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Aggiornamento costante

di Alfredo Salucci

Numero 188 - Maggio 2018

“La Diabetologia Territoriale si incontra” giunge alla terza edizione. L’evento, organizzato dai medici del Servizio di Diabetologia di Nocera Inferiore (SA), Umberto Amelia, Stefano De Riu e Stefano Masi.


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“La Diabetologia Territoriale si incontra” giunge alla terza edizione. L’evento, organizzato dai medici del Servizio di Diabetologia di Nocera Inferiore (SA), Umberto Amelia, Stefano De Riu e Stefano Masi, si è tenuto il 23-24 marzo al Lloyd’s Baia Hotel di Vietri sul Mare, punto d’incontro e di riferimento per l’aggiornamento scientifico dei medici diabetologi campani e non solo. Il Convegno si è avvalso della presenza dei maggiori esponenti della diabetologia italiana e del coinvolgimento delle Società nazionali di Diabetologia: SID e AMD. La prevalenza della malattia diabetica è in costante aumento. Si ritiene che la principale risorsa per fronteggiare questo problema sociale sia la presenza dei Servizi di diabetologia sul territorio, uniche strutture in grado da un lato di gestire al meglio la crescente domanda di assistenza, dall’altro di limitare la spesa sanitaria per questa patologia, basti solo pensare alla riduzione del numero di ricoveri ospedalieri e alla diminuzione del numero delle complicanze. Questi risultati si ottengono solo con una diagnosi precoce e un’assistenza continua secondo i protocolli internazionali. -taglio- Questo convegno ha richiamato l’attenzione su un nuovo concetto di Territorio inteso non solo come primo attore dell’assistenza, ma anche come centro di appropriatezza, di ricerca scientifica e di verifica della qualità della cura. Nel panorama odierno, dove si richiede sempre maggiore attenzione alla real life e alla sicurezza cardiovascolare, gli operatori sanitari del territorio, riqualificando il loro ruolo, un tempo esclusivamente assistenziale, si propongono anche come attori imprescindibili nella ricerca clinica di base, nella valutazione della efficacia e degli effetti collaterali dei nuovi farmaci, e nella verifica della appropriatezza prescrittiva. Nelle sei sessioni sono stati trattati seguenti temi: Up-date sul paziente diabetico lavoratore tra certezze e problematiche, Lavoratore diabetico con complicanze, Nuove evidenze sulla protezione cardiovascolare, Ambiente e malattie metaboliche, Terapia farmacologica: un equilibrio tra Trials clinici e Real Life, Uso delle tecnologie nel monitoraggio glicemico.

Abbiamo chiesto al dottor Stefano Masi, relatore sul tema Ambiente e malattie metaboliche, di rispondere in modo possibilmente semplice alla seguente domanda: Come l’ambiente può influenzare le malattie metaboliche?

“Secondo le stime dell’IDF (International Diabetes Federation – Abu-Dhabi dicembre 2017) nel mondo vi sono 425 milioni di persone affette da diabete, nel 2045 saranno di 629 milioni con incremento del 48 %, una vera pandemia che metterà a dura prova la sostenibilità dei servizi sanitari.-taglio2- Oggi, oltre ai noti fattori di rischio per la malattia diabetica vanno considerati anche gli interferenti endocrini (EDC: Endocrine Disrupting Chemicals), una vasta categoria di sostanze chimiche naturali o di sintesi che alterano la funzione endocrina, causando effetti avversi sulla salute dell’uomo e sulla sua progenie. Possono essere considerati dei “perturbatori” del sistema endocrino-metabolico. Nel mio intervento mi sono occupato dell’azione dei ftalati e dei bisfenoli (BPA), contenuti nelle bottiglie di plastica, nei cosmetici, nei contenitori per la conservazione e trasporto di alimenti, sul rivestimento interno delle lattine, carta moneta e carta termica per scontrini fiscali (ricca di bisfenoli A). Queste sostanze agiscono competendo con gli ormoni per legarsi al loro sito recettoriale, una volta legatosi al recettore dell’ormone interferiscono, con vari meccanismi, sull’azione degli ormoni stessi.
Ftalati e bisfenoli A sono tra i principali prodotti chimici che svolgono la loro azione, come interferenti obesogeni. É stato dimostrato che l’esposizione cronica a bassi dosi di BPA induce la comparsa di sindrome dell’ovaio policistico e del diabete mellito di tipo 2 per induzione di insulino-resistenza e alterazioni dell’omeostasi della glicemia. Anche se l’esposizione agli EDC può avvenire in qualsiasi periodo della vita, le alterazioni endocrino-metaboliche risultano più importanti se l’esposizione avviene durante il periodo prenatale e perinatale, a causa dei rapidi cambiamenti nella crescita dell’organismo.”





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