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Al passo coi tempi

di Laura Fiore

Numero 187 - Aprile 2018

Un disco fatto di persone, di racconti, di vite: “Milleluci” è il nuovo album del cantautore abruzzese Alex Bandini, scritto e registrato in collaborazione coi musicisti della Brunori Sas


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Tra la passione per il pianoforte e gli studi in Filosofia si snoda l’adolescenza di Alex Bandini, divenuto con gli anni cantautore affermato. “Milleluci” è il suo ultimo progetto, spaccato di vita vissuta che racconta storie di persone incrociate durante gli ultimi anni di vita. I Brunori Sas, la spalla a cui si è appoggiato per la realizzazione dell’album: un mix di complicità e competenza.

È appena uscito il tuo nuovo album “Milleluci”, un disco fatto di persone, spiegaci meglio...

“Si, riprende un po’ anche il titolo: è una raccolta di racconti che prendono spunto da spaccati vita vissuta e parlano di persone realmente conosciute nel mio cammino e che si sono ‘meritate’ il posto in un disco (sorride, ndr), un po’ come se fosse un album di ricordi.”

Sullo sfondo c’è l’Italia di oggi, dove è forte un senso precario e destabilizzato della realtà che ci circonda. Secondo te come è possibile uscire da questa situazione? E soprattutto che ruolo può avere la musica? -taglio- “Beh, se avessi una risposta a questa domanda probabilmente non farei nemmeno il cantante (ride, ndr). Una risposta purtroppo non ce l’ho, tuttavia quello che dovrebbe fare un musicista è far arrivare la propria musica a quante più persone è possibile, per far conoscere il proprio punto di vista. Non so se la musica possa avere un ruolo così fondamentale come a volte si crede, a mio parere può essere un veicolo per dire cose che in altro modo magari non si riescono a comunicare, ma non è sicuramente la panacea per tutti i mali.”

Hai suonato con i musicisti dei Brunori Sas, come è nata la vostra collaborazione?

“In realtà li conosco da qualche anno, ho aperto un concerto del loro penultimo tour qualche anno fa a Pescara e da allora siamo entrati in contatto in maniera più assidua rimanendo con la promessa che se avessi fatto un altro disco – visto che il mio precedente gli era piaciuto molto - avremmo collaborato. Così un paio di anni fa mi sono trasferito a Cosenza, città dove loro vivono e lavorano, e per cinque mesi son stato lì, ho scritto le canzoni e loro mi hanno aiutato con la parte strumentale. Ci siamo divertiti tanto ed è venuto fuori un bel progetto, registrato tra l’altro in pochissimo tempo, perché il grosso lo abbiamo fatto prima.”

Essendo cantautore scrivi testi e musiche dei tuoi brani, quando capisci che una canzone è pronta per essere ascoltata anche dal pubblico?

“In realtà non lo so nemmeno io (sorride, ndr). Non credo ci siano dei parametri oggettivi per poter fare queste valutazioni, credo sia più una questione di sensibilità del momento. Nel mio caso, ad esempio, se ci metto -taglio2- troppo vuol dire che c’è qualcosa che non va. Le canzoni che mi piacciono di più sono quelle in cui scrivo musica e testo in poco tempo. Nel caso specifico di quest’album abbiamo deciso insieme con i Brunori Sas, una volta raggiunto un numero accettabile di canzoni, quali più ci convincevano e quali avremmo potuto inserire come track.”

Come è cambiato il tuo approccio alla musica dal tuo primo album fino ad oggi?

“La crescita è strettamente legata all’esperienza ed alla sicurezza che acquisisci giorno dopo giorno nel lavoro, ad esempio per la realizzazione dei dischi o ai concerti. Così l’attitudine e la precisione al lavoro aumenta sempre di più e automaticamente ti senti migliorato, capisci cosa si può evitare e cosa puoi far meglio.”

Che rapporto hai con i social?

“Ho un rapporto buono coi social, non sono uno di quelli che ci sta dalla mattina alla sera ma tutto sommato sono favorevole al mondo della rete social e a quello che può portare in termini di visibilità. Abbiamo un gruppo in cui ci consigliamo a vicenda sui vari post da fare su Facebook, Instagram, ecc. per essere quanto più è possibile al passo con le tendenze del momento.”

Progetti futuri?

“Ci sono stati un paio di concerti prima che uscisse il disco, ma che hanno avuto una funzione piuttosto di presentazione. Prossimamente suonerò in Abruzzo e poi c’è da programmare l’estate, che prevediamo essere ricca di appuntamenti, ma che tuttavia non devono essere pianificati a caso...”





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