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Alessio Praticò

di Paola Trotta

Numero 246 - Dicembre-Gennaio 2024

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Il bravissimo attore ci racconta della sua esperienza sul set di “Un'estate fa”, fortunata ed imperdibile serie firmata Sky


Lo abbiamo visto nella serie rivelazione di Sky “Un’estate fa” ed è tornato al cinema con “La festa del ritorno”. È un periodo d’oro per Alessio Praticò, attore di origini calabresi che si racconta a tutto tondo ad Albatros.-taglio- Qual è stato il tuo primo pensiero quando hai letto la sceneggiatura di “Un'estate fa” e hai scoperto il tuo personaggio? “Il mio primo pensiero è stato super positivo. Sono rimasto colpito dalla scelta narrativa di ibridare i generi. “Un’estate fa” è di base un cold case ma è anche thriller, mistery, fantasy e perché no, commedia anche a tinte teen. Del mio personaggio mi ha colpito il suo potenziale comico ed il rapporto con l’ispettore Zancan.” Come ti sei preparato per interpretare il tuo ruolo nella serie? “Come faccio di solito, mi creo un immaginario rispetto al personaggio e alla storia. Mi piace portare avanti diverse proposte, seguendo quella che è la linea della sceneggiatura e l’idea dei registi. Amo il confronto e il dialogo costante, soprattutto con i miei colleghi. Insomma, è un bellissimo lavoro di squadra.” “Un’estate fa” affronta temi complessi e profondi. Come ti sei sentito nel lavorare su una trama così intensa? “Il nostro lavoro è quello di narrare storie. Da attore ho sempre trovato molto stimolante poter affrontare narrazioni diverse e che magari si spostano su atmosfere poco percorse nel panorama italiano, come accade appunto in “Un’estate fa”. Mi sono quindi sentito estremamente entusiasta nel poter prendere parte ed essere parte di questo racconto.” Puoi condividere un momento o una scena particolarmente memorabile durante le riprese della serie? “Mi viene in mente una scena, un camera car. Guidavo un’auto con due macchine da presa montate sul cofano anteriore. Mentre giravamo, ci siamo ritrovati immersi nel traffico di Roma, tra l’altro di sera. Questo ha generato un po’ di situazioni tragicomiche che vi lascio solo immaginare, ma alla fine è andato tutto bene.” Secondo te cosa rende “Un'estate fa" diversa da altre serie televisive? “Secondo me la forza di “Un’estate fa” è senza dubbio quella di racchiudere in sé una varietà di generi. Tutto questo oltre a rendere intrigante l’intero arco narrativo riesce a tenere il pubblico ben inchiodato alla storia. Lo spettatore si trova all’interno di un costante capovolgimento di fronte, è totalmente immerso e coinvolto dal racconto e si immedesima facilmente in tutto ciò che accade. Ultimamente sei tornato al cinema con film “La festa del ritorno”.” Come nasce questa tua partecipazione? “Sono stato contattato dal regista, Lorenzo Adorisio che mi ha chiesto se avessi voluto interpretare il personaggio di Tullio, protagonista del film insieme al figlio. Dopo aver letto la sceneggiatura ci siamo incontrati. Lorenzo è una persona splendida, mi ha parlato della sua idea, di quanto fosse importante per lui questa storia. Mi hanno colpito molto il suo garbo, la sua delicatezza e la sua visione del cinema. Ci siamo subito trovati. Io mi sono innamorato del progetto e ho accettato di prenderne parte. Sono molto felice di averlo fatto. È stata un’esperienza bellissima, sotto tutti i punti di vista. Un’esperienza che porterò sempre dentro di me.” Come definiresti il tuo personaggio? “Il personaggio di Tullio lo definirei incastrato. Incastrato principalmente tra il profondo dolore per la perdita della prima moglie, suo grande amore e l’abbandono dei luoghi natii e delle persone a lui più care, costretto a dover emigrare per poterli aiutare economicamente. E poi c’è il difficile ruolo di padre, spesso distante proprio per via del lavoro. Il rapporto non sempre semplice con la figlia Elisa e con il piccolo Marco, avuto dalla seconda moglie Francesca. Tullio in fondo è un uomo buono che cerca di andare avanti, nonostante tutto e che finirà per dover affrontare un’altra situazione complicata che coinvolgerà proprio sua figlia, Elisa. È un personaggio delicato, in un continuo conflitto con se stesso, alla ricerca di una pace interiore che possa placare i suoi traumi, pace che forse riuscirà a raggiungere verso la fine del film, attraverso una decisione importante.” Altri progetti per il futuro? “Prossimamente ritornerò a teatro con “Gli Innamorati” di Goldoni, una produzione del Teatro Nazionale di Genova.”

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