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Cambiare musica

di Laura Fiore

Numero 205 - Dicembre 2019

Fran e i pensieri molesti sono tornati con un nuovo album, che sancisce il loro cambio di rotta definitivo versi nuovi suoni e nuove esperienze musicali


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Fran e i Pensieri Molesti nascono a Torino nel febbraio del 2016, il loro primo album è intitolato “Col Senno di Poi”, un lavoro contenete dieci tracce tra cui il brano “Libano”, il cui videoclip ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International. Da dicembre 2017 collaborano con il poeta e autore Simone Carta, proponendo uno spettacolo di reading musicato che portano in giro per l'Italia. Il gruppo porta la sua energia su diversi palchi di Torino e provincia, e proprio all’Hiroshima Mon Amour hanno presentato il loro nuovo lavoro discografico “Anomalia”.

Da qualche mese è uscito il vostro disco “Anomalia”, qual è stata la risposta del pubblico?

“C’è da premettere che con questo nuovo lavoro discografico ci siamo completamente discostati da quello che facevamo prima, siamo passati da un lavoro molto acustico, molto folk a delle sonorità pop elettroniche molto particolari. -taglio-Da parte di tutto il gruppo, c’è stata una grande attenzione e preparazione, ed anche il nostro pubblico è stato ‘preparato’ a questo cambiamento drastico che ci avrebbe riguardato personalmente. L’album in definitiva possiamo dire che sta andando davvero molto bene, abbiamo ricevuto tanti feedback positivi, e adesso che l’abbiamo portato live ci siamo resi conto che è stato per noi un vero e proprio upgrade e che tutto questo ci ha permesso di portare la nostra musica ad una dimensione completamente nuova.”

Lo scorso 20 dicembre avete presentato l’album dal vivo, cosa vi premeva trasmettere al vostro pubblico?

“Quello del 20 dicembre è stato un live che penso porteremo per sempre nel cuore. Per affrontare il palco ci siamo preparati affinché si trattasse di un vero e proprio spettacolo e non solo di un concerto. Per questo motivo abbiamo lavorato molto sulla musica, ma anche sugli effetti e sui tempi non cantati del nostro live. Noi siamo una band energica e volevamo trasmettere questa grande energia a tutti i presenti, non dimenticandoci però di avere anche dei contenuti, dei messaggi da trasmettere.”

Con l’album toccate tutte quelle che sono le criticità della società contemporanea, che ruolo ha per voi la musica?

“La musica per noi è sempre stata, e sarà sempre un modo per veicolare dei messaggi, attraverso dei testi che sicuramente (io sono quella che scrive) cambieranno, ma che racconteranno sempre quello che accade in ogni sfumatura della vita, sia questa positiva o negativa. La musica è in grado di portare -taglio2-un messaggio a chiunque e soprattutto ovunque, arriva direttamente all’orecchio ed ognuno può trovare il proprio messaggio in essa.”

Avete dichiarato che l’album vi ha permesso di scavare a fondo dentro voi stessi, cosa ne è uscito fuori sulla band?

“Sicuramente abbiamo scavato a fondo nella nostra parte musicale, questa cosa ci ha permesso di fare una bella virata su qualcosa di completamente diverso rispetto al passato. Ci siamo rinnovati e continueremo su questa nuova strada. Io personalmente all’interno di questo album, scrivendo i testi, mentre prima parlavo sempre di altre persone, di altre storie, in questo caso ci ho messo qualcosa in più di me. Mi sono messa in gioco e sembra che alla fine questo rischio stia portando a dei buoni risultati.”

Hai fatto riferimento ad un cambiamento radicale compiuto dalla vostra band, quali sono state le motivazioni che vi hanno spinto a compiere questo passo?

“In realtà ci sono stati vari fattori che ci hanno portato a questa svolta: il primo è certamente la musica, o meglio l’arte in generale. Noi di base vogliamo essere dei musicisti nella vita e avevamo quindi bisogno di dare una scossa importante al nostro percorso. Inoltre è cambiato il nostro modo di scrivere e di concepire la musica, siamo maturati. Altro fattore importante è stato l’incontro con altri artisti che ci hanno aiutati ed indirizzati. Abbiamo lavorato su questo disco per molto tempo, ma penso che era necessario affinché il risultato finale fosse perfetto.”





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