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Roy Paci

Quando i sogni si avverano...

di Luca Guerrasio

Albatros 182 - Novembre 2017

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Roy Paci & Aretuska sono pronti a ricalcare tutti i palchi italiani ed internazionali per presentare il loro nuovo progetto discografico “Valelapena”


Nato nel 1997, dalla mente vulcanica di Roy Paci, il progetto Aretuska inizia a muovere i suoi passi con un repertorio strumentale composto da cover di gruppi storici della scena ska e rocksteady, affiancate ai più conosciuti standard jazz. “Baciamo le mani” è il loro primo album che pone le basi per un sound che la band esporterà in tutta Italia e nel resto del mondo, e vede Roy Paci per la prima volta ricoprire il ruolo di crooner. In vent’anni di attività e sei album, arriva a toccare le vette di “SuoNoGlobal” - l’album dal quale è stato estratto il singolo “Toda Joia Toda Beleza” con la partecipazione di Manu Chao - riuscendo a non perdere mai di vista la tradizione, senza rinunciare a un continuo rinnovamento. Roy Paci & Aretuska vantano un’intensa attività live che non conosce confini e che negli anni porta la band a esibirsi con successo su piazze internazionali e palchi importantissimi come il Womad Reading Festival, lo Sziget Festival in Ungheria e il Blue Frog Festival di Mumbay. Nel 2006 entrano come band ufficiale nel cast della trasmissione "Zelig", in onda su Canale 5, di cui Roy Paci è anche direttore musicale. I brani "Viva La Vida", “Toda Joia Toda Beleza” e "Defendemos La Alegria" saranno la sigla dei tre anni di partecipazione al programma. Dopo la bella parentesi Zelig riprendono i loro live dove continuando a calcare i palchi delle piazze italiane e dei festival europei, il sound viene rinnovato e impreziosito grazie all'introduzione dell'elettronica, a consolidare la potenza sempre espressa durante i live. Pochissimi gruppi italiani possono vantare tour così articolati. Poi la necessità di voler incidere e da qui nasce l’idea di “Valelapena” un album che mostra la maturità di un gruppo, un album che ha tanto da dire.-taglio-

Cominciando dall’ultimo lavoro “Valelapena”, quali i temi trattati e cosa vuoi raccontare al grande pubblico con questo album?

“In ogni brano di questo nuovo album c’è sempre uno spiraglio di speranza. Ogni pezzo è riconducibile all’altro anche se con tematiche differenti, collegati tra loro dalla speranza e dalla possibilità di vedere la luce anche in una caverna. Quindi la possibilità di avere sempre un’ulteriore chance. Per l’appunto, sulla copertina dell’album c’è proprio un fascio di luce che si può ammirare in una caverna. Quindi la base di tutte le canzoni è che ne vale la pena andare sempre avanti, senza fermarsi e senza avere paura.”

“Revolution” è stato il singolo che ha anticipato l’album. Come pensi sia stato il feedback degli ascoltatori?

“Al momento sicuramente un feedback positivo. O meglio, questo è quello che spero e quello che la gente mi dice, poi mi auguro che tutto quello che mi vien detto sia anche pensato. Non ti nascondo che gli addetti ai lavori sono contenti e definiscono, questo, un album maturo.”

“Valelapena” arriva dopo 7 anni dal precedente progetto musicale...

“Abbiamo dedicato il tempo che è passato ai tour, ai concerti. Poi dopo un po’ con i ragazzi – gli Aretuska - abbiamo pensato che era il caso rimettersi in studio ed elaborare qualcosa di nuovo e così è nato ‘Valelapena’. Un progetto davvero molto sentito e ricco di tutte le nostre sfumature, ogni brano ci rappresenta appieno e quando questo accade vuol dire che si è sulla strada giusta!”

Uno step importante della tua carriera è sicuramente la partecipazione a Zelig come direttore musicale. Anni in cui è nata “Toda Joia Toda Beleza”. Quale il ricordo di quegli anni?

“In quegli anni mi auguravo che accadesse proprio quello che sto vivendo adesso. Mi sto godendo questo fantastico disco e quello che desideravo è arrivato. Quindi è sicuramente il più bel ricordo, anche perché ho avuto la possibilità di collaborare con dei veri professionisti e allo stesso tempo vivere il tutto con molta tranquillità: un clima lavorativo perfetto.”

Dopo Zelig, con gli Aretuska hai continuato a calcare i palchi italiani ed europei. Come riassumeresti quegli anni?

“Sono stati anni in cui ci siamo divertiti e che sicuramente ci hanno permesso di crescere. Sono stati anni di rivoluzione che ci hanno portato ad una fase di maturità rispetto agli altri album, ovviamente il tutto è riconducibile al corso della vita stesso. Crescendo si cambia. Si spera sempre in meglio.”

Il vostro sound è ciò che vi caratterizza particolarmente, quale l’evoluzione dai primi singoli ad oggi, quando avete raggiunto la vostra maturità?

“L’abbiamo capito da un fattore singolare, ovvero che abbiamo coinvolto in studio una persona che non rientra molto con la nostra musica e col nostro mondo, però ci ha permesso di fare quel salto in avanti, sposando bene la causa e integrandosi appieno con tutti noi. Sto parlando di Dani Castelar, il produttore dell’album. È stato un anello fondamentale di questa catena.”

Qual è il segreto per riuscire sempre ad essere sulla cresta dell’onda?

“Non mi sento sulla cresta dell’onda e non ci voglio stare sinceramente. Preferisco stare sotto l’onda o meglio ancora mettermi sulla spiaggia e raccogliere le conchiglie. Voglio approfittare di tutta la bellezza dell’oceano che è la musica, godermela tutta non solo soffermarmi sulla cresta dell’onda.”

Quali i prossimi impegni in agenda?

“Stiamo finendo il tour instore e stiamo programmando quello invernale. Diciamo che già siamo belli pieni così!”

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“Voglio approfittare di tutta la bellezza dell’oceano che è la musica, godermela tutta non solo soffermarmi sulla cresta dell’onda”

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