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Amore senza social

di di Sara Spaziani

Numero 219 - Aprile 2021

“C'erano tre rose rosse”: Stefania Nosnan ricorda com'era corteggiare in un passato a noi molto prossimo


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Dal 7 dicembre 2020 è possibile trovare in libreria “C'erano tre rose rosse”, il quinto romanzo di Stefania Nosnan, edito da Bertoni Editore. L'autrice del romanzo storico “La bicicletta nera”, candidato al Premio Campiello, racconta in questa nuova opera una storia d'amore ambientata tra gli anni Sessanta e Ottanta dello scorso secolo, -taglio- in un tempo in cui non esistevano i social e i cellulari e si comunicava in tutt’altra maniera. Con una scrittura intensa e fluida, Stefania Nosnan descrive una vicenda realmente accaduta, con delicatezza e rispetto, un amore dolce amaro tra due giovani in grado di emozionare il lettore e calarlo in un passato, non troppo lontano, eppure tanto diverso dal presente.*Le abbiamo chiesto qualche dettaglio e curiosità. Com'è nato il tuo nuovo romanzo “C'erano tre rose rosse” e in cosa si differenzia dai precedenti? “‘C’erano tre rose rosse’ nasce da una vicenda realmente accaduta tra il 1967 e il 1983, quindi non c’è stata una vera e propria ispirazione, ma una lenta e, a volte, dolorosa vicinanza alla storia che volevo che tutti conoscessero per la sua particolarità. In effetti la vicenda è stata molto poco romanzata, perché non volevo alterarne troppo gli aspetti importanti. Si tratta della storia di una coppia di giovani, Francesca e Davide, che si conoscono e s’innamorano. E fin qui può sembrare una vicenda normalissima, ma non lo è: nel romanzo c’è il passato modo di corteggiare con fiori e lettere, c’è la paura di lasciarsi andare, c’è un iniziale rifiuto all’amore, le difficoltà e la malattia. Rispetto ai romanzi scritti in precedenza, questo libro è più di narrativa e si discosta dal mio romanzo storico, che è il genere con cui ho esordito.” Hai scritto diversi generi, romanzo storico, giallo, ora narrativa drammatica. Qual è quello con cui ti senti più a tuo agio? “Sicuramente il romanzo storico e per questo devo ringraziare mio nonno che mi ha cresciuta a pane e racconti di guerra, ma non disdegno il giallo. Infatti sono cresciuta leggendo Agatha Christie, Ken Follett, James Patterson e John Grisham. Le letture spaziano, quindi anche gli input che uno scrittore riceve sono molto vari: ne basta uno piccolo per creare una storia. Poi ovviamente c'è un lavoro di ricerca e scrittura, ma l’ispirazione è molto più immediata.” Oltre agli autori già citati, qual è un romanzo che ti ha influenzata e che ad oggi è un punto di riferimento per te come scrittrice? “Sono due, in verità: “La banalità del male” di Hannah Arendt, che amo molto e della quale ho letto quasi tutto, e “La notte” di Elie Wiesel. Sicuramente si tratta di due testi molto impegnativi, profondi e dolorosi, ma che a parer mio tutti dovrebbero leggere, dato che si concentrano su periodi della nostra storia che non devono essere dimenticati.” Hai detto: “Ogni romanzo storico è un modo unico di lasciare qualcosa di tangibile e immortale alle nuove generazioni, che a volte non comprendono appieno quello che è successo ai loro avi”, ti va di spiegarci questa citazione? “Parlo da madre di tre ragazzi e credo che per loro la mancanza di comprensione deriva dal fatto che i giovani d’oggi hanno tutto alla portata di click e per loro fortuna vivono in un periodo storico relativamente pacifico; inoltre, -taglio2-purtroppo la scuola non riesce a colmare le lacune storiche. Parlando con alcuni professori è difficile che, con il programma scolastico, arrivino ai nostri giorni, ed in effetti molto spesso si fermano proprio al periodo della Seconda Guerra Mondiale. Quindi, se a una ragazza o un ragazzo piace leggere, consiglio sempre di curiosare tra i romanzi storici, perché credo che questo tipo di lettura può colmare alcune lacune e può far capire la fortuna che abbiamo oggi, ma può anche insegnare a non commettere certi errori. Ripeto sempre che dalla storia si può e si deve imparare, altrimenti i nostri avi sono morti invano. Le nostre libertà intellettuale, personale e politica le dobbiamo a chi allora ha combattuto perdendo tutto, anche la vita.” Hai un passato e una formazione molto variegati, tra l'essere un tecnico socio-sanitario, una webdesigner, una grafica e un’autrice di romanzi. Come ti sei approcciata a quest'ultima carriera? “Non mi piace stare ferma, non sono mai stata statica e amo la gente in movimento come me. Ho sempre scritto, ma mai avuto il coraggio di pubblicare; poi un’amica mi ha spronato a tentare, così ho portato a termine alcuni manoscritti che avevo iniziato e li ho presentati a Bertoni Editore, un’ottima casa editrice umbra.” Proprio perché non ti piace stare ferma, hai da poco iniziato una nuova avventura come conduttrice, come è nata questa idea? “‘Libri&Dintorni’ è nata un po' per caso. Eleonora Espago mi ha intervistato come autrice e con l’effervescenza che la contraddistingue, mi ha arruolato nel canale VideoFashionTV per parlare di libri. È una rubrica che si propone di intervistare scrittori emergenti e affermati, bookblogger e artisti, tutto ciò che esula dalla musica, insomma, perché quello è il settore di Eleonora e lo conduce divinamente.” Come ti trovi in questi nuovi panni e ci sono altri progetti nell’immediato? “Ammetto che sono molto timida e questa conduzione è stata un fulmine a ciel sereno, la richiesta e la decisione sono state prese nel giro di poche ore, ma sono felice di questa nuova avventura. Come sono felice anche d'essere entrata nel team dell’agenzia letteraria Brassotti Agency & Associati, in qualità di responsabile dell’ufficio stampa per gli autori che rappresenta, tra cui figuro anche io. Ovviamente un altro progetto è continuare con la scrittura e da questo punto di vista il lockdown è stato in un certo senso una manna, perché mi ha dato la possibilità di scrivere e correggere alcuni lavori già finiti. Ho definitivamente finito due romanzi storici ambientati in Friuli Venezia Giulia, tratti da avvenimenti realmente accaduti, e in questo momento sono impegnata con un nuovo romanzo, ma non voglio svelare ancora nulla.”





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