Ha guadagnato, con i suoi avvincenti romanzi, il soprannome di “Lady Ghost”: Annamaria Ghedina, scrittrice prolifica e direttrice del periodico napoletano “Lo Strillo”, ha pubblicato il nuovo libro “A letto col fantasma” (Glemart edizioni, pag. 272 pagine). Ricordiamo alcune sue opere di maggior successo: “Guida ai fantasmi di Napoli e dintorni”, “Fantasmi a Napoli. -taglio-Guida agli spettri della città e dintorni”, “Il ritorno del principe di Sansevero e altre strane storie paranormali neapolitane”, “L’impiccata della Vicaria. La sanguinaria storia di Giuditta Guastamacchia, il “fantasma degli avvocati”, “Guida ai fantasmi d’Italia. Dove cercarli e trovarli”. Con l’esotica serie del mistero dedicata al granduca inglese Sir Andrea Frankfourth, Terre Blu Editore, (“Sir Andrea Frankfourth e il tesoro degli Incas” è il primo episodio/volume della collana Mylord), dà vita ad una saga avventurosa e romantica ambientata tra i misteri dell’Egitto, a Pompei, tra gli Aztechi e i Maya, tra i fantasmi di Manoel Island a Malta, nella cella della Maschera di Ferro tra Cannes e Nizza, tra le piramidi di Tikal in Guatemala, sui fondali del Mar Nero. In un’altra vita Lady Ghost è stata probabilmente, a parere di uno sciamano, una nobile inglese, vissuta alla corte di Maria Antonietta, e in questa vita riemergono i ricordi di storie del passato, ancestrali memorie che narrano di aristocrazia e di antichi manieri, di avventure alla Indiana Jones e di ardenti passioni. La scrittura fluida, ricca di dettagli e sempre infarcita di richiami musicali come una immaginaria colonna sonora, -taglio2-suggeriscono immagini filmiche e rimangono scolpite nella memoria. Ghedina fa immergere nei fantastici mondi che racconta – le atmosfere della swinging London, il tesoro degli aztechi e l’antica Pompei e quant’altro la fantasia possa immaginare. L’autrice regala una nuova, appassionante storia nel romanzo, “A letto con il fantasma”, incentrata sul nobile Rudyard (come Kipling, il celebre scrittore amato da suo padre), che ha la visione di fantasmi. Chi sarà mai Jillyan de Bethencourt, dal viso di porcellana e dai capelli ramati, che l’uomo incontra ad una festa e non potrà più dimenticare? Chi è Evalyne, la contessa che ha un amante segreto con cui consuma i suoi incontri erotici negli anfratti del suo palazzo? Nel romanzo si legge anche, tra le righe, la condizione della donna del XVIII secolo, spesso costretta a matrimoni che miravano a unire patrimoni e famiglie, con inevitabili tradimenti, inganni e morti. Centrale il ruolo de Le Orphelin, “la torre della strega”, proprietà dei cari amici Unterich che cela una storia terribile che non si può raccontare. Tanti misteri avvolgono la storia e, forse, la chiave di lettura è indietro nel tempo, immaginando vite precedenti e presenze per chi ha il dono di percepirle. Un romanzo da non perdere.