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Arte e cultura in Basilica

di Lucia de Cristofaro

Numero 185 - Febbraio 2018

“Accogliere mostre come ‘Van Gogh Experience’ e importanti attività culturali e artistiche significa far rivivere un’eccellenza storica e architettonica, come la Basilica di San Giovanni Maggiore”


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Incontriamo l’ing. Luigi Vinci, già presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Napoli e della Fondazione nella piazzetta antistante l’ingresso della Basilica di San Giovanni Maggiore a Napoli e subito ci appare l’accuratezza dell’intervento che ha dato pulizia e ordine ai giardinetti e alla storica piazzetta. Ci avviamo quindi verso il centro della Basilica dove la mostra “Van Gogh Experience”, ci accoglie con i colori delle opere del grande artista olandese, in un percorso multimediale che emoziona e rapisce il visitatore da subito, con il suo abbraccio visivo. Poter vivere, grazie alle tecnologie digitali le tele di Van Gogh, percependone le tempere e i colori dal loro interno, è di sicuro sorprendente e straordinario. La navata di San Giovanni Maggiore si fa tavolozza e tela allo stesso tempo, risucchiato in una vortice di linee e colori in 3D, il visitatore può ammirare i capolavori del genio olandese, grazie all’apparizione mediale di schizzi di pittura, pensieri scritti, lettere al fratello Theo, i narcisi sparpagliati al vento, ovvero una pura suggestione che coinvolge i sensi e l’anima. Altra esperienza incredibile è ripercorrere in 3D la vita di Vincent Van Gogh, trovandosi al centro della sua camera ad Arles, nel periodo più fervido per l’artista, ripercorrendo le strade e i luoghi che egli percorse e raccontò nei suoi quadri, per giungere al meraviglioso dipinto “La notte stellata”,1889, icona della pittura occidentale, che chi scrive ha avuto il piacere di ammirarlo al Museum of Modern Art di New York. La visita a questa eccezionale mostra è di sicuro il giusto preludio all’incontro tra arte e cultura con l’Ing. Vinci. -taglio-

La Basilica di San Giovanni Maggiore, ancora una volta centro di eccellenza per l’arte...

“Dopo 900 eventi, la ‘Van Gogh Exsperience’ può essere considerata il fiore all’occhiello per far conoscere a tutti questo luogo meraviglioso, e attrarre turisti verso il decumano del mare, attorno ai vicoletti in zona San Cosma e Damiano, per vincere il degrado dell' area. Un’area che da sempre ci è particolarmente cara e che negli anni abbiamo cercato di rendere di nuovo luogo di cultura e di positiva aggregazione. È motivo di grande orgoglio non solo aver riconsegnato al culto una Basilica chiusa per ben 42 anni, ma anche essere riusciti ad affiancare alla sua funzione religiosa: cultura, arte e attività sociali. Grazie alla mostra ben 40.000 visitatori hanno potuto godere della bellezza delle tele di Van Gogh, ma anche conoscere un luogo della Napoli storica, rimanendo colpiti dalla sua magneficenza.”

Già Presidente dell’Ordine degli Ingegneri e della Fondazione, come continua la sua avventura per promuovere l’arte e la cultura a Napoli?

“Insieme a chi, come me, crede nell’importanza di adoperarsi a favore della cultura e dell’arte, come riscatto sociale e salvaguardia del nostro immenso patrimonio artistico, abbiamo creato una nuova Fondazione, che pur continuando le finalità della Fondazione legata all’Ordine, abbia maggiore indipendenza e libertà d’azione. Attualmente è formata dai soci promotori, ma siamo pronti ad accogliere istituzioni, Università e l’eccellenza delle agenzie culturali, per poter in modo sinergico continuare la nostra opera a favore dell’arte. Il nome con cui abbiamo battezzato questa nuova creatura associativa è Fondazione Ingegneri per i Beni Culturali, Arte e Tecnologie, ovvero Fibart e intendiamo con essa anche essere vicini ai giovani promuovendo corsi di Alta Formazione, ma anche a favore degli studenti delle scuole superiori, grazie a progetti in cui la Basilica di San Giovanni Maggiore è il nostro centro culturale e artistico per eccellenza. -taglio2- Il nostro impegno è chiaramente a titolo puramente gratuito, cosa che abbiamo già fatto in tutti gli anni del nostro impegno verso questo luogo e verso la società che circonda, che ha bisogno per rivalutarsi e riscattarsi proprio di una rivoluzione culturale e artistica. Le finalità della Fondazione hanno per il momento come riferimento Napoli, ma in futuro pensiamo di poterci immergerci anche in progetti che abbraccino tutta Italia.”

Un arte fruibile da tutti e verso tutti, dunque...

“Assolutamente si. Già con la mostra su Van Gogh che abbiamo ammirato fino ad ora è iniziato un percorso di fruibilità dell’arte per tutti, perché chi non può permettersi il costo del biglietto, pur essendo appassionato d’arte, non deve essere penalizzato. È per questo che attraverso il parroco abbiamo aperto le porte della mostra a molti napoletani gratuitamente.”

E per quanto riguarda la sostenibilità dell’arte, e penso anche al teatro e alla musica, quali sono i progetti?

“Per sostenere le compagnie teatrali e le Band Musicali di eccellenza, soprattutto quelle dei giovani, abbiamo aperto, anche in questo caso le porte della Basilica di San Giovanni Maggiore, luogo i cui essi possono trovare spazio per le prove e non dover continuamente superare ostacoli su ostacoli per portare avanti il loro amore per il teatro e la musica.”

Possiamo pensare a Napoli, come la capitale della cultura?

“A Napoli non operiamo soltanto noi come Fondazione, ma sono tante le associazioni che promuovono la città a 360°. Ciò che si rileva è un ritrovato fermento artistico, che non può che incidere positivamente sulla città.”

Volendo citare Dostoevskij possiamo dire che “La bellezza salverà il mondo” e parte da Napoli...

“La ricerca della bellezza in tutte le sue forme è al centro della nostra condizione umana e solo se agiamo in sinergia possiamo realmente raggiungerla e toccarla con mano, anche nelle sue imperfezioni, che rendono alla bellezza l’originalità che merita.”


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