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Bacoli

di Yvonne Carbonaro

Numero 239 - Aprile 2023

Un concentrato di monumenti e di bellezze di terra e di mare e una giovane amministrazione molto attiva


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Importantissimi siti archeologici di epoca romana, siti aragonesi e borbonici, fenomeni vulcanici e laghi, terme e mare, campi fertili. Tutto ciò è Bacoli. Comune autonomo dal 1919, quando si è staccato da Pozzuoli, conta oggi su un’amministrazione giovane e molto attiva. Il sindaco capellone Josi Della Ragione, quando è stato eletto, a 28 anni, era il sindaco più giovane d’Italia. -taglio- La sua forza nasce sul web con FreeBacoli, organo di informazione alternativa, ma anche movimento nato nel 2008 per migliorare il territorio. Per il suo impegno ha ricevuto minacce. Sta creando un nuovo modo di fare politica tanto che si parla di «Modello Bacoli». Egli si impegna molto nel miglioramento della sua cittadina e comunica con orgoglio ogni conquista, concludendo sempre con la frase: “un passo alla volta”. Della recente trasformazione di Villa Ferretti in sede universitaria così scrive in suo post: <È davvero l’Università più bella del mondo! Villa Ferretti, la sede della Federico II, affacciata sul mare di Bacoli. Sotto al Castello Aragonese. Nel cuore di un parco pubblico e di un teatro all’aperto. Abbiamo quasi terminato i lavori alla scogliera, mitigheremo le mareggiate…Mai più Villa Ferretti, patrimonio sottratto alla camorra, sarà devastata dalle onde alte e violente. Stiamo investendo milioni di euro per recuperare questo gioiello. Abbandonato per troppi anni. È già la casa degli studenti, dei meeting, dei convegni. Un potenziale culturale, sociale ed economico enorme. Una sede prestigiosa della facoltà di Lettere e Filosofia, sul golfo di Baia. È stata infatti già scelta dall’Università come luogo per conferenze... È un piccolo angolo di paradiso, in una città meravigliosa.> Ed ha ragione! La riqualificazione di quell’immobile è uno dei tanti progressi che si stanno compiendo sul territorio così ricco di beni culturali e di tanti reperti di epoca greco-romana: Le Terme di Baia, teatro dei fastosi “otia” di Adriano e dell’aristocrazia romana che, nella “Baia sommersa” dal bradisismo, avevano splendide ville. Il promontorio di Miseno (nome del nocchiero di Enea) e Miliscola (da “militum schola”), sede della flotta imperiale che si approvvigionava di acqua nella Piscina Mirabilis. La cosiddetta Tomba di Agrippina, che era in realtà un “odeion” di una grande villa. L’Arco Felice, l’antica porta della città di Cuma, una delle opere più suggestive del territorio: <Un simbolo, un’icona millenaria. – Scrive ancora il sindaco - Le sue origini risalgono al 95 d.C. quando, per volontà dell’imperatore Domiziano, fu progettata la realizzazione di un monumentale arco, sulla via Domitiana. -taglio2- La struttura, non si limitava ad essere una semplice porta verso Cuma. Era bensì un vero e proprio arco trionfale. Per permetterne la costruzione, fu ampliato il preesistente taglio del Monte Grillo, scavato dai Greci secoli prima, migliorandone la viabilità, ed assicurando una maggiore sicurezza contro frane e smottamenti. L’Arco Felice fu realizzato in opera laterizia, coperta da lastre marmoree. L’altezza della costruzione raggiungeva i 20 metri, con una luce di passaggio di 6, ed una larghezza complessiva di 12 metri. Sopra il fornice, un arco a tutto sesto era sostenuto da due pilastri, che portavano a loro volta, nella parte superiore, delle enormi nicchie, destinate ad ospitare statue equestri durante le cerimonie trionfali. Adesso, dopo i lavori di pulizia, finalmente visibili, Arco Felice Vecchio si presenta a noi ancora quasi del tutto integro. L’antica porta di Cuma, città eterna, continua ad ergersi nello stretto del Monte Grillo, a pochi metri dall’uscita della Grotta di Cocceio.> C’era una villa romana, forse di Cesare, anche sul promontorio sul mare dove sorse il Castello Aragonese, oggi splendido Museo che raccoglie i reperti archeologici dei Campi Flegrei. E che dire della fiabesca Villa Vanvitelliana che Ferdinando I volle nel lago Fusaro come suo casino per la caccia alle folaghe? Nel lago il re fece impiantare allevamenti di pregiatissime ostriche che si cucinavano e si vendevano nella adiacente Villa Ostrichina. Oggi entrambe le ville nel Parco del Fusaro sono fruibili per visite turistiche, mostre, eventi come l’annuale “Festa del mandarino flegreo” volta alla valorizzazione e al rilancio di quel meraviglioso frutto del territorio. Tanti altri sono i prodotti di eccellenza di quel suolo fertilissimo: vino, ortaggi, mele annurche e molti i ristoranti e gli agriturismi che propongono ottime pietanze. Il vulcanesimo e il bradisismo hanno creato un’orografia particolare di bocche di crateri e di laghi vulcanici con zone termali oggi attrezzate e fruibili, laghi costieri e antiche costruzioni sommerse che il turismo subacqueo va riscoprendo.





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