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Antonio d’Aquino

Seconde possibilità

di Teresa Pugliese

Numero 238 - marzo 2023

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Milos di “Mare fuori” si racconta a cuore aperto, tra sogni da realizzare e soddisfazioni raggiunte


Sogni, paure, coraggio, voglia di riscatto. Tutto questo è “Mare Fuori” la fiction del momento. Una serie che negli ultimi mesi è diventata un vero e proprio successo. Merito dei suoi protagonisti, questi ragazzi che hanno dato voce e volto ad una Napoli che ha voglia di riscatto, che si racconta in tutta la sua forza e fragilità. -taglio- Per Antonio d’Aquino, attore che da il volto a Milos, tutto questo è ancora un sogno. È rimasto lo stesso di sempre, quello che per tanti anni ha fatto enormi sacrifici lavorando come carpentiere sulle navi, lo stesso che ha creduto che una possibilità di riscatto c’è e che oggi è fiero ed orgoglioso di quello che è diventato. Antonio è presente nella storia della serie tv sin dal primo episodio, ma solo ora riuscirà a venire fuori davvero per quello che è, una vera e propria trasformazione la sua. Milos, infatti, subirà una grande evoluzione nel corso della terza serie di Mare fuori affrontando un argomento molto intimo e delicato come quello dei sentimenti, in particolar modo del mondo omosessuale, il ragazzo avrà infatti una relazione con una ragazza trans. Nel 2022, Antonio d’Aquino ha debuttato anche al Cinema nel film “Come prima”, il film diretto da Tommy Weber, con Antonio Folletto e Francesco Di Leva. Nella pellicola, interpreta Fabio, un giovane ragazzo che vive a Procida negli anni 50. Noi abbiamo avuto modo di incontralo e di parlare con lui di questo successo e del suo futuro. Mare fuori è ormai un trend, il fenomeno del momento. Tutti parlano di voi, tutti vi vogliono, vi cercano, siete seguitissimi anche sui social. Insomma, vi aspettavate tutto questo successo? “Assolutamente no. Anche perché la prima stagione non ha avuto poi tutto questo successo. È stata vista da tanti telespettatori ma siamo esplosi nella seconda. La nostra è una delle serie più viste in Italia, una vera gioia per noi.” La fiction italiana ancora una volta fa scuola. Sarebbe bello anche questa volta che questo prodotto tutto nostro potesse essere trasportato all’estero e potesse parlare di una Napoli diversa. “Lo spero anche perché questa storia parla di temi importanti, abbastanza forti e quindi raccontare di cose così forti e delicate attraverso le storie di questi ragazzi credo che arrivi ancora di più, diventa quasi un pugno nello stomaco. È anche per quello che secondo me la serie è così seguita e piace tanto.” Di sbagli, soprattutto nell’età adolescenziale ne abbiamo fatti tutti. Queste storie parlano di errori, di fragilità, di dolori comuni a tanti ragazzi. È questa secondo te la vera forza di “Mare fuori”, cioè riuscire ad arrivare dritta all’anima dei giovani? “Io stesso ho ricevuto tanti messaggi di ragazzi che mi hanno raccontato che grazie alla nostra serie hanno avuto modo di riflettere e di riscattarsi. È un’emozione indescrivibile e mentre ne parlo sento il magone dentro. Ognuno di noi ha cercato di calarsi in quel personaggio, di mettersi nei panni dell’altro, non è stato sempre semplice, io stesso non ho mai provato quel tipo di vita. Cerco di farlo con tanta responsabilità, ma ci sono tanti ragazzi che ahimè vivono quelle situazioni. Qualcuno mia ha detto “mi avete salvato” “grazie a voi ho trovato la forza di andare avanti”. Tutto questo è bellissimo.” C’è allora davvero una seconda possibilità per tutti? “Sì, certo. “Mare fuori” da la possibilità soprattutto di riscattarsi, ti fa capire che una via d’uscita c’è sempre. Questo perché tanti ragazzi quando sbagliano non lo fanno di proposito o comunque non è sempre colpa loro. A quell’età tutto diventa poi più difficile.” Il tuo personaggio ha molte sfaccettature ed è cresciuto anche tanto. Soprattutto darà la possibilità di trattare un argomento importantissimo che è quello della sessualità, e lo farà trattando quello che per molti è un tabù. “Sono contento che Milos affronterà questa tematica. È una questione molto complicata, si ha a volte paura di parlare di questo tipo di amore, intendo quello omosessuale o che riguarda il rapporto con una persona trans. È stato complicato perché non sapevo se la cosa potesse essere davvero capito. Poi quando è venuto fuori quel piccolo spoiler della terza serie, dove veniva anticipata questa storia che nelle prossime puntate esploderà, allora ho capito dal riscontro che ho avuto che avevamo fatto centro anche questa volta. Non vedo l’ora di mostrare questo lato del mio personaggio.” Parliamo anche un po' di te. Con “Mare fuori” è arrivato anche il tuo di successo. Come sei arrivato a Milos e qual è il tuo percorso artistico? “Prima di diventare attore, lavoravo in un cantiere navale, fin da quando avevo quattordici anni, conciliando mestiere e scuola. L’ho sempre fatto insieme a mio padre che ancora oggi fa questo. Poi diventato maggiorenne, e anche grazie ai suoi consigli, ho capito che volevo fare altro nella vita. Ho deciso di dare una svolta. Il mio sogno più grande era fare l’attore, mi sono accordo che non era ne presto e ne tardi. Ho cominciato a viaggiare andando più volte a Roma e cercando delle agenzie. Poi a Castellamare ho frequentato una scuola di recitazione. L’ho fatto per qualche mese, fino a quando mi hanno comunicato che c’era la possibilità di fare un provino per “Mare fuori”. La prima volta non andò così bene, fu il secondo provino a portarmi fortuna e a regalarmi il personaggio di Milos. Mi ricordo quella telefonata, quando mi accorsi di quello che era successo non stavo più nella pelle dalla gioia. Ho pianto come un bambino, non lo nego, avevo voglia di urlare la mondo la mia felicità.” La tua carriera prosegue alla grande. Sei anche tra i protagonisti del film “Come prima”. Che esperienza è stata invece questa? “Ho interpretato questo personaggio, vissuto negli anni trenta, forte, tenace, un fascista vero, anche se devo dire la verità non mi sono ritrovato molto nel suo modo di fare e di essere, molto distante da me. Una cosa un po' diversa per me, ma comunque una bella esperienza. Ho imparato tanto, ad essere più sicuro e spero possa essere visto presto anche dal pubblico.” Quanto ti è cambiata la vita? “Fondamentalmente non più di tanto. E credo che questo sia il segreto. Io frequento il solito bar, i soliti amici, sono sempre io e spero di restare così. Vantarsi di qualcosa non porta mai a niente di buono, bisogna camminare, pedalare. A vent’anni non puoi definirti un attore, ma neanche a trenta secondo me. C’è bisogno di lavorare tanto, di fare molto. Pensa un po' mi fa strano vedere anche la mia faccia sul Frecciarossa, non ci credo ancora!”

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