libetta, Gianluca Luisi, e decine di altri pianisti professionisti contribuiranno alla maratona. Il direttore artistico e ideatore della maratona, Dario Candela, afferma: “Non c’è contenitore più adeguato di Piano City per realizzare progetti così ampi, coniugando la grande diffusione con la qualità dei progetti.”





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