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Allenamento ibrido

di Maria Paoala Di Palma

Numero 235 - Novembre 2022

Il mondo del FITNESS continua ad evolversi giorno dopo giorno: ecco un nuovo tipo di allenamento che siamo certi farà il boom di iscritti


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Ennesima innovazione/rivoluzione nel mondo del fitness che, dicono gli esperti, cambierà totalmente il modo di vivere l’attività fisica nel quotidiano di ognuno di noi. Si tratta del programma d'allenamento ibrido: una combinazione di metodologie d'allenamento indirizzata ad ottenere un’alta intensità in un volume di lavoro ristretto, -taglio- con l'obiettivo di massimizzare il danneggiamento della struttura miofibrillare ed in questo modo ottenere un incremento della massa muscolare. Per capire qualcosa in più è necessario fare una premessa: i protocolli di allenamento ibridi non sono codificati in categorie o schemi metodologici, bensì sono coerenti con il presupposto basilare sul quale si fonda la metodologia Heavy Duty ovvero “intensità e volume di lavoro sono inversamente proporzionali; maggiore sarà l'intensità minore sarà il volume totale, maggiori saranno le risposte adattative", a patto però di rispettare altri parametri, quali frequenza e recupero. Pertanto l’allenamento ibrido sfrutta le diverse discipline, quali lo zone training o il POF ad esempio, al fine di ottenere quella che potremmo definire come una sorta di sinergia di stress muscolari, la cui finalità è facilmente intuibile. Ovviamente è necessario strutturare questo tipo di allenamento in base a quelle che sono le caratteristiche della persona che andrà a praticare questo tipo di attività ed un’altra grande novità è che si terrà conto anche del profilo caratteriale del soggetto, aspetto troppo spesso sottovalutato, al fine di soddisfare anche emotivamente l’utente durante il ciclo di allenamenti. Quindi è palese che ci allontaniamo ancora un piccolo passo dall’idea tradizionale del bodybuilding fine a sé stesso, decidendo di abbracciare una filosofia armonica e proporzionata abbinata ad un corpo dinamico e funzionale alla vita quotidiana. La ricerca, infatti, è mirata non solo ad ottenere un fisico allenato, ma anche al miglioramento della prestazione e della performance facendo emergere la vera e “naturale” evoluzione del fisico nel suo insieme, potremmo dire un’evoluzione a 360 gradi che abbraccia ogni singola parte del nostro corpo. -taglio2- In definitiva, il principio che rende così efficace l’allenamento ibrido è l’incremento del potenziale organico generale, sempre in fase crescente, perché ogni giorno gli stimoli specifici sono differenti (attraverso la scelta di discipline diverse), ma si mantiene alto il training centrale (sistema cardiorespiratorio, stimolazione ormonale ecc.). In questo modo sarà molto più semplice dedicarsi all’allenamento del corpo nella sua totalità abbandonando, però, la ripetitività della stessa disciplina, che a lungo andare potrebbe annoiare specialmente chi non pratica sport in maniera professionale. Quest’ultima considerazione è dovuta al fatto che la maggior parte dei programmi d'allenamento sono unidimensionali, cioè spesso negli esercizi “tradizionali” si prediligono i movimenti verso l’alto ed il basso. Al contrario, invece, il movimento (e dunque l'allenamento) avviene in tre dimensioni: le braccia, per esempio, si muovono verso l'alto e verso il basso, da sinistra a destra, infine ruotano verso l'interno e verso l'esterno. Queste azioni si svolgono sui vari piani del movimento di cui è capace il nostro corpo e si è capito quanto sia diventato necessario un lavoro globale ed interdisciplinare per creare un’armonia generale del proprio corpo. Non vi resta che provare e scoprire tutte le attività che possono essere comprese nell’allenamento ibrido.





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