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Storia di un comico depresso

di Teresa Pugliese

Numero 187 - Aprile 2018

Andrea De Rosa porta in scena “Psicomico Revolution”, una tragicomica psicoterapia di rimembranze sotto amnesia


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Dopo il successo della presentazione dello scorso anno alla Sala Umberto torna una nuova data romana di “Psicomico Revolution”, spettacolo teatrale scritto e diretto da Andrea De Rosa. Un originale dialogo tra un attore comico disilluso dal suo lavoro e una psicologa depressa, che però scopriranno di avere molte cose in comune.

Dopo il successo di “Psicomico” dove raccontavi di quest’attore comico che si metteva a nudo sotto gli occhi di uno psicologo invisibile, in “Psicomico Revolution” questo analista ha finalmente un volto che è quello di Lucia Rossi, come mai questa scelta?

“Volevo un’evoluzione dello spettacolo precedente, e così ho pensato ad una psicanalisi vicendevole. È la storia di un attore comico deluso dal suo lavoro e che ha deciso di andare via partendo per Londra dove cambierà vita e mestiere. Prima però vorrebbe sfogarsi, vorrebbe parlare per un oretta di tutto ciò che lo circonda e che non capisce più, allora si imbatte in questa Lucia Rossellini, che, in realtà, è una psicologa depressa.”

Sei attore e sceneggiatore, soprattutto hai recitato in film di grande successo come “Notte prima degli esami” e “Com’è bello far l’amore”, ma qual è l’amozione che invece ti regala il teatro? -taglio- “Il teatro da un’emozione diversa. Io ho fatto cinema, teatro, tv, ma in realtà quando scelgo un lavoro cerco di privilegiare il prodotto in sé. Come linguaggio, il mio preferito in assoluto è il cinema. Come dice qualcuno ‘il cinema è la moglie ed il teatro è l’amante’, oppure il contrario, in realtà sono essenziali entrambi. Finora ho usato il teatro a livello terapeutico per capire come cambio io e come cambia quello che mi sta intorno.”

Questo spettacolo ha una forte matrice introspettiva e psicologica, a volte recitare è un po' come andare in analisi?

“Ho sempre usato gli spettacoli teatrali ed i monologhi per analizzare delle cose che avevo dentro io o che vedevo intorno a me. Tanti fanno gli attori per non andare in analisi, e tanti ci vanno, alcuni nonostante il talento non riescono a uscire dai propri impasse mentali, e forse da un lato è anche un pregio questo, perché l’attore ha soprattutto bisogno di caos e confusione o irrequietezza da canalizzare. La maggior parte dei miei interpreti preferiti come Al Pacino, Tomas Milian, Gian Maria Volontè, hanno dichiarato di avere problemi irrisolti che si portavano dietro dall’infanzia, ed è anche per questo che sono bravi a trasmettere delle emozioni contrastanti.”

Andrea, il protagonista è un attore comico deluso dal suo lavoro, e che presto si traferirà a Londra, dove spera di cambiare vita. Questo racconto e questa insoddisfazione hanno qualcosa di autobiografico?

“È palesemente autobiografico ma non del tutto. Sono -taglio2- partito da me, da un’incazzatura e da una insoddisfazione personale, c’è però una differenza, e cioè che io non ho nessuna intenzione di andare via, e quindi invece di partire per Londra ho deciso di scrivere Psicomico e Psicomico Revolution. È un modo per denunciare un’insoddisfazione che poi non è solo la mia, come dice il mio personaggio all’inizio ‘per vedere se c’è qualcuno che la pensa come me’, perché magari alcune incazzature, alcuni conflitti appartengono a tutte le persone e non solo a quelle che fanno il mio mestiere.”

Sul palco con te ci sarà Lucia Rossi, come è stato lavorare con lei?

“È stato bellissimo, io e Lucia ci conosciamo bene, siamo molto amici. Quando ho considerato ad un’evoluzione di Psicomico in uno spettacolo a due ho pensato subito a lei perché cercavo un personaggio che avesse un’area da psicologa ma che nello stesso tempo avesse palesemente uno sguardo dolce, sensibile, umano, e Lucia ha reso benissimo il conflitto di questa donna. Lei trasmette dolcezza e insoddisfazione, apatia e positività ma allo stesso tempo anche stanchezza, ecco, queste sono emozioni e sentimenti contrastanti che si ritrovano anche nel mio personaggio ed è lì che poi avviene l’incastro, pur con le dovute differenze di vita e di mestiere.”

È in programma anche una tournée?

“Per ora, abbiamo fatto uno spettacolo al Teatro Testaccio di Roma, come l’anno scorso, però potrebbe anche diventare anche una tournée magari...”


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