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Antonella Ferrari

A caccia di inclusività

di Laura Frigerio

Numero 262 - Luglio-Agosto - 2025

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L’attrice e scrittrice, dopo il successo dello scorso anno, è tornata a vestire i panni dell’inviata a “Camper” su Rai1, con una rubrica sulle vacanze inclusive


Antonella Ferrari è tornata, per il secondo anno consecutivo, nel programma “Camper” in veste di inviata. La quarta stagione del rotocalco estivo di Rai1, in onda dal lunedì al venerdì a mezzogiorno, è condotta in studio da Peppone ed è molto seguita. -taglio- L'attrice e scrittrice tiene ancora una volta la rubrica settimanale dedicata al turismo accessibile: girerà l'Italia portando i telespettatori alla scoperta di luoghi in cui la vacanza è inclusiva, anche per le persone con disabilità. Si passerà dalle spiagge alle città d'arte, non dimenticando le varie possibilità di svago sportive. Che sapore ha questo ritorno a "Camper", dopo il successo della sua rubrica nella passata edizione? «Sicuramente ha un sapore di inclusione e di felicità, perché sono stata molto contenta quando la Rai mi ha chiamato per chiedermi di rifare questa rubrica. Stiamo girando l'Italia, sempre alla scoperta di luoghi e mete inclusive, ma anche di sport ed escursioni che possano rendere l'estate delle persone con disabilità libera e piena di emozioni.» Cosa ci dobbiamo aspettare nelle puntate di quest'anno? «La novità di quest'anno è una maggiore attenzione agli sport inclusivi che rendono le giornate estive ancora più belle e divertenti, quindi vedrete una Antonella che ne prova tantissimi!» Quanto è impegnativo e al tempo stesso bello realizzare i servizi? Come trovate le varie realtà da raccontare? «Girare l'Italia per realizzare questi servizi è molto faticoso per una persona che ha una disabilità, quindi ammetto che arrivo a casa piuttosto stanca, però al tempo stesso è una grande soddisfazione cercare di fare servizio pubblico nel vero senso della parola e scoprire realtà bellissime che poi mi rimangono sempre nel cuore. Come trovo queste realtà? Un po' grazie alla mia curiosità, perché mi informo, leggo e cerco realtà di turismo accessibile, un po' per il passaparola. Dall'anno scorso, soprattutto dopo Camper, mi hanno infatti scritto tantissime persone raccontandomi di luoghi, sport o escursioni accessibili che loro magari avevano provato e quindi mi hanno dato degli spunti molto interessanti.» Quali sono i commenti e i feedback più belli che ha ricevuto dai telespettatori? «Ogni volta che la rubrica va in onda ricevo tantissimi feedback e commenti da parte del pubblico, sia sui social che sulla mia mail e anche su quella di “Camper”. Sono tutti commenti positivi, perché i telespettatori sono felici di scoprire nuove realtà nelle quali andare in vacanza oppure nuovi sport e ne sono incuriositi. Comunque tutte le persone con disabilità ci scrivono e ci ringraziano per il servizio che forniamo, perché è l'unico programma televisivo che ha una rubrica di questo tipo, quindi ci spronano ad andare avanti e anzi a rendere questo servizio il più possibile presente tutto l'anno.» La sua è una rubrica di pubblica utilità e proprio per questo molto preziosa. Secondo lei quanto bisogno c'è di questo tipo di tv oggi? «Secondo me c'è un grande bisogno di rubriche di questo tipo in tv, magari anche durante le altre stagioni, dato che le persone con disabilità vanno in vacanza o fanno sport non solo in estate. Devo essere sincera: il mio sogno è che questa rubrica possa trovare spazio in qualche altro contenitore anche durante il resto dell'anno.» Lei, in quanto attrice e scrittrice, frequenta la tv da anni. Le piace il ruolo da inviata? «Io mi sento prima di tutto un'attrice, però il ruolo da inviata mi piace e diverte molto, è uno stimolo nuovo e quindi lo faccio molto volentieri. Però non vi nego che il mio sogno è sempre quello di essere scelta per qualche film o fiction.» Le piacerebbe un giorno condurre un programma tutto suo? E se sì, di che tipo? «Si, mi piacerebbe tantissimo! Sarebbe bello condurre un programma simile a questa rubrica di Camper sull'Italia inclusiva, in cui dare spazio anche a storie di persone coraggiose, che non si sono arrese e conducono una vita piena nonostante una malattia o una disabilità. Io tengo da anni una mia rubrica sul settimanale "Chi" in cui ricevo lettere con storie bellissime e mi piacerebbe un giorno portarle in tv.» Lei che telespettatrice è? Cosa guarda di solito? «Io sono una telespettatrice onnivora: appena ho un attimo di tempo, infatti, mi piace mettermi davanti alla tv. Sono una vera appassionata di serie e tra le mie preferite ci sono "Grey's Anatomy", "Chicago Fire" e "The Walking Dead", però seguo con grande interesse anche quelle italiane, sia su Rai che Mediaset. Poi non nego il fatto che seguo anche i reality, per curiosità e poi anche perché spesso tra i concorrenti ci sono dei miei amici: vado da "Il Grande Fratello" a "L'Isola dei Famosi", passando per "Pechino Express" (sono una vera fan). Poi seguo da sempre "X Factor" e mi diverte molto la Gialappa's Band (guardo con grande gioia il "GialappaShow" che mi fa ridere tantissimo).» Invece, come attrice, c'è un regista con cui vorrebbe lavorare? «Uno dei miei sogni di attrice è quello di essere diretta da Ferzan Ozpetek. Poi mi piacerebbe tantissimo lavorare con Paolo Genovese e con quei registi italiani in grado di toccare l'anima rendendo i loro film poetici. Non nego poi che mi piacerebbe tornare a lavorare con Pupi Avanti, perché le due esperienze che ho avuto con lui (la miniserie tv "Un matrimonio" e il film "Dante") sono state meravigliose e piene di emozioni.» Ha dei nuovi progetti teatrali? Oppure un nuovo libro in cantiere? «Purtroppo al momento non ho nuovi progetti teatrali o letterari, ma stiamo lavorando con una casa di produzione per raccogliere fondi affinché l'ultimo mio libro “Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta” (uscito nel 2023 per HarperCollins Italia) diventi un cortometraggio. Spero con tutto il cuore di riuscirci!»

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