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VALERIA ROSSI

In attesa del futuro

di Laura Fiore

Numero 190 - Luglio-Agosto 2018

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Reduce dal successo del programma di raiuno “Ora o mai più”, la cantante romana d’adozione è decisamente uscita dalla sua comfort zone


L’estate del 2001 sarà per sempre impressa nel suo cuore, è stato quello l’anno in cui Valeria Rossi faceva cantare milioni di persone a suon di “Dammi tre parole” sia in Italia che all’estero. In seguito all’enorme successo del singolo, la Rossi ha pubblicato due album, “Ricordatevi dei fiori” (2001) e “Osservi l'aria” (2004), e diversi altri singoli. Nata a Tripoli ma cresciuta a Mentana, provincia di Roma, ciò che colpisce anche a distanza di anni è la grande energia e dedizioni che Valeria Rossi ha per il mondo della musica e non solo. Infatti, oltre a scrivere canzoni (anche per altri artisti) la cantautrice ha pubblicato anche due libri: il primo un ricettario per bambini intitolato “Bimbincucina”, edito da Azzurra Music, e “Tre parole dopo. Riflessioni intorno al successo” con la casa editrice Effequ. Insomma, di certo non è stata con le mani in mano, ed anche per questo che il pubblico l’ha accolta con grande gioia in televisione grazie al programma di raiuno condotto da Amadeus “Ora o mai più”. Nel corso delle puntate, insieme alla sua “maestra” Orietta Berti, Valeria Rossi ha cantato numerose canzoni sia del repertorio di Orietta sia interpretato alcune “cover” ed ha presentato anche un proprio inedito dal titolo “La gente non parla”, brano che sottolinea la necessita odierna di una comunicazione più profonda.

Partiamo subito dalla tua partecipazione al programma di RaiUno “Ora o mai più”, che tipo di esperienza è stata e cosa hai pensato quando ti hanno proposto di partecipare? -taglio- “Appena mi hanno proposto di partecipare a questo programma ho pensato che l’idea avrebbe potuto trovare un buon riscontro da parte del pubblico poiché, si sa, gli italiani hanno una passione infinita per la canzone e quindi vederla in tutte le sue sfaccettature e soprattutto nelle sue altre dimensioni, non poteva che rappresentare un successo. Ciò che mi è piaciuto di ‘Ora o mai più’ è stata la contaminazione tra repertori, tra artisti di diversa portata, diverso taglio stilistico ed esperienza. In generale posso dire che ha davvero superato le mie aspettative; vedere le dinamiche e la gestione delle reazioni e delle emozioni è stato interessante. Inoltre, questo programma non è stato un’operazione nostalgia bensì un’operazione culturale e sociologica. In particolare, mi sono sentita cambiata alla fine delle puntate, ho dato tanto, e poi tutti l’hanno presa molto sul serio (anche troppo) - ride ndr. ‘Ora o mai più’ mi ha dato la possibilità di variare e spaziare ed apporre un ulteriore segno da cui è possibile ripartire! E poi lavorare al fianco di Orietta Berti, una donna dalla grande esperienza, è stato un fantastico; un percorso incredibile sia professionale che umano, anche la sua sola presenza ha fatto tanto e mi ha dato tanto.”

Il mondo della musica è cambiato rispetto ai tuoi esordi, come vivi questo fenomeno?

“La musica è una cosa viva, la vita è dinamismo allo stato puro, sarebbe improprio fossilizzarsi su un’idea unica senza mai cambiare. Per questo motivo la mia posizione è quella di una persona con la mente aperta, percettiva e pronta a capire l’evoluzione costante che mi circonda.”

Nel tuo percorso musicale cosa rifaresti e cosa no?

“Non saprei dirlo! Essendo io in costante posizione di apertura verso tutto quello che mi si propone davanti, posso solo dire che vivo giorno per giorno, non so cosa mi riserverà il futuro, ma questo pensiero non mi mette a disagio.”

Sei anche una scrittrice, infatti, hai pubblicato vari libri. Ci sono differenze tra la Valeria musicista e la Valeria scrittrice?

“Si e no, o meglio, la differenza è abbastanza sostanziale. Siamo sempre nel campo dell’espressione e del raccontare in qualche modo se stessi, la scrittura è una dimensione più intima mentre cantare ed esporsi al pubblico, ti pone subito in relazione con qualcun’altro. Ciò che mi colpisce sempre è la diversità, nella musica per esempio si aggiungono aspetti nuovi rispetto alla scrittura. Vale la pena trovare la chiave di lettura e di comprensione di chi scrive e chi ascolta. La musica e la scrittura sono comunicazione e non esistendo la perfezione, ognuno a suo modo è particolare.”

Hai avuto la possibilità di collaborare con numerosi artisti del panorama italiano ed internazionale, c’è un ricordo particolare che porti nel cuore?

“Eh, tanti! Sarebbe difficile ridurre ad una sola persona. Posso citare l’incontro con Lucio Dalla: sono cresciuta con la sua musica ed è stata un’emozione incredibile poter entrare in contatto con lui e col suo mondo. In generale, però, tutti i grandi della musica sono persone che emanano un energia particolare. Anche Orietta, è una forza della natura e sono felice di aver lavorato con lei, la sento molto vicina a me.”

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

“Non so, continuerò ad approfondire e coltivare le mie passioni, ovvero, tutto ciò che rientra nel mio ambito di formazione. La realtà è un quadro pieno di variabili, quindi resto in attesa di quello che accadrà… sicuramente non smetterò di scrivere!”

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“La musica è una cosa viva, la vita è dinamismo allo stato puro, sarebbe improprio fossilizzarsi su un’idea unica senza mai cambiare”

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